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    Bonus elettrodomestici: quali sono ammessi e come sceglierli

    Bonus elettrodomestici in dirittura d’arrivo. Il decreto attuativo delle disposizioni è atteso per la fine di giugno e consentirà di avere uno sconto in fattura al momento dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico a risparmio energetico a fronte della rottamazione di un altro della stessa tipologia con consumi più elevati. Gli elettrodomestici dovranno essere made in Eu. Per il bonus è previsto un importo massimo di 100 euro, che raddoppiano in caso di famiglie a basso Isee. È possibile ottenere un solo bonus per nucleo familiare.

    Fisco Verde

    Bonus tende 2025: le novità, come richiederlo, i requisiti

    di Antonella Donati

    23 Aprile 2025

    Gli elettrodomestici ammessi
    Per l’agevolazione sono a disposizione 50 milioni di euro quest’anno. Le norme dovevano essere varate già nei mesi scorsi, ma sono state poi riscritte con il decreto bollette di fine aprile, che ha attivato la procedura dello sconto in fattura, l’obbligo di rottamazione, e limitate l’agevolazione in relazione ai produttori. Secondo le norme, infatti, per potranno essere acquistati esclusivamente elettrodomestici prodotti all’interno dell’Unione Europea. La lista dettagliata dei prodotti acquistabili sarà contenuta nel decreto atteso ormai a giorni. I prodotti ammessi dovrebbero comunque essere frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, forni elettrici, condizionatori, e stufe elettriche. Potrebbero essere compresi anche piani cottura a induzione e microonde. In ogni caso è già stabilito che i nuovi elettrodomestici acquistabili con il bonus dovranno essere della stessa categoria di quelli rottamati. Si dovrà trattare in sostanza di una rottamazione volta a migliorare l’efficienza energetica. Il decreto dovrà anche precisare se il contributo potrà essere utilizzato o meno nel caso di acquisti online.

    Sconto più alto per i nuclei a basso reddito
    Secondo le disposizioni il bonus sarà riconosciuto direttamente dal venditore sotto forma di sconto in fattura, ma dovrebbe essere necessario richiedere uno specifico voucher. La misura infatti sarà gestita dalla piattaforma PagoPA, con autenticazione tramite SPID o CIE. È ammesso un solo bonus per famiglia, quindi la possibilità di acquistare un solo elettrodomestico a scelta con lo sconto. I nuclei familiari con un Isee entro i 25.000 euro avranno però diritto ad un bonus con importo più elevato e fino ad un massimo di 200 euro.

    Ambiente

    Etichetta energetica anche su smartphone e tablet: cosa cambia per ricarica e riciclo

    di Dario D’Elia

    19 Giugno 2025

    Classi energetiche e consumi
    Dato che si potrà avere lo sconto una volta sola, vale la pena di fare una verifica delle convenienze in generale. Quando non c’è l’urgenza di cambiare un elettrodomestico specifico che non funziona più come dovrebbe, infatti, si può fare una verifica dei consumi e controllare quello che pesa di più sulla bolletta rispetto alle abitudini familiari. In generale nelle nuove etichette energetiche accanto alla classe viene indicato anche il consumo rapportato ad una media base. Abbiamo ad esempio: per lavatrici, lavastoviglie e lavasciuga il consumo per 100 cicli di lavaggio; per i frigoriferi per un anno di utilizzo; per i forni viene indicato il consumo di energia elettrica per la funzione di riscaldamento (convezione e, se disponibile, ventilata), in kWh/ciclo. Un ciclo standard si misura riscaldando un carico standard impregnato di acqua, in modalità statica o ventilata, se disponibile.

    Le differenze tra vecchio e nuovo
    Dai dati è facile verificare che un elettrodomestico della classe energetica più alta disponibile consuma minimo la metà di uno nella classe energetica più bassa. Ad esempio un frigo-congelatore con sbrinamento automatico, da 300 litri (200 per cibi freschi e 100 per cibi congelati) se in classe A presenta un consumo uguale o inferiore a 100 Kwh/annui, in classe B si sale fino a 124 Kwh/annui, mentre la classe C arriva a 155Kwh/annui, ossia oltre il 50% in più. I modelli più vecchi di fatto triplicano il consumo annuale di quelli più efficienti.

