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    Mieloma multiplo: ora c'è la Carta dei diritti del paziente

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 14-12-2021

    L’obiettivo è quello di informare, di accrescere il livello di consapevolezza delle cure, ma non solo

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    Sanihelp.it – Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce delle cellule del midollo osseo chiamate plasmacellule, cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B il cui il compito è quello di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. La moltiplicazione abnorme e incontrollata di una plasmacellula origina delle cellule tumorali. Si osserva quindi una riduzione delle difese immunitarie. La malattia colpisce prevalentemente le persone anziane. In Italia, il mieloma multiplo rappresenta l’1,5% di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l’1,6% di quelli diagnosticati nell’uomo. Allo scopo di migliorare la conoscenza di questa malattia e di far sì che le regioni abbiano un atteggiamento uniforme nella presa in carico e nelle cure dei pazienti, è stata elaborata la Carta dei diritti del paziente con mieloma multiplo, promossa da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di GlaxoSmithKline (GSK).Nella Carta si tratta del diritto alla prevenzione e alla tempestività delle cure, all’equità delle cure, al trattamento personalizzato e a ricevere la migliore opportunità terapeutica, alla qualità delle cure, alla qualità della vita, all’informazione consapevole, alla buona relazione e all’informazione sulle scelte di cura, alla presa in carico della persona nella sua complessità, alla cura degli aspetti psicologici, a non soffrire.«Ancora oggi l’accesso alle terapie innovative è appesantito da procedure regolatorie eccessivamente lunghe che rallentano fortemente l’effettiva disponibilità delle cure per i pazienti. Soprattutto per i pazienti in fase avanzata o refrattari alla terapia standard, la scelta della cura più appropriata va fatta in linea con i protocolli terapeutici più aggiornati esistenti a livello nazionale e internazionale, e occorre che essi siano in effetti resi disponibili per i pazienti in modo tempestivo ed uniforme sul territorio. È prioritario lavorare per supportare familiari e caregiver che hanno un ruolo centrale nel difficile percorso di cura, sia sotto l’aspetto psicologico che nel contribuire a una migliore aderenza terapeutica. La possibilità di implementare nuovi modelli organizzativi territoriali, basati sulla prossimità delle cure e favoriti dall’innovazione tecnologica, appare oggi una priorità assoluta» spiega Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva.

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    Tumore al polmone ALK+, è disponibile in Italia lorlatinib

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 07-12-2021

    È stato approvato in regime di rimborsabilità lorlatinib, per una delle neoplasie più diffuse

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    Sanihelp.it – In Italia il tumore al polmone è la terza neoplasia più diffusa negli uomini e addirittura la seconda nelle donne e i decessi sono ancora troppi. La ricerca, negli ultimi anni, si è però portata avanti, e ha individuato delle alterazioni molecolari che sono alla base del suo sviluppo, come per esempio l’alterazione al gene ALK (Anaplastic Lymphoma Kinase), riscontrabile nel 5-7% dei pazienti con tumore non a piccole cellule, più frequentemente nei più giovani, sotto i 50 anni, fumatori (ma anche no). Questa alterazione favorisce la crescita tumorale e la formazione di metastasi.«Negli ultimi venti anni tante sono le acquisizioni scientifiche e i progressi della ricerca nella diagnostica e nella terapia del tumore polmonare non a piccole cellule con l’identificazione di nuovi target d’azione e farmaci specifici. Nonostante questo c’è ancora un forte bisogno di soluzioni, soprattutto per affrontare in modo efficace la malattia al momento della progressione e in particolare quando questa interessi il comparto cerebrale. La disponibilità di lorlatinib è quindi una notizia assolutamente positiva perché ci permette di trattare pazienti con riarrangiamento di ALK, per i quali era urgente trovare una soluzione per un adeguato approccio alla malattia nel suo decorso», spiega Silvia Novello, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e presidente di WALCE Onlus, associazione nata per tutelare e informare gli ammalati di tumore al polmone e i loro caregiver.Lorlatinib è indicato per pazienti adulti con tumore non a piccole cellule ALK+, in cui la malattia sia progredita nonostante altre terapie e anche in presenza di metastasi cerebrali, in quanto il farmaco è in grado di passare la barriera ematoencefalica, cioè la struttura che regola il passaggio sanguigno di sostanze chimiche da e verso il cervello, per protezione del sistema nervoso da intossicazioni. Si tratta inoltre di un medicinale ben tollerato, che lascia quindi sperare in una nuova ed efficace opzione terapeutica.

