Attira l’attenzione per le sue corolle color porpora e per la sua altezza. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae e molto simile al girasole, l’echinacea è una pianta erbacea perenne. Esteticamente d’impatto, gode di innumerevoli proprietà e ama la luce diretta del sole, almeno per alcune ore al giorno. Resiste alle temperature più calde e non teme il freddo, motivo per il quale è perfetta anche per la coltivazione in piena terra. Il nome comune è Echinacea e si distingue in varie specie, tra le quali l’echinacea purpurea e l’echinacea angustifolia sono le più conosciute.
Echinacea: le origini della pianta
L’echinacea è una pianta originaria del Nord America ed è utilizzata nel vasto campo della fitoterapia grazie alle sue innumerevoli proprietà immunostimolanti che aiutano a favorire l’aumento delle difese immunitarie dell’organismo. Tale pianta, che alla vista è molto simile a un girasole e/o a una margherita, era utilizzata con fini prettamente curativi già dagli indiani d’America. Erano loro a chiamarla “Elk Root” (letteralmente “radice dell’alce”) ed erano loro a utilizzarla sia per cicatrizzare le ferite, sia per curare il mal di gola, la tosse o anche come analgesico.
Echinacea:, la pianta dai colori delicati
Accanto all’estetica oggettiva, l’echinacea gode di numerose proprietà benefiche. Nel linguaggio dei fiori l’echinacea rappresenta forza e salute e i suoi colori, vivaci ma al tempo stesso eleganti, conquistano l’occhio. Nell’antichità si utilizzava come simbolo di salute e di vitalità e il suo fiore ha sempre trasmesso positività, fortuna e benessere. Nel corso del tempo e con il passare degli anni, questa pianta perenne è stata trasportata nei giardini di tutto il mondo e particolarmente apprezzata sia per il suo valore estetico, sia per la sua simbologia. Non a caso, infatti, i fiori di echinacea sono scelti in boquet e composizioni floreali volte all’augurio di una pronta guarigione o dedicate a chi sta attraversando un periodo di difficoltà. Si presta molto bene anche come decorazione per feste e matrimoni all’aperto, essendo una pianta molto resistente.
I fiori dell’echinacea
Sempre più diffusi e apprezzati, i fiori dell’echinacea fioriscono in fiori simili a margherite con lunghi steli (vanno dai 40 cm a oltre un metro a seconda della varietà) il cui disco centrale è a “cupola” (“cone-flower” in inglese). I petali sono penduli e la palette di colori è variegata: si va dal bianco (quello più raro) al rosso acceso, al rosa intenso, a quello più delicato, fino ad arrivare ad alcune tonalità di giallo e arancio. I colori e il persistente profumo piacciono molto a farfalle e api, che non perdono un secondo per fare loro visita.
Dove coltivare l’echinacea
Coltivare l’Echinacea è semplice. Questa pianta dai colori delicati e meravigliosi, infatti, non ha grosse esigenze per quanto riguarda il terreno. L’importante è che quest’ultimo sia fertile e ben drenato. Le echinacee si possono coltivare in vaso (meno consigliato ma comunque possibile) o in piena terra all’aperto, questo perché la sua resistenza nei confronti delle temperature molto basse (anche inferiori allo zero) è molto alta. Coltivarla non richiede troppa difficoltà, ma bisogna sempre fare attenzione ai ristagni idrici, pericolosi perché causa primari di marciumi, dannosi per la sua salute.
Quando piantare l’echinacea
L’echinacea può essere coltivata sia partendo direttamente dal seme, sia acquistando la pianta già cresciuta. Nel primo caso se ne consiglia la piantagione in una bordura per giardino nei mesi tra aprile e maggio, dunque in piena primavera. Per ottenere un buon risultato si dovranno sistemare i semi a una profondità di circa un paio di cm sottoterra e la distanza di impianto tra uno e l’altro dovrebbe mantenersi tra i 30 e i 40 cm. È importante ricordare di trapiantarla in uno spazio dove si è certi di volerla tenere per lunghi periodi di tempo.
L’esposizione dell’Echinacea
L’echinacea ama il sole, motivo per il quale un’esposizione totale alla luce sarà sempre l’ideale per il suo benessere. Tuttavia, l’echinacea può essere esposta anche in penombra e crescere comunque molto bene; l’unica differenza la si noterà nel numero di fiori, che nel caso di minore luce saranno, appunto, minori. Poiché questa pianta dalle mille proprietà benefiche si rifornisce in modo autonomo dell’umidità che le serve andando ad attingere dalle acque limitrofe, l’ideale sarebbe piantarla lungo la riva di un piccolo laghetto sito in giardino, purché se ne abbia uno.
Durante il suo periodo di germogliazione (della durata di circa 2-3 settimane) l’echinacea ha bisogno di umidità costante. Passata questa fase, la sua richiesta di irrigazione c’è ma non deve essere troppo pesante; questa pianta perenne, infatti, predilige un terreno sì umido, ma in modo moderato. Amante dei terreni ricchi di sostanze nutritive, anche la concimazione deve essere dosata. I suoi gambi, esili e longilinei, se cresciuti troppo, in caso di fenomeni atmosferici particolarmente pesanti come venti e piogge, potrebbero piegarsi e, nel peggiore dei casi, rompersi. L’ideale sarebbe concimare il terreno prima della semina in primavera e durante il periodo di fioritura.
La potatura dell’echinacea
Per quello che riguarda la potatura, invece, si consiglia durante la primavera, prima che la pianta inizi a germogliare. Durante la fioritura è sempre possibile (e consigliabile) eliminare i fiori appassiti: in questo modo l’echinacea avrà più possibilità di produrre nuovi fiori e di prolungare quindi anche la sua fioritura. Prendersi cura di questa meravigliosa pianta significa anche osservare il suo cambiamento nel corso del tempo e delle stagioni: se nel periodo autunnale e invernale alcune foglie diventano giallo o si appassiranno, è sempre bene rimuoverle. Per farlo vi basterà tagliarle alla base, quindi vicino al punto di origine della foglia stessa. Infine, ma non per minore importanza, prestare attenzione ai fusti danneggiati o troppo deboli. Rimuoverli significherà offrire all’echinacea una vita più sana e lontana da eventuali malattie e/o parassiti. LEGGI TUTTO