consigliato per te

  • in

    Maturità, consigli d’autore contro la paura del foglio bianco

    Fissare il foglio bianco, come ipnotizzati. Per quanto? Ma guarda, è già tardi. Sfogliare il vocabolario in cerca di ispirazione. Una sorta di grazia improvvisa dovrebbe raggiungerti nel compulsare il volumone. O no? E se al banco accanto si sedesse non un suggeritore qualunque ma uno scrittore o una scrittrice di professione, che cosa chiederesti in un sussurro? Un incipit buono? Una parola chiave in senso letterale? Una chiave che apra qualche porta, la spalanchi sulla creatività.

    Maturità 2025, le tracce possibili: da D’Annunzio a Levi ma anche l’elezione del Papa e la guerra

    Giulia D’Aleo

    14 Giugno 2025

    Melania Mazzucco si siede in un’aula del Mamiani, il liceo romano in cui ha studiato, come se dovesse ripetere un esame invalidato. Come se l’interrogata fosse lei. In qualche modo lo diventa, perché maturande e maturandi in semicerchio — comincia Francesco — le fanno domande semplici solo in apparenza. Lei scrive per mestiere, che cosa consiglia? Come scegliere la traccia giusta? Leggere tutto con attenzione, fiondarsi su ciò che colpisce? «Direi di spettare un attimo. Pensarci. Ognuno di voi — risponde la scrittrice — riconosce sicuramente gli argomenti che gli interessano di più, quelli che sa di poter affrontare meglio, quelli su cui crede di avere qualcosa da dire. Scegliete con calma la traccia che vi assomiglia di più».

    Melania Mazzucco
      LEGGI TUTTO

  • in

    Maturità 2025: da Maria De Filippi a Giorgia Meloni, i voti dei vip all’esame

    C’è chi si è diplomato per un soffio – come Enrico Mentana o Andrea Delogu – e chi invece ha brillato, come le due protagoniste dell’agone politico nazionale, la premier Giorgia Meloni e la leader del Pd Elly Schlein, entrambe promosse con il massimo dei voti. La maturità si avvicina e, come ogni anno, in molti si chiedono: come se la sono cavata all’esame vip e rappresentanti delle istituzioni?
    Meloni, Conte, Renzi: la maturità dei politici
    Il sito Skuola.net ha raccolto le performance di politici, sportivi, e personaggi dello spettacolo. A cominciare dalla presidente del Consiglio Meloni, che rientra nel novero dei diplomati eccellenti: 60/60 alla maturità linguistica, quando il voto era ancora in sessantesimi. Con un voto in condotta pari a 7, però, oggi non avrebbe potuto raggiungere il massimo. Tra i membri dell’attuale governo anche Marina Calderone, ministra del Lavoro, ha raggiunto il massimo, all’Istituto Tecnico Commerciale. Stesso risultato per la segretaria del Pd Schlein, diplomata a pieni voti (6/6, secondo il sistema del cantone svizzero in cui ha studiato). All’esame hanno brillato pure il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e Matteo Renzi: entrambi diplomati con 60/60. Anche se il fondatore di Italia Viva ammette di essere “stato rimandato in Scienze, al quarto anno. Penso di essere stato l’unico al Classico”.

    Maturità 2025, anche i famosi piangono: ecco i più noti bocciati dalla scuola italiana