    Fisco verde

    Bonus climatizzatori, come funziona l’agevolazione per impianti fissi o portatili

    di Antonella Donati

    28 Maggio 2025

    Anche nel caso delle lavastoviglie, prendendo come esempio un apparecchio da 12 coperti abbiamo per la classe A un consumo uguale o inferiore a 34 KWh/100 cicli, che sale a 40 KWh/100 cicli per la classe B e arriva a 46 KWh/100 cicli per la classe C. Per i forni è ancora in vigore la vecchia tipologia di etichette, per cui nel caso di un forno elettrico da 100 litri, abbiamo per quelli più efficienti un consumo uguale o inferiore a 0,47 Kwh/ciclo, che sale fino a 0,705 Kwh/ciclo se si scende di due classi energetiche. LEGGI TUTTO

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    Timo: la coltivazione e la cura dell’arbusto aromatico

    Il timo o thymus vulgaris è una pianta della famiglia delle lamiceae. Si tratta di una pianta la cui coltivazione e cura richiede delle piccole accortezze: in questo modo, si ottiene una pianta ornamentale, utile anche in cucina. Scopriamo di più con questa piccola guida alla coltivazione della pianta del timo.

    Le caratteristiche della pianta del timo
    Il timo è una pianta caratteristica delle aree mediterranee: in particolare in Italia si trova molto diffuso nelle regioni meridionali come per esempio la Puglia, Sardegna, Calabria e Sicilia. È un esemplare sempreverde e aghifoglie che cresce con lentezza e può raggiungere al massimo un’altezza di 30 centimetri. Si tratta di una pianta a carattere cespuglioso, con fusti legnosi che possono lignificare dopo circa 5 anni di vita. Le foglie del timo sono picciolate con margini arrotondati verso il basso. Sono di colore grigio-verde e più chiare sulla parte inferiore. Sempre sul lato inferiore è presente una peluria. Con l’arrivo della bella stagione la pianta mette in mostra dei piccoli fiorellini profumati di forma tubolare e di colore rosso-viola. Sono raggruppati in spighette e li si possono osservare nel periodo compreso tra giugno e settembre. Anche se si tratta di una pianta sempreverde, in realtà se si decide di coltivarla in aree dove il clima invernale è rigido, perde tutte le foglie, diventando a portamento annuale. È una pianta che deve essere tenuta sopra i 5°C e una massima di 30-35°C.

    Il terreno e l’esposizione
    Il terreno migliore per questa pianta aromatica può essere sassoso e povero, ma mai argilloso. Infatti, un terreno troppo compatto rischia di creare fastidiosi ristagni idrici. È importante selezionare un terreno drenante per mantenere in ottima salute il timo. Il timo è una pianta che ama essere esposta al sole, dunque, si può scegliere un punto del giardino o dell’orto dove riceve la luce diretta solare. È comunque in grado di tollerare zone d’esposizione con qualche ora di ombra.

    Le varietà della pianta
    Questa pianta profumata è disponibile in tante varietà e ne esiste anche una che riesce ad adattarsi all’alta quota, resistendo al gelo. Guardiamo nel dettaglio quali sono i tipi di timo che si possono trovare più facilmente presso i vivai.

    Timo selvatico rosso: questa pianta è caratterizzata da un portamento strisciante e da fiori di colore rosa/rosso. Le foglie si presentano di un colore verde scuro.
    Timo serpillo tappezzante: è una pianta con portamento strisciante che crea un tappeto erboso. Cresce con facilità in tutta Europa e soprattutto nel nord. A differenza delle altre varietà ha rami lunghi, fiori rosa, bianchi o viola, tonalità che cambiano a seconda delle condizioni climatiche presenti.
    Thymus pseudolanuginosus: anche questo copre il terreno, arrivando a un massimo di 3 cm di altezza. Sembra un muschio, anche se in realtà è un timo.
    Thymus citrodorus: è davvero particolare poiché ricorda l’aroma del limone. A differenza delle altre specie, ha bisogno di essere esposto molto al sole per la corretta crescita. Le foglie sono verde scuro e i fiori bianchi.

    Le annaffiature
    È molto importante occuparsi delle annaffiature della pianta, bagnandola se è in vaso ogni 3-4 giorni durante la stagione estiva. Se la pianta è in giardino o nell’orto è necessario annaffiare con regolarità. Con l’arrivo dell’inverno è necessario interrompere l’irrigazione.

