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Il wc che funziona senza acqua, grazie ai funghi

Non chiamiamolo più semplicemente, fungo. Il mondo della ricerca internazionale ha scoperto che questo organismo vivente, in particolare il micelio, l’apparato vegetativo dei funghi, può essere trasformato in diverse applicazioni innovative e sostenibili. Questo perché le sue proprie uniche, gli consentono di crescere autonomamente, degradare materiali complessi e formare strutture reticolari, che lo rendono un oggetto di studio e un biomateriale sostenibile molto promettente. Di più, la sua funzione naturale di decompositore è stata studiata anche per la gestione e il trattamento dei rifiuti: in particolare come acceleratore nella scomposizione di rifiuti organici, inclusi quelli fisiologici umani. È il caso di MycoToilet, un wc in grado di funzionare senza acqua. Il primo prototipo al mondo.

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Questa ricerca ci porta alla University of British Columbia negli Stati Uniti dove è stato sviluppato un prototipo di water che tramite il micelio può trasformare i rifiuti umani in compost ricco di nutrienti. “Volevamo trasformare una routine quotidiana che tutti conoscono in un’esperienza piacevole che ci ricordasse la nostra connessione con i cicli ecologici,” ha detto Joseph Dahmen, professore associato presso la scuola di architettura e architettura del paesaggio dell’ateneo americano. “I bagni a compostaggio spesso portano associazioni negative. Il nostro obiettivo era creare un sistema che fosse pulito, confortevole e facile da usare“. In effetti i bagni chimici, spesso usati durante i grandi eventi all’aperto, come i concerti o in aree dove non è stata costruita la rete fognaria, sono certamente indispensabili, ma poco gradevoli da utilizzare.

Invece MycoToilet è stato ideato per essere ecologico, ed esteticamente piacevole. La struttura di sostegno e che ospita il water al suo interno è fatta in legno color naturale, la ventilazione è integrata da una ventola a bassa potenza ed il design è stato concepito per essere modulare. La grande innovazione di questo bagno portatile è che a differenza dei bagni chimici convenzionali – che contengono formaldeide e altre sostanze chimiche da trattare come rifiuti tossici – il MycoToilet offre un’alternativa sicura ed ecologica. Tornando alla struttura, il tetto color verde ospita piante e animali selvatici locali e si mimetizza perfettamente, mentre l’illuminazione proviene dai lucernari; una rampa consente anche alle persone con disabilità di avere accesso ed utilizzare il bagno. Infine, la struttura in legno di cedro, assorbe gli odori tipici dei bagni chimici ed evita la putrefazione.

Ma come funziona questo prototipo che attualmente si trova nell’Orto Botanico del campus? Sul retro, un sistema separa i rifiuti liquidi dai rifiuti solidi: quelli solidi entrano in uno scomparto rivestito di micelio, dove i funghi assorbono gli odori e i microbi li scompongono in compost. La decomposizione di agenti patogeni nocivi tramite micelio richiede circa la metà del tempo rispetto alle toilette a compostaggio tradizionali, con un consumo energetico minimo. Una peculiarità non da poco, visto che a livello planetario i rifiuti umani non trattati sono una delle principali cause di malattia e mortalità tra i 2,3 miliardi di persone che non hanno accesso a servizi igienici adeguati. I ricercatori americani hanno svolto un lavoro importante, anche in quella direzione, visto che gli attuali approcci al trattamento dei rifiuti sono o ad alta intensità energetica e consumo di acqua o come nel caso dei bagni chimici, riducono sostanze chimiche tossiche che creano problemi di smaltimento.

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I funghi sono molto efficaci nella scomposizione della biomassa, inclusi i rifiuti umani e animali, perché producono enzimi che trasformano il materiale in composti più semplici sostenendo al contempo le comunità microbiche che accelerano la decomposizione. Inoltre dai test svolti in laboratorio è emerso che il micelio rimuove oltre il 90% dei composti che causano cattivi odori. A fine settembre è iniziata la fase pilota di MycoToilet che per sei settimane metterà alla prova il sistema con utenti reali monitorando la trasformazione del micelio. Quando diventerà pienamente operativo, si prevede che sarà in grado di produrre circa 600 litri di terriccio e 2.000 litri di fertilizzante liquido all’anno.

Insomma, gli inventori di questo bagno ecologico sono convinti che MycoToilet potrebbe fornire una soluzione autonoma ed economica per la gestione dei rifiuti non solo in habitat naturali, come i parchi, nei campi profughi, in caso di calamità naturali e in altre zone prive di infrastrutture per il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, come comunità remote o regioni in via di sviluppo.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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