    di Luigi Gaetani

    10 Giugno 2025

    Meno brillante Matteo Salvini. Il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio ha concluso il suo percorso scolastico con un 48 su 60. Stesso voto di Antonio Tajani, presidente di Forza Italia. Quanto all’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha solo sfiorato il massimo: 56/60 alla maturità classica.
    La Maturità dei vip: da De Filippi a Sinner
    Tra i conduttori tv si è distinto Carlo Conti, uscendo dalle scuole superiori con 60/60. Voto massimo anche per la giornalista Cristina Parodi, diplomata al Classico. Buon punteggio – ma lontano dal top – anche per una delle regine del piccolo schermo, Maria De Filippi: diplomata con 52/60. La conduttrice televisiva e radiofonica Andrea Delogu, invece, se l’è cavata con il minimo indispensabile per portarsi a casa il diploma. Stessa cosa accaduta a Enrico Mentana. Anche il giornalista ha dovuto accontentarsi della sufficienza, uscendo dal liceo con un 36/60.
    In molti hanno solo sfiorato l’eccellenza. Come il giovane Leo Gassman: l’attore e cantautore è uscito dalla scuola con 96/100, a un passo dal voto massimo. Performance ottima, a pochi punti dal massimo, anche per Tiziano Ferro, che è uscito dalla Maturità con un punteggio di 55/60. Più basso il risultato per Chiara Ferragni, che ha frequentato il classico Daniele Manin di Cremona: diplomata con 78/100, solo un punto in più rispetto all’attore Salvatore Esposito, il Genny Savastano di Gomorra.
    La maturità degli sportivi
    In generale meno brillanti le performance tra i banchi delle stelle dello sport. Se l’è cavata più che bene Gregorio Paltrinieri, che ha concluso il suo percorso scolastico allo Scientifico con 80/100. Più travagliato il cammino di Gianluigi Donnarumma: la prima volta all’esame ha dato forfait per andare in vacanza, ma ha recuperato l’anno successivo, diplomandosi con 70/100. L’ex campionessa di tuffi Tania Cagnotto si è accontentata di 67/100, mentre Mario Balotelli se l’è cavata con il minimo. Jannik Sinner, invece, ha lasciato la scuola pubblica al quarto anno, per poi diplomarsi di recente da privatista in Amministrazione, Finanza e Marketing (l’ex Ragioneria) a Bolzano. Ma sul voto aleggia il mistero. LEGGI TUTTO

  • in

    Maturità 2025, lo studio con l’intelligenza artificiale: “Ecco i rischi e i vantaggi”

    Affidarsi all’Intelligenza artificiale per superare la maturità è come contare sull’amico secchione che non perde però occasione di mettere a segno una burla. Sì, perché oltre ad essere illecito, l’Ai presenta ancora molti rischi. Eppure secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di 1000 studenti un maturando su 3 sta cercando strategie per utilizzare i chatbot durante l’esame e il 23% è sicuro di riuscire a consultare l’assistente virtuale alla maturità.

    Maturità 2025, le tracce possibili: da D’Annunzio a Levi ma anche l’elezione del Papa e la guerra

    Giulia D’Aleo

    14 Giugno 2025

    “Conosciamo le potenzialità – mette in guardia Chiara Panciroli, docente di Scienza dell’educazione didattica all’Università di Bologna, che si occupa di intelligenza artificiale legata all’insegnamento – ma pure le imperfezioni e, al di là del valore della trasparenza, il rischio reale di allucinazioni, come si chiamano gli abbagli dell’Ai, esiste”. Perché ormai si sa, l’Ai è come lo studente che interrogato alla lavagna, non sapendo rispondere tira a indovinare, a sviare. Con esiti non sempre fortunati.
    “Dove l’Ai è davvero un’alleata preziosa – continua Panciroli – è però nello studio, nel ripasso, ne fare sintesi di contenuti”. I maturandi sembrano averlo compreso: sempre secondo skuola.net il 47% degli studenti afferma di sfruttare l’Ai per ripassare, il 33% per generare contenuti da presentare alla commissione come tesine ed elaborati, il 14% chiede ai chatbot di indovinare autori e tracce possibili per la prima prova, mentre solo il 6% usa l’intelligenza artificiale per il ripasso della materia d’indirizzo.

    Maturità 2024, tutti gli strafalcioni: dallo stretto di Gargamella all’Oscar a Pirandello

    di Emanuela Giampaoli

    13 Giugno 2025

    “Nello studio – continua Panciroli – i chatbot possono offrire un aiuto formidabile, a patto, anche in questo caso, di non fidarsi ciecamente. Un consiglio semplicissimo ma efficace è chiedere al prompt di mostrare insieme alla risposta la fonte da cui è stata ricavata così compare subito il link dove verificarne l’esattezza e non si perde tempo». Il livello successivo è quello di crearsi un chatbot su misura, personalizzato. Un tutor virtuale che abbia studiato sui nostri stessi libri e appunti.