    La coltivazione in vaso
    Come abbiamo accennato, è possibile coltivare il timo anche in vaso, ma attenzione poiché non sopporta le basse temperature. Quindi, è importante sistemare il contenitore in un punto del balcone dove prende il sole. Il diametro del vaso dovrà essere di circa 15 centimetri, profondo circa 20 centimetri. Si può sistemare la pianta del timo anche vicino ad altre piante aromatiche: in particolare, è preferibile selezionare piante simili come la salvia, evitando la menta.

    Il concime da dare alla pianta
    Per curare il timo nei migliori dei modi è necessario selezionare un ottimo concime. Proprio per questo, suggeriamo l’uso di concime granulare con una composizione equilibrata da iniziare a dare dal mese di marzo. Si potrà distribuire il granulare una volta al mese, così da offrire il corretto nutrimento alla pianta.

    Quando potare?
    La potatura della pianta del timo si effettua con l’arrivo della bella stagione: tra la primavera e l’estate si possono spuntare i rami per favorire una crescita migliore ed eliminare eventuali rametti danneggiati. Se si gradisce, la potatura si può effettuare anche con l’arrivo della stagione autunnale, così da dare una forma più ordinata alla pianta.

    La moltiplicazione della pianta
    Il timo è una di quelle piante aromatiche che è possibile moltiplicare attraverso la talea. Questo semplice metodo di propagazione permette di ottenere delle nuove piantine direttamente dai rametti. È necessario prelevare dall’arbusto qualche rametto lungo tra gli 8-10 centimetri e poi togliere tutte le foglioline poste lungo la parte finale per circa 4-5 centimetri. A questo punto, si può sistemare il rametto in terriccio universale profondo. Irrigando con frequenza, senza esagerare, si potrà ottenere una nuova piantina da rinvasare.

    Tutte le malattie e i parassiti che lo attaccano
    Proprio come tutte le piante aromatiche, anche il timo può essere attaccato da parassiti e da malattie fungine. Per esempio, è soggetto alle larve minatrici: si tratta di insetti che mangiano le foglie e creano dei bozzoli filamentosi. Queste provocano l’ingiallimento delle foglie. Per quanto riguarda le malattie, invece, può incorrere nell’alternaria e nella ruggine. Entrambe le malattie attaccano le foglie: è possibile notare delle macchie scure o giallastre. In entrambi i casi è necessario intervenire con uno spray fungicida. LEGGI TUTTO

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    La steppa friulana a rischio. “I Magredi devastati da esercitazioni militari e gare di rally”

    Carri armati cingolati e mezzi militari gommati hanno danneggiato i prati stabili dei Magredi, zona di protezione speciale di pianura, tra Maniago e Vivaro, in provincia di Pordenone. È la denuncia di Legambiente, Lipu e altre quattro associazioni ambientaliste, incredule per l’accaduto. In seguito alle segnalazioni di alcuni naturalisti, il sopralluogo delle associazioni ha constatato chilometri di nuove piste e segni del passaggio di mezzi militari pesanti che, in alcuni tratti, hanno scorticato il manto erboso compattando il terreno e trasformando in pantano fasce di prato stabile.

    Magredi di San Quirino (foto: Stefano Travasci)  LEGGI TUTTO

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    I Coldplay ristampano i loro vinili con rifiuti di plastica riciclata

    Sostenibilità e buon esempio. I Coldplay ci credono e dopo essere state tra le primissime rock band planetarie a ridurre le emissioni di CO2 durante i loro tour in giro per il mondo, oggi lanciano un’altra idea che potrebbe lasciare il segno nell’industria musicale. La band inglese ristamperà i vinili degli album precedenti, utilizzando bottiglie di plastica riciclata, con una tecnologia che riduce dell’85% le emissioni di carbonio rispetto ai normali LP.

