“A” come alloggi calmierati per i docenti. “B” come bonus più corposi per l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno abbienti. “C” come cattedre, quelle perse, 5.660 in tutto dopo la sforbiciata dell’ultima legge di bilancio. “D” come divieto di usare gli smartphone anche alle superiori. C’è un alfabeto di novità nella scuola pronta al debutto del 2025/2026 disegnata dalle riforme del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Saranno poco meno di sette milioni i bambini e i ragazzi che, zaino in spalla, varcheranno i cancelli, 134mila meno dell’anno scorso. Colpa dell’inverno demografico che colpirà soprattutto elementari e medie.
Sui banchi si tornerà a partire dall’8 settembre, ma quel giorno la prima campanella suonerà solo a Bolzano e provincia. Il 10 toccherà agli studenti e alle studentesse del Veneto, della Valle D’Aosta, del Piemonte e della provincia di Trento. E ancora, l’11 ai ragazzi friuliani e il 12 ai lombardi. La maggior parte delle scuole riaprirà in realtà il 15 settembre, solo in Calabria e in Puglia le vacanze estive si allungheranno fino al 16.
In cattedra arriveranno anche 48.504 prof neo assunti, tra i quali 13.860 di sostegno, 44 docenti-educatori, 6.022 insegnanti di religione cattolica e 10.348 Ata (questi i numeri autorizzati dal governo per le immissioni in ruolo). Torneranno, come ogni anno, migliaia di supplenti: le stime parlano di 140mila, la maggior parte di sostegno, docenti per i quali le famiglie di alunni con disabilità hanno potuto chiedere per la prima volta la conferma del posto.
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27 Agosto 2025
Gli smartphone
Vietati anche alle superiori
La rivoluzione più difficile da digerire per gli studenti è un divieto: stop agli smartphone alle superiori sia a lezione che per tutto l’orario scolastico, ricreazione compresa, dunque. La battaglia del ministro Valditara contro «gli effetti negativi» dei cellulari «sul benessere degli studenti e le loro prestazioni scolastiche» travalica quindi da quest’anno i confini di elementari e medie e sbarca in tecnici e licei. Per chi sgarra arriveranno sanzioni decise dal collegio dei docenti. Sul piano pratico, per attenersi alla circolare ministeriale, le scuole si stanno attrezzando per ritirare e custodire i telefonini durante le lezioni: portaoggetti da parete, contenitori, armadietti chiusi a chiave. Uniche eccezioni concesse: se l’uso dello smartphone è previsto dal piano didattico degli alunni con disabilità o per le attività formative negli indirizzi di informatica o telecomunicazioni.
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26 Agosto 2025
La condotta
Con il 6 esame di riparazione a settembre
Il comportamento degli studenti diventa una materia al pari delle altre, e come tale verrà valutata con l’introduzione di un esame di riparazione a settembre, nel caso in cui il giudizio fosse appena sufficiente o peggio. Saranno promossi senza ulteriori prove solo gli studenti e le studentesse che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. Il sei in condotta comporterà invece la sospensione del giudizio: i ragazzi verranno rimandati a settembre e dovranno presentare un compito su un tema di cittadinanza attiva, legato ai motivi che hanno determinato quel basso voto. Una novità che era già scattata quest’anno per i maturandi obbligati a un lavoro aggiuntivo di educazione civica da discutere all’orale. Ora riguarderà tutti. I prof, in particolare, terranno conto di episodi di bullismo e di violenza.
Le sospensioni
Nei casi più gravi scattano i lavori socialmente utili
Cambiano, e radicalmente, le sospensioni dalle lezioni: studenti e studentesse non verranno più allontanati dalle lezioni e mandati a casa. D’altronde il ministro Valditara ha sempre pensato che chi veniva sospeso spendeva poi il proprio tempo «sul divano davanti alla playstation». E allora ha deciso di riformulare così la punizione: se la sanzione stabilita è di uno o due giorni, in casi ad esempio di danni alle aule o minacce ai compagni, allora gli studenti dovranno essere coinvolti in attività di approfondimento sulle conseguenze dei loro comportamenti decise dal consiglio di classe. Se la sospensione supera invece i due giorni, per condotte gravi o reiterate, scatteranno i “lavori socialmente utili”, ovvero attività di cittadinanza solidale presso onlus, enti benefici o associazioni con cui le scuole hanno stipulato convenzioni.
Le aggressioni
Arresto in flagranza per chi colpisce un prof
Lo scorso anno le aggressioni contro docenti e bidelli sono state una cinquantina. L’anno prima, tra gennaio 2023 e febbraio 2024, la polizia ne ha contate 133. Così il Consiglio dei ministri, con una modifica al Codice penale, ha deciso di varare una stretta per la tutela dei docenti e dei dirigenti scolastici. Le pene per i maggiorenni che aggrediscono fisicamente professori e presidi provocando loro delle lesioni aumentano: si passa dall’attuale condanna che va da 6 mesi a 3 anni a una reclusione da 2 a 5 anni. Ed è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza o in quasi flagranza, cioè quando l’aggressore viene preso subito dopo il pestaggio con oggetti o tracce di reato (bastoni, coltelli, tirapugni). Intanto il ministero dell’Istruzione insieme a quello del Lavoro ha reso strutturale la tutela assicurativa Inail per 10 milioni di studenti e docenti in caso di infortuni.
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di Viola Giannoli
30 Aprile 2025
La maturità
Bocciato chi sceglierà di fare scena muta
Anzitutto la nomenclatura: via “esame di Stato”, si tornerà a chiamarlo solo “esame di maturità”. Ma la modifica all’ultima prova delle superiori immaginata da Valditara non si ferma qui perché per il ministro l’obiettivo è «valutare lo studente a 360 gradi». Il decreto è pronto e prevede sempre due scritti e un orale ripensato in chiave multidisciplinare per misurare, oltre a conoscenze e competenze, «responsabilità, autonomia e capacità argomentativa». Negli scritti si chiederà maggiore attenzione alle competenze trasversali e al problem solving. Cambierà la seconda prova allo scientifico con l’aggiunta di quesiti di logica e comprensione del testo. Maggior rilievo verrà dato all’educazione civica, ai Pcto e all’ultimo triennio. Infine, la stangata per gli studenti (una decina quest’anno) che scelgono di fare scena muta al colloquio: saranno bocciati. La solita linea dura contro chi protesta.
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di Corrado Zunino
11 Luglio 2025
Gli alloggi
Case a prezzi calmierati per i docenti fuorisede
l nuovo piano welfare del ministero dell’Istruzione e del Merito prevede un mix di misure per rispondere a un tema concreto: il carovita. Che comporta la rinuncia a trasferirsi, ogni anno, per numerosi insegnanti, soprattutto dal Sud al Nord, a causa dei costi delle case, dei trasporti, delle spese. Uno dei punti più innovativi e attesi riguarda gli alloggi a prezzi calmierati: i futuri progetti di edilizia residenziale sociale prevedono la possibilità di assegnare case a prezzo ridotto al personale scolastico, con priorità a chi si sposta per motivi di lavoro. È già così a Castelfranco Veneto, dove gli alloggi gestiti dall’Aeep, 80 metri quadrati ciascuno, saranno assegnati da settembre tramite bando e riservati a chi non risiede nel territorio comunale ma si trasferirà per motivi di servizio, con contratti di durata massima biennale, rinnovabili per altri due anni e canoni sostenibili. LEGGI TUTTO