    Maturità, Valentina Petri: “I miei alunni al primo esame in presenza. Ma sono più in ansia di loro”

    di Ilaria Venturi

    12 Giugno 2025

    “È una funzionalità a pagamento, occorre essere iscritti al piano di OpenAI, ChatGPT Plus, a quel punto si può allenare il chatbot con materiali forniti da noi, appunti o libri di testo nel caso si abbia la versione digitale. In questo modo l’Ai andrà a cercare risposte non solo da fonti sicure e controllate, ma da quelle da dove ci si aspetta sia avvenuta la nostra preparazione per la maturità”.
    Molto utili in questo senso anche gli applicativi studiati per dare una mano nella creazione di mappe concettuali o visive. “Tra i più noti Algor, che appunto utilizza l’intelligenza artificiale per supportare il processo di studio. Lo stesso fa GitMind”. C’è poi una schiera di chatbot pronti a interrogarci, a patto però di sborsare qualche euro. “Parliamo di cifre tra gli 8 e i 10 euro al mese. Forse il più noto è Magic School, che permette la creazione di test, quiz e altre attività valutative ma pure Flint”.

    Dalle promesse dello sport a cantanti e influencer: ecco i giovani famosi alla prova Maturità

    di Viola Giannoli

    08 Giugno 2025

    Tra gli applicativi per generare contenuti il più noto è Geminai, mentre NotebookLM semplifica l’azione di prendere appunti. “A me piace fare un paragone – conclude Panciroli – l’Ai è come la fotocopiatrice, molto utile, ma è uno strumento. L’Intelligenza artificiale ha bisogno di quella umana per essere davvero utile”. LEGGI TUTTO

  • in

    Maturità 2025, ecco come funziona la seconda prova: le materie, la durata, il voto

    Il 19 giugno alle 8.30 la Maturità 2025, dopo il tema di italiano affrontato da mezzo milione di studenti il giorno prima, proseguirà con la seconda prova scritta. Il cui titolo è: a ciascuno il suo.

    Maturità, Valentina Petri: “I miei alunni al primo esame in presenza. Ma sono più in ansia di loro”

    di Ilaria Venturi

    12 Giugno 2025

    Le materie
    Latino al liceo classico; matematica al liceo scientifico; lingua e cultura straniera 1 al liceo linguistico; lingua inglese per gli istituti tecnici del settore economico indirizzo “Turismo”; geopedologia, economia ed estimo per l’indirizzo “costruzioni, ambiente e territorio”: queste sono alcune delle materie su cui verterà il compito. Sul sito del ministero è disponibile però un motore di ricerca che contiene l’elenco completo delle discipline di esame.
    La seconda prova è nazionale e dunque i compiti saranno uguali in tutta Italia a seconda dell’indirizzo di studi scelto. Nei classici di qualsiasi città, insomma, ci sarà la stessa versione da tradurre.

    Maturità, l’esperta: “Stop alla dieta dimagrante durante gli esami. E la sera mangiate pasta”

    di Elena Dusi

    11 Giugno 2025

    La durata
    La durata della prova invece varia a seconda dell’indirizzo: ad esempio, al liceo classico il compito andrà consegnato entro 4 ore dall’inizio, entro 6 ore allo scientifico e in 18 ore, distribuite su tre giorni, all’artistico. La seconda prova del liceo musicale e coreutico, invece, si tiene in due giorni.
    Il punteggio
    Il punteggio massimo attribuibile alla seconda prova è di 20 punti che sommato al risultato dello scritto e dell’orale e ai crediti scolastici comporrà l’esito finale dell’esame di maturità.

    Maturità, il cappellano di Montecitorio: “Bei ricordi, a parte matematica. Se lo scopre il Papa…”

    di Iacopo Scaramuzzi

    11 Giugno 2025

    Gli obiettivi
    L’obiettivo della seconda prova, secondo il ministero dell’Istruzione, è “di accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale della studentessa o dello studente dello specifico indirizzo”.

    YouTube e la maturità: quando la Gen Z studia con i creator

    11 Giugno 2025

    Cosa portare e cosa no
    Oltre a un paio di penne nere, si potrà portare il vocabolario di greco nel caso della prova di latino, calcolatrici non programmabili nel caso del compito di matematica, il codice civile in alcuni istituti tecnici, matite, compassi e attrezzatura tecnica all’artistico. Banditi invece cellulari, smartwatch e tablet. LEGGI TUTTO

  • in

    Maturità, il cappellano di Montecitorio: “Bei ricordi, a parte matematica. Se lo scopre il Papa…”