    Live

    Matmos al G&B Festival, quando il suono della lavatrice diventa ritmo

    di Andrea Silenzi

    05 Giugno 2025

    Saranno in totale nove gli album – disponibili a partire dal prossimo 15 agosto – che la band britannica ha deciso di ristampare con il formato ecologico, EcoRecord. Si tratta di un un vinile prodotto con del comunissimo pet, il polietilene tereftalato usato per le bottiglie dell’acqua, ma riciclato al 100%. Un contributo importante, quello di Chris Martin, il frontman del gruppo, molto impegnato nel sensibilizzare i milioni di fan che seguono la loro musica, a comprare non solo i loro album o seguire i loro live, ma anche il loro esempio: compiere azioni rispettose dell’ambiente e contribuire con buone pratiche di economia circolare. Per i puristi del suono, bisogna dire che un disco EcoRecord suona con la stessa qualità di un disco in vinile tradizionale, pesa 140 grammi, può essere anche trasparente ed è stato fabbricato recuperando bene nove bottiglie di plastica.
    Dalla plastica alla musica
    Le bottiglie di pet vengono reimmesse nel circolo di produzione, con un processo noto come riciclo post-consumo, durante il quale sono pulite, trasformate in piccoli pellet e poi stampate in nuovi articoli: in questo caso un disco.I Coldplay, già nel 2024, hanno iniziato una nuova fase della loro carriera, pubblicando Moon Music, il loro album numero dieci, il primo al mondo su EcoRecord. Questo disco ecologico è sviluppato da Sonopress, un produttore di supporti di archiviazione, che utilizza la tecnologia di stampaggio a iniezione, la stessa impiegata per la produzione di cd e dvd.

    Mentre i vinili in pvc vengono prodotti tramite un processo di compressione e riscaldamento che richiede molta energia, gli EcoRecord utilizzano la tecnologia dello stampaggio a iniezione impiegata da decenni per la produzione di cd, e più efficiente dal punto di vista energetico. Se l’adozione degli EcoRecord venisse seguita anche da altre band o cantanti celebri, potrebbe portare a una significativa riduzione della plastica vergine utilizzata nell’industria musicale. Ad esempio, con le riedizioni dei nove album dei Coldplay in formato EcoRecord, si prevede di evitare la produzione di oltre 25 tonnellate metriche di plastica vergine.

    Al G&B Festival Laurel Halo, l’incantatrice dell’elettronica e dei dettagli nascosti

    di Andrea Silenzi

    05 Giugno 2025

    Da anni portano l’impegno sul palco
    Nel 2024, il gruppo ha pubblicato sui social di aver raggiunto un altro importante obiettivo: ridurre le emissioni di CO2 nei primi due anni del loro Music Of The Spheres Tour. 59% la percentuale di riduzione raggiunta rispetto al tour negli stadi svoltosi dal 2016 al 2017 e superando l’obiettivo iniziale del 50%. Un obiettivo certificato dall’analisi condotta dal celebre MIT di Boston, l’istituto di ricerca tecnologica tra i più avanzati al mondo. Ed ora la ristampa di album che hanno avuto un enorme impatto nella cultura musicale mondiale, da quello degli esordi, Parachutes, a quello che li ha resi noti A Rush of Blood to the Head, fino a Viva la Vida che li ha consacrati in modo prepotente sulla scena mondiale a tutto il resto della loro discografia. Per Jen Ivory, amministratore delegato di Parlophone, l’etichetta discografica dei Coldplay e di nomi iconici della musica, dai Beatles ai Radiohead, “non si tratta solo di un nuovo prodotto. Si tratta di una produzione pionieristica che riduce significativamente l’impatto ambientale, offrendo ai fan la stessa esperienza audio di alta qualità e stabilendo al contempo un nuovo standard per la produzione musicale fisica”. LEGGI TUTTO

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    Così Bruges salva i suoi canali (e i cigni) grazie all’intelligenza artificiale

    L’intelligenza artificiale ha iniziato a dialogare con l’acqua di Bruges, grazie al progetto Blue4Green, sostenuto da circa 5 milioni di euro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDF) e pensato per rendere la città fiamminga più resiliente di fronte alle sfide urbane più urgenti. C’è una leggenda, a Bruges, che dice: se i cigni sparissero dai canali, la città sarebbe maledetta. E allora, ogni anno, si contano i loro colli bianchi: devono essere almeno 52. È un patto tra storia e natura, stretto nel 1488 dopo l’esecuzione del funzionario imperiale Pieter Lanchals. Ma oggi non è più una maledizione a minacciare Bruges, bensì il cambiamento climatico: ondate di calore, siccità, piogge torrenziali e acque sempre più calde che alimentano la proliferazione di alghe tossiche.

    Un laboratorio d’innovazione
    A raccontare i dettagli del progetto è Astrid Stroobandt, coordinatrice del Comune di Bruges, che ha presentato i primi risultati al Cities Forum di Cracovia, evento della European Urban Initiative (EUI) e della Commissione Europea – DG REGIO. “Quando penso a Bruges mi viene in mente un’immagine generata dall’intelligenza artificiale: cioccolato, birra, merletti e cigni. Ma oggi vogliamo trasformarla in una smart water city, una città balneabile dove la natura è ascoltata in tempo reale”.

