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Mario Cipollini reduce da una miocardite

Cardiologia

L’ex campione del mondo di ciclismo su strada ha rivelato in una recente intervista i problemi di cuore riscontrati negli ultimi anni. E che lo hanno portato due volte in sala operatoria.

Sanihelp.it – Si è ritirato da anni dalle corse professionistiche, ma non ha mai accantonato la bicicletta. Eppure Mario Cipollini, campione del mondo di ciclismo su strada nel 2002, ha temuto di non poter più pedalare a causa delle bizze del cuore. Non si tratta di questioni sentimentali, ovviamente, ma di una stanchezza eccessiva e un opprimente dolore al petto che hanno cominciato a farlo preoccupare nell’estate del 2019.

«Ho valutato questo malessere come conseguenza di un periodo particolarmente stressante da diversi punti di vista. Ho temporeggiato e ho proseguito i miei allenamenti come se niente fosse, ma nel giro di poche settimane la pressione al petto era aumentata e in più avvertivo delle extrasistoli importanti. Un po’ allarmato, mi sono rivolto al mio medico sportivo di fiducia, con il quale ho trascorso tanti anni durante la mia carriera da professionista. Il dottore, che è anche un cardiologo, mi ha prescritto un ecodoppler sotto sforzo, in grado di rilevare delle anomalie cardiache durante le fasi di massima intensità fisica. L’esame ha diagnosticato una fibrillazione atriale, una patologia molto comune che causa palpitazioni e aritmia» ha raccontato in una recente intervista a Ok salute e benessere.

Seguendo le raccomandazioni del medico, Cipollini si è imposto il riposo assoluto e, nel giro di un paio di settimane, ha prenotato un intervento di ablazione, convinto di poter tornare presto in sella. Ma proprio durante l’operazione i chirurghi si sono accorti che qualcosa non andava e, invece di procedere con l’ablazione, hanno effettuato delle biopsie cardiache che hanno svelato la presenza di una miocardite, infiammazione risultata la vera responsabile della fibrillazione atriale. Ha quindi cominciato una cura farmacologica, continuando ad astenersi da qualsiasi attività sportiva.

«Sono stati mesi lunghi, difficili, che però mi hanno permesso di arrivare al secondo intervento in ottime condizioni. A febbraio dell’anno scorso, infatti, mi sono sottoposto all’operazione che, finalmente, è stata portata a termine con successo» ha spiegato il ciclista, che ha poi rominciato gradualmente a riavvicinarsi allo sport. Quando ha ottenuto il via libera per tornare ad allenarsi, però, c’era il lockdown,  per cui si è accontentato di pedalare sui rulli per diverse settimane prima di poter tornare su strada. «Ora mi sento in perfetta forma, mi alleno ogni giorno ma senza strafare, poiché sono consapevole di quale sia il mio limite. Devo dire però che, nonostante non sia più un ragazzino, ancora mi difendo dignitosamente». Parola di Super Mario.


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