Chi ha detto che i territori rurali non possano diventare centri di innovazione e sviluppo. Quanto sta avvenendo a Valmorel, un piccolo centro in provincia di Belluno sembra proprio confermare che anche un borgo di montagna può essere un luogo all’avanguardia. In cui restare invece di andarsene. Paese di origine di Elserino Piol, uno dei personaggi più influenti della tecnologia informatica e padre del venture capital in Italia, la Fondazione che porta il suo nome ha deciso di aprire la sua sede proprio in questo borgo di montagna. Si chiama EpiHub ed è uno spazio che occupa un edificio del 1920, ma che è molto di più della tradizionale sede di una fondazione. Sì, perché quanto sta avvenendo tra le montagne in Veneto sembra quasi una sfida: far diventare un paese isolato un catalizzatore di talenti e di idee. Una mission per diventare un punto di riferimento per i giovani, sostenerli nello sviluppo di progetti in ambito soprattutto tecnologico. Una strategia moderna per contrastare lo spopolamento.
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Un modello replicabile
Dalle Dolomiti nasce quindi un modello replicabile che guarda al futuro delle aree rurali italiane ed europee. “Questo spazio nasce dal sogno di mio padre di ridare vita a Valmorel – racconta a Andrea Piol, presidente della Fondazione – EpiHub è un motore di trasformazione territoriale, uno spazio dove dare voce alle idee, un ponte tra radici e progresso. Un modello che speriamo possa ispirare altre comunità. Vogliamo dimostrare che dall’Italia dei borghi può nascere l’innovazione del futuro”.
Con i suoi 600 mq ospita spazi di coworking, una biblioteca, aree formative. L’edificio racconta da vicino la storia di Elserino attraverso timeline interattive ed exhibit della sua biblioteca personale – oggi parte del più grande Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) – con oltre 1300 volumi di business e ICT management. Un dialogo continuo tra passato e futuro per attrarre giovani, stimolare nuovi business e rendere Valmorel un luogo di opportunità concrete. Tra gli ultimi progetti quello realizzato in Nepal insieme alla FAO, che ha portato le competenze casearie della valle bellunese tra i pastori di yak dell’Himalaya. Ma è solo uno dei progetti.
Elserino Piol, padre dell’innovazione tecnologica
Manager visionario dell’informatica e delle telecomunicazioni, per oltre cinquant’anni tra i primi a intuire il potenziale di internet. Con Olivetti ha contribuito a scrivere la storia dell’high-tech italiano e, investendo in realtà come Tiscali e Yoox, ha promosso l’imprenditorialità digitale. Convinto che la tecnologia potesse essere una leva di sviluppo economico e sociale, Piol ha voluto applicare la sua visione anche al suo paese di origine, certo che i borghi isolati e le comunità locali possano fare rete e diventare terreno fertile per sperimentare nuovi modelli di crescita.
La Fondazione che porta il suo nome, costituita nel 2023 dai figli Andrea, Alessandro e la sorella Marinella Piol, nasce proprio per tenere viva la sua eredità culturale e la sua visione facendo qualcosa di concreto soprattutto verso i giovani. E così è accaduto.
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Il sostegno ai giovani talenti, la biblioteca, il turismo sostenibile, le startup
Il programma di mentoring e networking è un pilastro centrale e accompagna le giovani generazioni nel dare forma alle loro idee, aprendo il contatto a professionisti, imprese e università. EpiHub offre infatti tirocini, stage, borse di studio e iniziative di formazione scuola-lavoro, oltre al coinvolgimento di istituti scolastici e realtà accademiche in progetti innovativi. A questo si affianca l’Osservatorio Bandi, un comparto specializzato nella ricerca di fondi e finanziamenti impiegati a sostegno dei progetti interni alla Fondazione e che, grazie alla partnership con la startup torinese BandoSubito, utilizza strumenti di intelligenza artificiale che facilitano e ottimizzano questo processo.
Parallelamente, vengono portate avanti iniziative per il rilancio del territorio. Nell’ambito dell’Ospitalità sostenibile (OSO) promuove lo sviluppo di un nuovo modello di turismo capace di contrastare lo spopolamento montano. Attraverso programmi come “Laborel”, il laboratorio di idee nato grazie al confronto con la popolazione locale per capire come migliorare lo sviluppo turistico sostenibile della valle.
Tecnologia 4.0 alle filiere tradizionali montane
C’è poi il settore dell’AgriTech che sostiene invece l’applicazione di tecnologie 4.0 alle filiere tradizionali montane, dall’allevamento all’apicoltura, dalla caseificazione alla silvicoltura, per aumentare produttività e sostenibilità preservando l’autenticità territoriale. Un esempio è Malga Van dove la collaborazione con la Fondazione ha permesso alla cooperativa agricola Pascolando di introdurre in malga strumenti innovativi come il virtual fencing: sistemi di dissuasione contro i predatori e sensori per il monitoraggio della salute animale, garantendo tracciabilità e qualità del prodotto finale.
Tra le iniziative più innovative della Fondazione c’è poi elserAIno, un progetto di intelligenza artificiale sviluppato in partnership con Dune che digitalizza l’intero patrimonio culturale di Elserino Piol. Libri, documenti e corrispondenze dell’Archivio Storico Olivetti diventano così una risorsa formativa interattiva, un ecosistema connesso e facilmente accessibile. Tutto questo per invertire il paradigma che vede nei piccoli paesi solo aree da assistere, anziché territori da cui ripartire.
Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml

