Tumori: prevenzione e terapie
Le CAR-T offrono una possibilità di cura anche a chi non ha avuto benefici con le terapie tradizionali
Sanihelp.it – La terapia è basata sulle cellule del sistema immunitario, i linfociti T, globuli bianchi responsabili della difesa dell’organismo.
Il termine CAR-T è una sigla che deriva dall’inglese (Chimeric Antigen Receptor T-cell) e significa letteralmente cellule T con recettore chimerico per l’antigene.
Nei pazienti con tumori ematologici i linfociti non sono in gradi di svolgere correttamente il loro compito, vengono quindi prelevati, attraverso una tecnica detta aferesi, modificati geneticamente in laboratorio allo scopo di renderli capaci di attaccare il tumore e poi di nuovo iniettati nella stessa persona da cui sono stati prelevati.
In laboratorio viene introdotto nei linfociti il recettore CAR, in grado di riconoscere le cellule tumorali e di trasmettere al linfocita un segnale di attivazione per eliminarle. La procedura dura circa un mese per far sì che i linfociti CAR-T possano essere re-infusi nel paziente.
La terapia può dare effetti collaterali quali febbre, vomito, dolori, emicrania, abbassamenti di pressione, sonnolenza, sintomi che possono essere tenuti sotto controllo con farmaci e sotto stretto controllo medico.
Non tutti i pazienti sono adatti a intraprendere questa terapia, che è riservata a chi è affetto da particolari tipi di linfoma e ai bambini e giovani adulti fino a 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta a cellule B refrattaria.
Prima della somministrazione delle CAR-T è necessario un trattamento preventivo con la chemioterapia.
I risultati finora ottenuti sono molto incoraggianti e numerose sperimentazioni con le cellule CAR-T sono attualmente in corso in tutto il mondo, allo scopo di ottenere un’efficacia più duratura, aumentare la sicurezza della terapia, ampliare lo spettro di tumori da curare e semplificare il processo di produzione.