    Di quella Maturità romana nel 1985 monsignor Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Monti e cappellano di Montecitorio, conserva “bei ricordi, a parte la matematica”.
    Don Francesco, quando e dove ha fatto la maturità?
    “Nel 1985 al liceo scientifico Paolo Orlando nel quartiere Prati. Oggi non c’è più, era una scuola dei padri Pallottini, ma era molto laica. Confinavamo con il Mamiani, noi eravamo il liceo dei preti loro erano molto politicizzati, ma in realtà c’era un ottimo rapporto, eravamo amici. L’unica cosa è che quando loro scioperavamo noi purtroppo no, e di questo eravamo gelosi”.
    Aveva già maturato la vocazione al sacerdozio?
    “La maturai più avanti, la chiarezza mi è arrivata dopo il servizio militare. Ero già affascinato dalla figura di Paolo VI ma ero un ragazzo normalissimo”.
    Come andò la maturità?
    “Presi 38 su 60…”.
    E che successe?
    “Andai male a matematica. Presi 10 in italiano e storia, poi mi sono laureato in storia, ma la matematica non era il mio forte. Con papa Leone, che è laureato in matematica, sono messo male…”.
    Venne rimproverato?
    “Il preside, un grande filosofo, che ancora oggi ricordiamo ogni anno con una messa, mi disse: “Potevi copiare meglio”” (ride).
    Parliamo di storia e italiano: come andò?
    “Molto bene. Feci il tema di italiano sulla violenza, la violenza sociale, la violenza politica, citai anche la partita Juventus-Liverpool dove poche settimane prima allo stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 spettatori. Nel colloquio di storia citai la Ginestra del Leopardi per dire che la storia non è fatta solo di sangue e guerra ma pur dinanzi alla violenza ci sono sempre segni di speranza”.
    Altri ricordi?
    “Ricordo i volti degli amici, i volti dei compagni, i volti dei professori: bei ricordi, a parte la matematica”.
    La notte prima degli esami fu angosciante?
    “No, mi ha aiutato il carattere sereno. Ma era così per tutti noi. Sentivamo l’importanza del momento ma al tempo stesso non eravamo preoccupati. Più che la paura dell’esame avevamo la coscienza che da quel momento in poi cambiava la realtà della vita, e sarebbe cambiata in meglio”.
    E oggi? Come le sembrano i ragazzi di oggi?
    “Apro la chiesa ogni giorno alle 7.30 per andare in Parlamento, quando prendo la bici ci sono già i ragazzi delle scuole vicine appoggiati sulle scale della chiesa, e in questi ultimi giorni ci sono i ragazzi che si preparano alla Maturità con cui scambio due chiacchiere. E devo dire sono ragazzi belli, buoni e bravi. È vero che sono fragili. Oggi è tutto fragile, la famiglia, la Chiesa, la società, sono fragili i saperi, i maestri, gli alunni. Ma nella debolezza si può manifestare la potenza della grazia, questo per noi credenti non è una favola, è vero. La fragilità ti porta a buttare via certe zavorre. E poi la fragilità è anche una richiesta di aiuto magari non verbalizzata. Ma, ripeto, appena ci scambi due parole, questi ragazzi sono belli, bravi e buoni”.
    Perché a suo avviso sono fragili? Le guerre, la pandemia, la crisi climatica?
    “Un po’ sì, ma è anche vero noi abbiamo vissuto gli anni di piombo… sono fragili per mancanza di punti di riferimento. Non sono contro i padri o le autorità, anzi, magari le cercano pure, ma non le trovano. I sondaggi rilevano che stimano Mattarella, il Papa, e poi basta”.
    Ai parlamentari che incontra da cappellano di Montecitorio cosa consiglierebbe di fare per migliorare la scuola?
    “La scuola dovrebbe essere uno spazio di ascolto degli studenti, a volte mi sembra che il sapere sia un po’ calato dall’alto. Dovrebbe essere una grande agorà dove i ragazzi sono più protagonisti, vengono ascoltati di più. E poi una scuola più internazionale, aperta al mondo, con un livello di conoscenza informatica più avanzato. E bisogna stare attenti a non mettere da parte le materie umanistiche: la matematica è importante ma sono molto importanti anche il latino, il greco, l’italiano, la storia…”.
    Ma questo lo dice perché non le piace la matematica.
    (ride) “Bravo, anche per quello. Se lo scopre papa Leone mi trasferisce”. LEGGI TUTTO