Tumori: prevenzione e terapie
È un tumore benigno, che riguarda soprattutto i bambini
Sanihelp.it – Il rabdomioma origina dal tessuto muscolare del cuore e rappresenta più del 66% di tutti i tumori cardiaci dei bambini. È comunque un tumore raro (0,32% dei nati vivi) e può essere identificato con indagini prenatali oppure non essere riconosciuto per anni e scoperto casualmente in seguito a esami eseguiti per altri motivi.
Di solito il rabdomioma non causa disturbi, più raramente può dare aritmie o alterazioni della funzione cardiaca fino ad arrivare anche alla morte improvvisa.
Se ci sono sintomi, è necessario sottoporsi ad accertamenti come una ecocardiografia, una TAC, che di solito viene eseguita quando l’eco indica un sospetto tumore, e una risonanza magnetica per stabilire l’esatta localizzazione del tumore e le sue caratteristiche al fine di pianificare l’intervento chirurgico.
Il problema può anche regredire spontaneamente (50% dei casi).
Il rabdomioma cardiaco si associa frequentemente alla sclerosi tuberosa, una malattia genetica rara, che deve essere ricercata anche in ambito familiare.
Esistono anche forme maligne di rabdomioma cardiaco, che vengono di solito scoperte in forma avanzata, quando la prognosi non è più molto favorevole.
Per quanto riguarda la terapia, molti bambini non necessitano di cure particolari e, come accennato, il tumore può anche regredire spontaneamente. I disturbi del ritmo cardiaco possono essere tenuti sotto controllo mediante la somministrazione di antiaritmici.
Se esistono problemi come riduzione dell’attività cardiaca a causa della compressione esercitata dal tumore, riduzione del flusso respiratorio, rischio di embolia, trova indicazione l’intervento chirurgico.