Lancia in mano, capelli scarlatti e ciuffo a forma di fiamma: agile e malizioso, Curupira, guardiano della foresta nella tradizione popolare brasiliana e in particolare amazzonica, è la mascotte della Cop30 a Belém. Secondo un’interpretazione comune, il suo nome deriva dalla contrazione di “curumim” (ragazzino) e “pira” (corpo), nella lingua indigena tupi-guarani. Vestito con un perizoma fatto di foglie di alberi, questo essere leggendario presenta una particolarità che può sfuggire a prima vista: i suoi piedi sono rivolti all’indietro. In questo modo, quando attraversa la giungla, questo singolare personaggio riesce a ingannare i bracconieri e altri invasori che vorrebbero seguirne le tracce.
La First Lady brasiliana, Rosangela “Janja” da Silva, ha indossato più volte una maglietta con l’effigie di questa mascotte durante i suoi impegni ufficiali prima della Cop30, che si apre oggi nella città amazzonica. “Il Curupira è prima di tutto un essere fantastico, magico e difensore della foresta, protettore degli alberi e degli animali”, riassume Januaria Alves, autrice di un libro sul Curupira, citata in un comunicato degli organizzatori della conferenza delle Nazioni Unite sul clima.
Al di là di questo folklore ancestrale molto presente nel nord del Brasile, l’Amazzonia è davvero preda di invasori, come i trafficanti di legname, i cercatori d’oro e gli agricoltori che tagliano gli alberi o appiccano il fuoco per appropriarsi delle terre. La foresta amazzonica svolge un ruolo essenziale per il clima attraverso l’assorbimento dei gas serra e il presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva l’ha posta al centro della conferenza, definita “Cop delle foreste”.
Nikolas Ferreira, deputato molto attivo sui social network, sostenitore dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro e grande detrattore del governo Lula, ha ironizzato sulla scelta di Curupira come mascotte della Cop30. “Ottima scelta per rappresentare il Brasile e le nostre foreste, cammina all’indietro e prende fuoco”, ha scritto su X.