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    Foro maculare per Valeria Marini

    Occhi

    di Valeria GhittiPubblicato il: 07-12-2021

    La showgirl è apparsa recentemente in tv con una benda sull’occhio sinistro. Ha infatti subito un intervento chirurgico a causa di un foro maculare.

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    Sanihelp.it – Valeria Marini è tornata nuovamente nella casa del Grande Fratello Vip e chi la segue avrà certamente notato che sfoggia una benda sull’occhio. Il perché lo ha spiegato lei stessa prima su Instagram e poi durante un’intervista concessa a Verissimo: è stata operata a causa di un foro maculare.
    Il foro maculare è una retinopatia e consiste nella formazione di un foro nella regione centrale della retina, la fovea, a sua volta al centro della macula. Si verifica più spesso nel sesso femminile e generalmente coinvolge un occhio solo: dopo i 50 anni ha un’incidenza di 3 casi su 1000. Il foro si forma spontaneamente, a volte in seguito a traumi, miopia elevata o anche per fattori vascolari.
    Il foro maculare a volte non dà sintomi, ma più spesso determina un calo della vista da vicino, una macchia scura centrale una visione deformata delle immagini. Per la Marini le prime avvisaglie sono arrivate dopo i controlli di routine cui si è sottoposta con la partecipazione al reality spagnolo Supervivientes: i medici del programma le hanno consigliato di farsi controllare dal proprio oculista che, effettivamente, ha riscontrato la patologia, invitandola a farsi operare.
    Inizialmente, la showgirl ha preso la cosa un po’ sottogamba e solo con il peggioramento della vista si è decisa: il 25 ottobre scorso è stata quindi operata d’urgenza. Il trattamento del foro è infatti esclusivamente chirurgico, tramite vitrectomia, ovvero asportazione del corpo vitreo.

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    Fito Caffeina per contrastare la perdita di capelli

    Cure alternative

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 30-11-2021

    Come limitare la perdita di capelli, e stimolarne la ricrescita, con questo estratto naturale

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    Sanihelp.it – Una sostanza che può aiutare a contrastare davvero la caduta di capelli.
    Si tratta della Fito Caffeina, un estratto vegetale a base di caffeina.
    In particolare, il suo utilizzo è stato testato su coloro che soffrano di alopecia, soprattutto di alopecia androgenetica, come capita alle donne in menopausa.
    Uno studio che ha coinvolto cento donne per sei mesi ha mostrato come, dopo il trattamento con la fitocaffeina, le donne avessero una maggiore resistenza dei capelli rispetto alla trazione e un aumento sia della loro quantità sia della loro consistenza.
    Ma come si utilizza questa sostanza?
    Diversamente rispetto ad altre vitamine e ad altri estratti che possono essere assunti per bocca, la fito caffeina deve essere applicata direttamente sul cuoio capelluto, e deve essere utilizzata se non quotidianamente, diverse volte alla settimana.
    Gli estratti di fito caffeina si trovano all’interno di shampoo, balsami e tonici che consentono di stimolare la ricrescita dei capelli.
    Ma perché questo accade? La fitocaffeina stimola l’afflusso di sangue e consente di regolarizzare gli squilibri ormonali che spesso si presentano nelle donne, ma anche negli uomini, in particolari momenti della vita.
    Nella donna, in particolare, ciò accade agli esordi della menopausa, con una sovrapproduzione di testosterone, ma anche in disturbi come la sindrome dell’ovaio policistico.
    Per consentire una maggiore efficacia dei prodotti sarà fondamentale il massaggio, che aiuterà ulteriormente a stimolare il flusso di sangue a livello periferico.

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    Tumori rari: il sarcoma di Kaposi