    Astrid Stroobandt  LEGGI TUTTO

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    Ddl caccia, 46 associazioni chiedono lo stop: “Modifiche minime”

    “Allungamento della stagione venatoria anche in piena migrazione, rilancio della cattura degli uccelli per richiamo vivo, caccia nelle aree demaniali, svilimento della scienza e dei pareri di Ispra, aumento del rischio per le persone e molto altro: il disegno di legge sulla caccia presentato al Senato dai partiti di maggioranza è un brutale attacco alla […] LEGGI TUTTO

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    Manu Chao contro Milei, in gioco la sopravvivenza dei ghiacciai andini

    La motosega sui ghiacciai. Mentre i giganti bianchi stanno scomparendo a un ritmo allarmante, il presidente argentino Javier Milei sta tentando di mettere mano sui territori dove si trovano i piccoli ghiacciai sudamericani, un modo secondo le associazioni ambientaliste per favorire gli interessi del comparto minerario. Nelle ultime ore, proprio al fianco dei gruppi che si battono per preservare le grandi riserve d’acqua, si è schierato anche il cantante Manu Chao al grido di “no alle mega miniere, salviamo i ghiacciai”. Per capire cosa sta succedendo in Argentina, terra che ospita meraviglie naturali già in sofferenza come il famoso Perito Moreno, grande ghiacciaio che si sta gradualmente ritirando, bisogna partire dal 2010. Quattordici anni fa il Congresso ha infatti approvato una legge nazionale, la 26.639, che stabilisce come tutti i ghiacciai e le formazioni periglaciali del territorio argentino devono essere protetti e conservati. I vari articoli della legge definiscono che questa va applicata a tutti i ghiacciai o le masse di ghiaccio perenne e istituiscono misure di monitoraggio e protezione, così come vietano attività minerarie e di sfruttamento degli idrocarburi nelle aree interessate.

    Di recente però l’esecutivo guidato da Javier Milei, il cui simbolo – la motosega – sta diventando anche icona dei tagli alle politiche di protezione ambientale – sta tentando di modificare i criteri di protezione decisi con la 26.639 escludendo per esempio i ghiacciai di piccoli dimensioni, quelli inferiori a un ettaro. Di conseguenza questo permetterebbe, per esempio per le imprese minerarie, di operare in quelle aree. Il possibile emendamento ha suscitato una forte indignazione nel Paese soprattutto tra ambientalisti e difensori delle risorse naturali, preoccupati per un “attacco alle riserve d’acqua dolce dell’Argentina”, Paese che come il vicino Cile soffre di criticità idriche e siccità. L’idea che Milei voglia sfruttare i piccoli ghiacciai per questioni economiche ha visto unirsi, per opporsi, circa 40 organizzazioni che hanno rilasciato una dichiarazione comune. “Da Mendoza a nord, la maggior parte dei ghiacciai ha una superficie inferiore a un ettaro. Senza di essi, i fiumi di montagna non avrebbero portata durante i periodi di siccità. Solo nella provincia di San Juan, oltre 1.400 ghiacciai sarebbero privi di protezione” si legge fra le righe di un appello per dire no a progetti minerari sui ghiacciai. “Il governo con la motosega di Javier Milei punta a tutto. Questa volta tocca ai ghiacciai, alle riserve di acqua dolce. In Argentina, nel 2010, grazie alla lotta sociale, è stata approvata la legge 26.639 per la protezione dei ghiacciai e delle aree periglaciali, ma oggi è nuovamente minacciata dalle riforme di un presidente al servizio delle multinazionali” scrive sui social anche il cantante Manu Chao, molto legato al Sudamerica e alle questioni ambientali.

