Oncologia pediatrica
L’inviato di Striscia la notizia ha stabilito un nuovo record in bici a favore della Fondazione Citta della Speranza, per finanziare la ricerca oncologica pediatrica.
Sanihelp.it – «In un momento così difficile come quello che si sta vivendo nessuno può rimanere indietro. Ė importante dare una mano e sostenere la Ricerca e allora ho deciso di stabilire il mio undicesimo Guinness World Records in favore di Città della Speranza: risalire in bici le scale della Torre in 5 minuti e arrivare al decimo piano» parola di Vittorio Brumotti.
E così, poco prima di Pasqua il popolare inviato di Striscia la Notizia, ciclista e campione di bike trial, ha scalato in diretta televisiva i dieci piani della Torre della Città della Speranza, a Padova, destinata a diventare un simbolo per la ricerca oncologica pediatrica Italiano, con l’obiettivo di raccogliere donazioni per un ammontare di 100.000 euro. Ora, a distanza di poco più di un mese, tale traguardo di 100 mila euro di donazioni è stato raggiunto e superato.
«Voglio ringraziare Vittorio Brumotti e Striscia la Notizia perché sono intervenuti con entusiasmo e immediatezza per supportare la raccolta fondi che ha un impatto importante su un progetto di ricerca scientifica su cui abbiamo grandi aspettative. In poco più di un mese le donazioni degli italiani e di varie aziende sponsor ci hanno permesso di vincere questa sfida, che a partire da oggi proseguirà nei nostri laboratori di ricerca» commenta Luca Primavera amministratore delegato della Città della Speranza.
I fondi raccolti sono destinati al Progetto Diagnostica, che prevede lo studio dei fattori prognostici conosciuti e l’identificazione di nuovi fattori molecolari. L’attività di ricerca si svolge presso il Laboratorio di Oncoematologia Pediatrica e Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza a Padova e, sotto la guida della Professoressa Alessandra Biffi, si propone di identificare precocemente i pazienti ad alto rischio di recidiva a causa dell’insuccesso della terapia con un approfondimento mirato delle cellule tumorali nel loro organismo. Oggi la ricerca è infatti in grado di riconoscere una cellula malata tra 10.000 cellule sane: la loro identificazione precoce permetterebbe di trattare i pazienti senza aspettare che la quantità di cellule tumorali appaia clinicamente, ottenendo significativi miglioramenti nella sopravvivenza globale di questi pazienti.