Un cortile colorato per contrastare il riscaldamento globale. E le alte temperature dell’asfalto. Grazie alla vernice multicolore che l’artista austriaco Jonas Griessler – assieme al collettivo Holla Hoop – ha utilizzato negli spazi esterni della collezione privata Heidi Horten, nel centro di Vienna, il caldo torrido di agosto risulta meno opprimente: la temperatura del suolo (misurata con termometro a infrarossi) è scesa da 31° a 20°C.
“Volevamo migliorare un po’ la qualità del soggiorno” dei visitatori e “promuovere una presa di coscienza”, dice la conservatrice Véronique Abpurg, felice che i numerosi turisti siano “attratti da questa tavolozza visivamente piacevole”. Per far fronte alle ondate di calore più intense, più lunghe e più frequenti, conseguenza diretta del riscaldamento globale secondo gli scienziati, le città europee stanno cercando di modificare profondamente la loro urbanistica, optando per la vegetalizzazione ma anche per nuovi colori. I materiali scuri sono da bandire perché trattengono il calore, mentre la vernice più chiara riflette maggiormente i raggi solari (l’albedo).
Un progetto che unisce creatività, scienza e urbanistica. Il museo “ci ha contattato perché avevamo già dipinto un campo da basket allo stesso modo”, spiega all’AFP il venticinquenne, che proviene dal mondo dei graffiti. L’istituzione si trova proprio accanto al teatro dell’opera, nel cuore dell’antica capitale imperiale, e in questa tarda mattinata di agosto il caldo diventa insopportabile, mentre l’Europa soffoca sotto l’ondata di caldo.
“Volevamo migliorare un po’ la qualità del soggiorno” dei visitatori e “promuovere una presa di coscienza”, dice la conservatrice Véronique Abpurg, felice che i numerosi turisti siano “attratti da questa tavolozza visivamente piacevole”. Per far fronte alle ondate di calore più intense, più lunghe e più frequenti, conseguenza diretta del riscaldamento globale secondo gli scienziati, le città europee stanno cercando di modificare profondamente la loro urbanistica, optando per la vegetalizzazione ma anche per nuovi colori. I materiali scuri sono da bandire perché trattengono il calore, mentre la vernice più chiara riflette maggiormente i raggi solari (l’albedo).
Ma il progetto viennese, che vuole essere innovativo in Europa, va oltre e invita a riflettere. “I toni infantili riflettono la leggerezza e l’inconsistenza con cui la nostra società affronta questo tema”, spiega Jonas Griessler. “Ogni superficie colorata” in rosa, blu, giallo “rappresenta un anno”. E ognuna di esse contiene piccoli punti, ognuno dei quali rappresenta a sua volta un miliardo di tonnellate di CO? equivalente emesse quell’anno. In questo modo è possibile visualizzare l’aumento delle emissioni tra il 1960 e il 2000.
“Le zone si riempiono progressivamente”, lamenta l’artista. Si inizia con nove punti e alla fine ce ne sono tre volte di più”, a causa dell’attività umana. “È un tassello del mosaico dell’adattamento alle ondate di calore urbano”, ritiene il professor Hans-Peter Hutter, specialista in salute ambientale presso la facoltà di medicina di Vienna, che accompagna questa iniziativa. E gli edifici del cortile ne traggono vantaggio, perché secondo lui una temperatura più bassa sull’asfalto significa “un minor fabbisogno di raffreddamento negli edifici circostanti”, il che consente di ridurre l’uso dell’aria condizionata in un’ottica di risparmio energetico.
Secondo l’esperto, il progetto ha anche il merito di creare un certo piacere creativo, “essenziale per mobilitare la popolazione” che “è stanca” di sentire parlare di un riscaldamento che può sembrare inesorabile. “È necessario comunicare meglio sull’argomento affinché le persone non perdano la speranza” e vedano le misure di adattamento come un’attività ludica, conclude.