    Lo scioglimento dei ghiacciai diminuisce le risorse di acqua dolce

    a cura della redazione di Green&Blue

    19 Febbraio 2025

    Proprio Manu Chao, oltre vent’anni fa, nei suoi dischi è stato fra i primi ad inserire la questione del “cambio climatico”, la crisi del clima – innescata dalle emissioni umane – che oggi sta portando i ghiacciai a scomparire. In soli 20 anni, dal 2003 al 2023, è infatti scomparso in media il 5% del loro volume totale e abbiamo perso 6.500 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Per questo, con un secco “los glaciares no se tocan” (i ghiacciai non si toccano, ndr), le associazioni, sostenute da Manu Chao e altri artisti, stanno tentando di opporsi alle operazioni del RIGI (Regime di incentivi ai grandi investimenti) con cui Milei sta agevolando, esattamente come Donald Trump negli Usa, l’estrattivismo e le esplorazioni del fossile e dei minerali. Chi si oppone parla di “un tentativo incostituzionale” e una violazione dei diritti collettivi all’acqua, ricordando oltretutto come il sistema idrico andino funziona come un ecosistema interconnesso dove, se si vanno a intaccare anche solo pochi piccoli ghiacciai, tutto rischia di avere conseguenze catastrofiche. “Il decreto presidenziale mira a creare una zona franca in cui le aziende possono distruggere i ghiacciai senza restrizioni. Quali criteri vengono utilizzati per decidere che un ghiacciaio di 90 metri per 90 non merita protezione?” chiedono i firmatari specificando che “ognuno di essi, per quanto piccolo, è una fonte d’acqua indispensabile”.

    Greenpeace Argentina nel frattempo ha lanciato una petizione, che ha già ricevuto quasi 180mila firme, per chiedere sostegno contro la possibile modifica della legge. L’esecutivo ha rilanciato rassicurando che i controlli ambientali verranno mantenuti, ma ha anche detto che le province avranno maggiore autonomia e maggiori strumenti di “sicurezza giuridica” relativa ai progetti di investimento. Su questo, il governo sta proseguendo sulla sua strada nel tentativo di ottenere la modifica, un passaggio simile a quello che riguardava a inizio mandato il disegno di legge “Ley de Bases” – e che includeva l’allentamento di protezioni ambientali – che poi però non fu approvato. Se Milei centrerà l’obiettivo, in nome del business, per le associazioni ambientaliste i ghiacciai andini e le comunità locali potrebbero subire un enorme contraccolpo. Già oggi, i ghiacciai tropicali, come quelli sulle Ande, si stanno infatti sciogliendo a un tasso dieci volte superiore alla media globale. LEGGI TUTTO

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    Fiori gialli da vaso e giardino: 20 varietà belle e facili da coltivare

    Nel regno vegetale i fiori si presentano in innumerevoli varietà, dalle forme più disparate e dai mille colori. Tra questi una tonalità estremamente diffusa è il giallo, che tinge tantissime tipologie di fiori, molte delle quali non sono solo avvolte in un fascino unico, ma anche semplici da coltivare. I fiori gialli portano una ventata di colore e ottimismo, aumentando subito il buon umore e decorando gli ambienti, donandogli un tocco di vitalità. Scopriamo quali sono le varietà di fiori gialli più diffuse, belle e semplici da curare.

    Girasole
    Tra le varietà di fiori gialli più conosciute spiccano i girasoli. Pianta annuale dalla bellezza unica, appartenente alla famiglia delle Composite, si contraddistingue con i suoi meravigliosi fiori gialli di grandi dimensioni, dal profumo leggero e che seguono il movimento del sole. Oltre che bellissimi, i girasoli sono semplici da coltivare, preferendo una posizione soleggiata e un terreno drenato e non umido. Per assicurarsi una loro crescita rigogliosa bisogna irrigarli in modo regolare e fertilizzare il terreno ogni due settimane.

    Mimosa
    Tra i fiori gialli un grande classico è la mimosa, arbusto sempreverde dalla bellezza delicata, appartenente alla famiglia delle Fabaceae e che fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Per crescere al meglio la mimosa richiede un clima caldo, un’esposizione in pieno sole (evitando però i raggi solari diretti) e un terreno umido, fertile e ben drenato. Le sue irrigazioni devono essere costanti, ma senza abbondare, tenendo conto che patisce gli stress idrici.

    Tulipano
    I tulipani sono noti per la loro eleganza, il profumo travolgente e i fiori a forma di calice, colorati da molteplici sfumature, tra cui quelle del giallo. Appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, prediligono un luogo soleggiato e un terreno ben drenato: vanno trapiantati in autunno e richiedono cure esigue, dovendo premurarsi di mantenere il substrato moderatamente umido. Le irrigazioni devono essere eseguite in caso di assenza di piogge e quando il terreno è asciutto.

    Garofano
    Un fiore stupendo e ampiamente diffuso è il garofano, declinato in molteplici tonalità, tra le quali la variante gialla. Dal profumo dolce e appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, questa pianta non richiede cure complesse: va seminata in autunno o in primavera, scegliendo un luogo soleggiato e un terreno drenato e fertile. Il garofano richiede irrigazioni frequenti, ma non abbondanti e, nei mesi primaverili, potature regolari per mantenerlo sano e rigoglioso.