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 30-11-2021

    È causato da un virus appartenente alla famiglia degli herpes virus

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    Sanihelp.it – Il sarcoma di Kaposi prende origine dalle cellule che ricoprono l’interno dei vasi sanguigni o linfatici e può manifestarsi sia a livello della pelle che degli organi interni.La malattia prende il nome dal primo che descrisse questo tumore, l’ungherese Moritz Kaposi nella seconda metà dell’Ottocento.Colpisce molto più spesso le persone con HIV, se non curate con gli antiretrovirali, che la popolazione generale, ma può verificarsi anche in soggetti con il sistema immunitario debole o predisposti geneticamente. È un tumore raro, dovuto all’herpes virus HHV8, ma non tutti coloro che contraggono questo virus si ammalano, di solito intervengono altri fattori, primo fra i quali un sistema immunitario indebolito.Il sintomo più comune è la comparsa di lesioni sulla pelle, di colore rosso-violaceo, di solito indolori, che con il tempo tendono a crescere e a formare dei noduli. Se questo avviene a livello della mucosa orofaringea, il paziente accusa difficoltà nel mangiare e nel parlare.Le lesioni possono colpire anche gli organi interni, come l’apparato gastrointestinale e respiratorio.L’herpes virus si può trasmettere attraverso i rapporti sessuali, la saliva o dalla madre al bambino durante il parto. Per questo motivo è importante evitare i rapporti a rischio (senza profilattici e/o con partner occasionali), che possono diffondere il virus dell’HIV che indebolisce fortemente le difese immunitarie. È comunque molto difficile mettere in atto strategie di prevenzione efficaci visto che tuttora non sono del tutto chiari i passaggi che portano allo sviluppo del sarcoma di Kaposi in seguito a infezione da HHV8.La terapia dipende dai sintomi e dallo stadio del tumore. Per le lesioni della pelle si possono utilizzare la radioterapia, la laserterapia o la criochirurgia, basata sul congelamento. Nelle persone con la malattia in fase piuttosto avanzata si prendono in considerazione la chemioterapia e l’immunoterapia.Con le cure appropriate, questa forma tumorale può essere tenuta sotto controllo anche per molti anni.

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    Elio e le storie tese cantano l'aderenza terapeutica

    Iniziative

    di Valeria GhittiPubblicato il: 30-11-2021

    Ha preso il via la campagna che punta sulla potenza della musica per promuovere l’aderenza terapeutica nelle malattie croniche cardiovascolari.

    © sto web alcuoredelladerenza.it

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    Sanihelp.it – Sono ancora 4 milioni le persone che ogni anno in Europa perdono la vita a causa delle malattie cardiovascolari, nonostante negli ultimi due decenni si stia assistendo a un progressivo calo della mortalità. In Italia, rappresentano le principali cause di morbosità, invalidità e morte, essendo responsabili del 34,8% di tutti i decessi. Di fronte a questi numeri è chiaro come sia urgente mettere in atto strategie volte alla prevenzione primaria e secondaria, in particolare educando la popolazione sull’importanza dello stile di vita e sul ruolo dell’aderenza alle terapie, che negli ultimi 20 anni hanno ridotto del 50% la mortalità per cardiopatia ischemica.
    Nel nostro Paese, infatti, solo il 50% degli over 65 segue correttamente le indicazioni del medico in merito alle cure. Da qui la necessità di Come un Ritornello, la nuova campagna del Gruppo Servier finalizzata a promuovere l’aderenza terapeutica nelle malattie croniche cardiovascolari, che vede protagonista Elio e Le Storie Tese, con un jingle dedicato ai pazienti (ascoltabile sul sito www.alcuoredelladerenza.it) per spiegare l’importanza di seguire correttamente le indicazioni del medico e garantire così l’efficacia della terapia. L’aderenza terapeutica implica un gesto ripetitivo, come il ritornello di una canzone, che però deve entrare in testa e non essere dimenticato, per preservare tutte le corde importanti della vita. L’aderenza dà il ritmo a una buona qualità di vita.
    Le motivazioni della scarsa aderenza possono essere diverse, come la dimenticanza, la complessità della terapia, la durata e gli eventuali effetti collaterali del trattamento e la mancata percezione sulle potenziali conseguenze della non aderenza. Si aggiunge inoltre la possibilità che siano presenti comorbidità, che fanno sì che il numero di farmaci da assumere aumenti e con esso la difficoltà ad aderire correttamente al piano terapeutico. Il messaggio della campagna Come un Ritornello è dunque quello di condividere le motivazioni alla base delle scelte terapeutiche del medico e di seguirne le indicazioni, evitando di fare di testa propria interrompendo le cure senza motivo.
    «Partecipare a questa campagna è stata una bella esperienza – affermano Elio e le Storie Tese – siamo consapevoli dell’importanza del ruolo che ricopriamo, soprattutto perché la voce di personaggi noti viene più facilmente ascoltata dal pubblico. Mettere in musica messaggi importanti e complessi è stata una sfida che ci ha arricchito e, se aiuterà le persone affette da malattie cardiovascolari a vivere in modo più sereno la propria quotidianità, vorrà dire che avremo ottenuto un grande successo».

