in

Crisantemi, i colori dell’autunno: come prendersene cura

Con le loro mille sfumature, i crisantemi decorano giardini e balconi, portando una ventata di colore anche durante l’autunno e l’inizio dell’inverno, periodo in cui molti fiori vanno in letargo. Questa meravigliosa pianta ornamentale si distingue per i suoi grandi fiori profumati e dalle tonalità variegate, che fioriscono dalla primavera a novembre. Accanto alla sua bellezza suggestiva, tra i punti di forza del crisantemo spiccano la notevole resistenza e la longevità: di seguito vediamo come prendersene cura al meglio e i consigli pratici per contare su una sua fioritura di successo.

Crisantemi: peculiarità e colori

Appartenente alla famiglia delle Asteraceae e chiamato a livello scientifico Chrysanthemum morifolium, il crisantemo è originario dell’Asia Orientale. Insieme al ciclamino abbellisce giardini, aiuole, balconi, terrazzi e composizioni floreali anche durante la stagione autunnale. Tra i fiori più apprezzati in Giappone, qui è ritenuto un simbolo di gioia e piacere ed è chiamato anche come fiore autunnale. In molti paesi è considerato invece una pianta da cimitero, per esempio in Italia è associato al 2 novembre, il giorno dei morti, ma infonde comunque vivacità e allegria agli ambienti, tanto da essere molto diffuso.

Esistono molteplici varietà di crisantemo che si differenziano in base a caratteristiche come dimensioni, altezza e colore. Presente in circa 200 specie, può avere forme diverse tra le quali a margherita, a ragno, ovvero con i petali appuntiti e allungati, globoso e a pompon. I suoi fiori possono essere dotati di uno strato di petali o più strati, diventando vistosi e pieni.

I crisantemi presentano un portamento cespuglioso, una radice robusta e gli steli verdastri. I loro fiori sono tinti da una vasta gamma cromatica, che spazia dal bianco, al giallo, al rosso, al verde, al viola, all’arancio fino alle varianti bicolore. I petali possono presentare infatti sulla pagina superiore un colore e in quella inferiore un altro. Oltre che bellissimo, il crisantemo è molto longevo e robusto, non richiedendo cure impegnative ed essendo pertanto alla portata anche di chi è alle prime armi con il giardinaggio.

Cura dei crisantemi

Per una crescita lussureggiante dei crisantemi è importante mettere in campo alcune accortezze. Pur adattandosi a diversi terreni, è necessario assicurarsi che il substrato sia ben drenato e ricco di sostanza organica, tenendo conto che i ristagni d’acqua possono causare il marciume radicale.

Altro dettaglio importante è la luce, dovendo garantire alla pianta almeno 6-8 ore al giorno di sole diretto, evitando luoghi ombreggiati, dove la sua fioritura potrebbe risentirne. La temperatura ideale per il crisantemo è tra i 15 e i 25 gradi, anche se resiste al freddo, ma va protetto dalle correnti d’aria e dai climi rigidi, dovendo coprirlo o spostarlo in un luogo riparato.

Quanto all’irrigazione, questa deve essere regolare, ma moderata, facendo in modo che il terreno resti umido senza diventare zuppo. L’acqua stagnante va sempre evitata, visto che causa il marciume radicale: oltre agli eccessi idrici, anche la siccità è una nemica dei crisantemi, in particolare dopo la fioritura. Durante l’inverno bisogna diminuire la frequenza con cui si annaffia la pianta.

La concimazione è un’operazione importante nella cura del crisantemo, considerando che richiede molti nutrienti. Durante la fioritura bisogna ricorrere a un fertilizzante a base di azoto, fosforo e potassio e, indicativamente da marzo a ottobre, si può somministrare ogni 15 giorni un concime per piante da fiore.

Per ottenere una fioritura ottimale, la pianta va potata con costanza: da maggio a luglio questo intervento può essere realizzato ogni 2 settimane, avendo cura di rimuovere i fiori appassiti per stimolarne di nuovi. Un intervento definitivo di potatura va svolto invece nel momento in cui la pianta sarà del tutto sfiorita. Da marzo a maggio, quando le temperature sono sopra i 15 gradi, si può procedere con il rinvaso, ricorrendo a un recipiente più grande.

Come coltivare i crisantemi in vaso

Splendida pianta perenne, il crisantemo può essere coltivato sia in giardino, che in vaso. In quest’ultimo caso bisogna scegliere un recipiente abbastanza grande, alto 40 centimetri, tenendo conto che la pianta cresce rapidamente, e dotato di fori di drenaggio per permettere agli eccessi d’acqua di fluire. Per aumentare il drenaggio ed evitare i ristagni idrici si può porre uno strato di argilla sul fondo del vaso.

I semi vanno messi a dimora in primavera o autunno interrandoli a un centimetro di profondità, per fare in modo che ricevano sufficiente luce solare, necessaria per la loro germinazione. Il vaso va posto in un luogo molto soleggiato, evitando però che riceva i raggi solari nelle ore centrali della giornata, per non bruciare le foglie. Se in estate può essere tenuto all’aperto, in inverno è meglio spostarlo in casa, posizionandolo nei pressi di una finestra.

Crisantemi e la loro manutenzione

Nella manutenzione dei crisantemi ci si può ritrovare ad affrontare una serie di problematiche. Tra queste si possono presentare le foglie ingiallite, causate da una carenza di ferro: in questo caso è necessario usare una volta al mese del fertilizzante liquido con alto contenuto di ferro, soprattutto se per le irrigazioni si usa acqua del rubinetto calcarea.

La pianta è soggetta alle malattie fungine, come ruggine e muffa grigia: per prevenirle è necessario assicurarsi che l’acqua non sia accumulata sulle foglie e l’ambiente non sia eccessivamente umido. Le irrigazioni non devono essere eccessive, ma allo stesso tempo è importante non dimenticarsene.

Altra malattia comune è l’oidio che si presenta come una polvere bianca sulle foglie, portandole a ingiallire. Per prevenire questa criticità è necessario non dare da bere alla pianta direttamente su foglie e fiori.

I crisantemi sono soggetti agli attacchi di parassiti, tra i quali cimici dei fiori, afidi e ragnetto rosso, che possono essere rimossi a mano con un panno con dell’acqua, mentre nei casi più gravi con soluzioni a base di sapone oppure olio di neem o ancora insetticidi specifici. In ottica di prevenzione, oltre a evitare l’umidità eccessiva, è necessario assicurarsi sempre che la pianta abbia una corretta circolazione dell’aria e le parti danneggiate siano rimosse prontamente.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Svelato il segreto della balena artica. “Può aiutarci a capire come vivere più a lungo”

Quanto durano i contenitori di plastica e come riciclarli