    Crisantemo
    Altro fiore spettacolare è il crisantemo, declinato in molteplici colori, in cui è compreso anche il giallo. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, fiorisce dalla fine di settembre alle prime gelate e per crescere in modo ottimale richiede un luogo soleggiato e un terreno fertile, ben drenato e sempre umido, evitando però i ristagni idrici. Le irrigazioni del crisantemo devono essere soventi in estate, per poi ridurle in inverno. Da maggio ad agosto è necessario dedicarsi alle operazioni di potatura.

    Ibisco
    L’ibisco è un altro splendido fiore presente in una vasta gamma di sfumature, tra le quali non manca il giallo. Appartenente alla famiglia delle Malvacee, questa meravigliosa pianta erbacea di origini tropicali predilige un clima caldo, ma deve essere esposta in modo graduale al sole. L’ibisco va irrigato con regolarità ogni 2-3 giorni in estate e una volta alla settimana in inverno. Da marzo a ottobre è necessario occuparsi della sua concimazione.

    Iris
    Fiore dal fascino unico, l’iris si presenta anche nella variante gialla, chiamata iris pseudacorus. Appartenente alla famiglia delle Iridaceae, si tratta di una pianta acquatica perenne che si distingue per la sua bellezza elegante e fiorisce con grandi fiori gialli da aprile a giugno. Resistente al gelo, è molto semplice da coltivare, non richiedendo cure particolari. Cresce rigogliosa in pieno sole, ma anche in mezz’ombra, prediligendo un terreno ricco di sostanza organica e umido e irrigazioni costanti, stando però alla larga dai ristagni idrici.

    Croco
    Fiore primaverile per antonomasia, il croco giallo è tra i primi a sbocciare durante la stagione. Questa splendida pianta, chiamata anche crocus flavus, presenta fiori a forma di coppa tinti da un giallo brillante e risplende con poche cure. In particolare, deve essere esposta in pieno sole o in un’ombra parziale e coltivata in un terreno ben drenato. Resistente al freddo, il croco va concimato durante il periodo di fioritura e non richiede irrigazioni soventi.

    Thunbergia
    Chiamata anche Susanna dagli occhi neri, per via del centro scuro dei suoi fiori, la thunbergia è una pianta rampicante molto popolare nei giardini, che fiorisce da giugno a settembre. I suoi fiori a trombetta sono declinati in nuance stupende, tra le quali anche quelle del giallo: per crescere in modo rigoglioso questa pianta richiede temperature minime di 10 gradi, un’ombra parziale luminosa e un terreno drenato, fertile, acido e leggero. È necessario assicurarle annaffiature regolari e abbondanti nel corso della bella stagione, per poi diminuirle in inverno.

    Zinnia
    Dai colori vivaci, la zinnia appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Splendida pianta erbacea dai fiori a margherita, presenti in natura anche in giallo, si distingue per la lunga fioritura e la bellezza straordinaria: sboccia tra giugno e ottobre e necessita di un’esposizione in pieno sole, tollerando il caldo, ma non il freddo. Le irrigazioni della zinnia devono essere costanti, soprattutto durante l’estate e in primavera è necessario concimarla ogni 2 settimane.

    Primula
    Colorate da tonalità sgargianti, tra cui il giallo, le primule sono avvolte in un fascino unico. Questa pianta vigorosa, appartenente alla famiglia delle Primulacee, si distingue per la notevole resistenza e la bellezza delicata ed è tra le prime a fiorire alla fine dell’inverno, aprendo le porte alla primavera. La primula richiede una mezz’ombra luminosa e annaffiature costanti, assicurandosi che il substrato sia sempre umido, ma mai zuppo. Durante la sua fioritura è necessario ricorrere ogni 10 giorni a del fertilizzante liquido e rimuovere settimanalmente i fiori secchi e sciupati.

    Dalia
    Con la sua bellezza abbellisce giardini e terrazzi, distinguendosi per i suoi fiori colorati, tinti anche da sfumature gialle. La dalia è una splendida pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la stessa delle margherite, e fiorisce all’inizio dell’estate. Questa pianta ama il sole, dovendo essere collocata in un luogo soleggiato e caldo, e richiede un terreno ricco di sostanze nutritive. La dalia va seminata tra marzo e maggio, ricorrendo a del fertilizzante a lenta cessione, e nella sua cura richiede irrigazioni regolari.