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    Resveratrolo, l'elisir per proteggere cuore e cervello

    Cure alternative

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 23-11-2021

    Una sostanza presente in molti vegetali, che può aiutare contro l’invecchiamento e a combattere diverse infezioni

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    Sanihelp.it – Una molecola vegetale che può aiutare moltissimo gli organi più importanti del nostro corpo.
    Si tratta del resveratrolo, una sostanza che si trova all’interno di diversi vegetali, tra i quali il principale è costituito dall’uva.
    Per riuscire a notare gli effetti positivi reali di questa sostanza sarà fondamentale assumerla in concentrazioni più affidabili, ed è per questo che un erborista potrà consigliarvi, sempre sentendo prima il vostro medico, le formulazioni migliori.
    Ma vediamo quali sono le funzioni e gli utilizzi principali di questo estratto.
    Il resveratrolo, infatti, ha fondamentali funzioni protettive, in modo particolare contro infezioni ma anche contro quelli che sono i processi di invecchiamento per alcuni organi, come cuore e cervello.
    Il resveratrolo, quindi, consente di combattere diverse infiammazioni, di rallentare i processi di invecchiamento e di aumentare le difese immunitarie in generale.
    Molti studi hanno mostrato come l’assunzione di questa sostanza consenta di ridurre la pressione sanguigna, di diminuire i livelli di colesterolo LDL e di aumentare quelli di colesterolo HDL.
    Si comprende, quindi, la funzione di protezione e prevenzione rispetto al cuore e al cervello di questa sostanza.
    Inoltre, come sostanza antiossidante, il resveratrolo aiuta anche a limitare l’invecchiamento in generale, e in tanti casi è stato impiegato anche per rallentare l’incanutimento e limitare la crescita dei capelli bianchi.
    Infine, si può impiegare anche per limitare gli effetti dei cambiamenti ormonali che si verificano nella menopausa.
     Esistono molte fonti nelle quali trovare questa sostanza, dall’uva, ai suoi derivati (succo d’uva e vino), fino ad altri alimenti, come le arachidi, le more di gelso, i frutti rossi e il cacao.
    Tuttavia, come già indicato, per avere a disposizione una fonte affidabile di resveratrolo sarà più indicato utilizzare integratori ed estratti, che vi consentiranno di sapere anche quanti milligrammi di resveratrolo starete assumendo.
    Per quanto riguarda, invece, gli effetti collaterali, questa sostanza non ne evidenza, ma è sconsigliata in gravidanza e allattamento.

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    Tumori: i vantaggi dell'immunoterapia

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 23-11-2021

    Una ricerca sottolinea l’importanza dell’immunoterapia nel miglioramento della qualità di vita nei malati di tumore

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    Sanihelp.it – I farmaci antitumorali immunoterapici hanno cambiato la storia clinica in alcuni tumori, ma, come rivela uno studio del Policlinico San Martino e dell’Università di Genova, tra i benefici di questi farmaci non c’è solo l’allungamento della sopravvivenza, ma anche un netto miglioramento della qualità di vita dei malati. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Journal of Cancer, ha revisionato diverse sperimentazioni cliniche che avevano coinvolto oltre 8mila pazienti e in cui era stato fatto il confronto tra diversi farmaci immunoterapici e la chemioterapia nella terapia di alcuni tumori. Come spiega Andrea Boutros, ricercatore e firmatario del lavoro, «I benefici dell’immunoterapia in termini di riduzione della massa tumorale e risposta obiettiva sono ormai chiari, ma questi vantaggi non sono gli unici: l’altro è la capacità di stabilizzare a lungo la malattia, anche nei casi in cui non riduce il tumore. Questa caratteristica, insieme ai minori effetti collaterali, si riflette sul guadagno in termini di qualità di vita». In particolare, gli esperti si sono concentrati su un dato da loro stessi definito deterioramento, che è un indicatore della qualità di vita riferita dal  paziente stesso: «potremmo dire che è il momento in cui una persona passa dal sentirsi una persona che, pur se affetta da tumore, è ancora in grado di condurre una vita senza particolari limitazioni a quella in cui la malattia diventa prevalente: magari non si riesce più a lavorare, non si ha più la voglia o la forza di uscire di casa, si comincia a perdere l’autosufficienza», afferma Boutros. Anche se con differenze sostanziali a seconda del farmaco considerato e del contesto di utilizzo, secondo questa ricerca l’immunoterapia può ampliare notevolmente il tempo che passa dall’inizio della terapia al deterioramento e quindi il tempo vissuto con una qualità di vita ottimale nonostante la presenza della malattia.

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