    Lantana
    Pianta perenne tropicale della famiglia delle Verbenaceae, la lantana spicca con i suoi meravigliosi fiori presenti in una vasta gamma di colori, tra i quali non manca il giallo. Questa incantevole pianta fiorisce in estate e autunno e va seminata durante la primavera in una zona soleggiata e un terreno drenato, necessitando di essere mantenuta ben ventilata. Per quanto riguarda la sua manutenzione deve essere annaffiata regolarmente, ma non in modo eccessivo, e concimata durante la primavera.

    Gerbera
    Amata per la sua grazia e i suoi fiori dai colori intensi, i petali della gerbera sono anche tinti di giallo. Questa splendida pianta della famiglia delle Asteraceae fiorisce tra la primavera e l’estate e va seminata tra febbraio e marzo. Per crescere in modo vigoroso richiede un’esposizione luminosa, assicurandole dalle 6 alle 8 ore di luce solare diretta, e un terreno drenato e ricco di sostanza organica. La gerbera deve essere irrigata spesso in estate, evitando i ristagni d’acqua, e protetta in inverno dalle gelate.

    Papavero
    Pianta erbacea della famiglia delle Papaveracee, il papavero giallo ammalia con i suoi fiori delicati e profumati. La pianta, chiamata anche glaucium flavum e papavero delle sabbie, cresce in ambienti costieri e richiede un’esposizione alla luce solare diretta e un terreno sabbioso e ben drenato. Da seminare tra la primavera e l’inizio dell’estate, è resistente alla siccità e non richiede irrigazioni abbondanti, in quanto l’umidità comporta il rischio di marciume radicale.

    Calendula
    Splendida pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la calendula si presenta con fiori arancioni oppure gialli. Semplice da coltivare, questa splendida pianta va seminata in primavera o autunno in un terreno umido e ricco di materia organica e in un luogo luminoso, che sia esposto ai raggi solari diretti per 6 ore al giorno. Da irrigare settimanalmente, durante la sua crescita è necessario ricorrere a del concime con fosforo.

    Viola del pensiero
    La viola del pensiero è una pianta perenne ornamentale apprezzata per il fascino suggestivo dei suoi fiori, che spaziano anche nelle sfumature del giallo. Parte della famiglia delle Violacee, è resistente e semplice da coltivare, potendo essere collocata sia in pieno sole che in una mezz’ombra e preferendo un ambiente ventilato. Seminata in primavera o in autunno in un terreno drenato, deve essere irrigata con costanza, riducendo le innaffiature in inverno.

    Narciso
    Il narciso è apprezzato per i suoi splendidi fiori dalle tonalità variegate, presenti anche con petali gialli incantevoli. A seconda della varietà, i narcisi possono fiorire tra febbraio e marzo. Da seminare tra settembre e ottobre, sono capaci di adattarsi a qualsiasi terreno, ma è bene evitare quelli troppo asciutti. La cura dei narcisi è semplice, richiedendo irrigazioni moderate, da interrompere in inverno. Durante la primavera si può procedere con la concimazione, ricorrendo a prodotti ad alto contenuto di fosforo e potassio.

    Sedum palmeri
    La sedum palmeri, pianta succulenta perenne, incanta con i suoi fiori gialli che sbocciano tra l’inverno e la primavera. Appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, richiede una bassa manutenzione, necessitando di essere coltivata in un luogo soleggiato o semi ombreggiato e in un terreno drenato. La pianta resiste al caldo e alla siccità, mentre patisce i climi rigidi, dovendo proteggerla dalle gelate. Le irrigazioni della sedum palmeri devono essere costanti da aprile a settembre, sua stagione vegetativa. Durante questo periodo bisogna occuparsi anche ogni 15 giorni della sua concimazione.

    Rosa gialla
    Tra le varie tipologie di rose non mancano quelle tinte di giallo. Tra queste spicca la rosa xanthina, originaria della Cina e della Corea, che presenta splendidi fiori gialli vivaci e a forma di coppa. Elegante e profumata, per crescere in modo vigoroso predilige ambienti ventilati e freschi, visto che mal sopporta il caldo. Molto resistente, la coltivazione di questa rosa richiede cure semplici: è necessario collocarla in un luogo soleggiato, assicurandole un’esposizione in pieno sole, un terreno ben drenato e irrigazioni regolari. LEGGI TUTTO