Si può ridurre lo spreco alimentare in casa e di conseguenza anche risparmiare? Probabilmente sì, sfruttando la tecnologia di Shelfy, un piccolo purificatore d’aria, per frigoriferi, capace di prolungare la vita di frutta e verdura. L’abbiamo testato per settimane, per di più all’interno di un modello di frigo evoluto – probabilmente con un pezzo di modernariato sarebbe stato più facile confermare ogni promessa.
Il tema di fondo è che Shelfy, giunto alla seconda versione e lanciato circa un mese fa, attua una strategia semplicissima: rende la condizione ambientale dei vani più sana e pulita. E in un ambiente di questo tipo soprattutto la frutta e la verdura rallentano il loro consueto deperimento. Per di più l’app Vitesy Hub, che dialoga con il dispositivo, non solo consente una corretta gestione e manutenzione dell’unità, ma attua un’adeguata divulgazione su come andrebbero conservati gli alimenti. Il risultato di tutto questo impegno è che in effetti gli alimenti mantengono più a lungo la loro consistenza, gusto e aspetto, e gli sprechi si riducono.
Come funziona la tecnologia di Shelfy
Il segreto di Shelfy si chiama fotocalisi, ovvero “un processo naturale che viene attivato dai led a luce visibile posti sopra il filtro, rivestito con un nanomateriale (triossido di tungsteno)”. In pratica viene indotta una trasformazione delle sostanze chimiche presenti nell’aria (interna al frigo). Nello specifico il nuovo led blu, come hanno confermato diversi studi realizzati da università e laboratori italiani, promette di ridurre la presenza di batteri del 99% ed eventuali odori dell’80%.
Inoltre, la presenza di nanomateriali nel filtro, interagendo con l’ossigeno e l’umidità presente nel frigo, genera radicali liberi capaci di eliminare batteri, virus e ossidi di azoto. E soprattutto i cosiddetti COV: i composti organici volatili sono emessi principalmente da frutta e verdura durante le varie fasi di maturazione. Secondo il laboratorio RCO Solutions, spin-off dell’Università degli Studi di Trieste, “la loro presenza nel frigorifero influisce negativamente sulla maturazione stessa e sulle proprietà organolettiche, che sono tutte le caratteristiche fisico-chimiche di un alimento che possono essere percepite dagli organi di senso: olfatto, vista e gusto”.
Shelfy si attiva e puoi dimenticarlo
Shelfy sembra una grande saponetta di materiale plastico. Una volta aperta la confezione prima di procedere con il posizionamento in frigo bisogna compiere un paio di semplici operazioni. La prima è di aprire il coperchio e smontare il filtro, che poi va semplicemente sciacquato sotto l’acqua corrente per 10 secondi e asciugato. L’unità principale invece deve essere caricata via porta USB. Dopodiché quando il pulsante di accessione a LED frontale si illumina non resta che procedere con l’abbinamento con il proprio smartphone e il Wi-Fi di casa, ovviamente dopo aver scaricato e installato l’app Vitesy Hub.
Al primo avvio l’app suggerisce ogni passaggio. Quando Shelfy compare nella app come dispositivo pronto all’uso bisogna solo scegliere la modalità operativa. ECO è la funzione ideale per il quotidiano, che permette di arrivare fino a tre settimane e che fa attivare la ventola a media intensità. Crisper è la funzione ideale per il cassetto della frutta e della verdura, quindi assicura circa due settimane di operatività e un’intensità bassa. Infine Perfomance è la funzione che assicura pochi giorni di autonomia ma anche i risultati massimi, magari quando si manifestano condizioni ambientali particolari.
In realtà la ventola non è sempre attiva e l’operatività dipende molto dalla qualità dell’aria dentro il frigo. Tanto più che l’app mostra “lo stato di salute” dell’elettrodomestico rilevando la temperatura, il tempo di apertura e quando sono stati effettuati gli ultimi lavaggi del frigo e del filtro. Questi ultimi funzionano da promemoria. Già perché la pulizia del frigo (che dovrebbe avvenire ogni 120 giorni, secondo Vitesy) contribuisce alla condizione ambientale interna. Un altro dettaglio da non sottovalutare è che una sezione della app spiega come mantenere al meglio ogni tipo di alimento: dalla carne di agnello, ai pomodori, il cavolo, le cipolle, etc. Consigli utili insomma come quelli della nonna: ad esempio mai le patate in frigo (ok al fresco ma in un luogo buio), spinaci nel vano verdura ma dentro un sacchetto traspirante, arance fuori a temperatura ambiente, etc. Infine c’è una sezione della app con le variazioni delle temperature e altri dati.
Shelfy funziona o no?
Lo Shelfy di ultima generazione si affida a un led blu, che secondo Vitesy è più efficiente del precedente, e ha una migliore autonomia. Nel nostro test ogni obiettivo è stato raggiunto. Prima di tutto frutta e verdura si sono mantenute più croccanti e longeve, rispetto al consueto. E questo è valso sia per gli alimenti acquistati al supermercato che quelli acquistati presso una cooperativa agricola: notoriamente i primi, una volta a casa, in media deperiscono più velocemente. Difficile affermare con certezza se si mantengano freschi fino a 12 giorni in più, come sottolinea l’azienda, ma certo è che si guadagna abbastanza tempo per abbattere gli sprechi. Si butta meno frutta e verdura insomma.
Al netto di questo supporto tecnologico, bisogna ammettere che questo dispositivo stimola ad avere comportamenti più corretti. Ad esempio stivare meglio l’ortofrutta e preoccuparsi ciclicamente dell’igiene del frigo. Non è cosa da poco uno scatto in avanti di cura e competenze. Per di più lo sforzo è minimo perché davvero l’autonomia (a parte la modalità Performance) è di circa 3–4 settimane. Poi è la stessa app che con un alert segnala che è il momento della ricarica oppure della pulizia del frigo.
Shelfy è un monito. Dimostra sul campo, anzi nel frigo, che i produttori di elettrodomestici potrebbero impegnarsi di più soprattutto sulle linee più economiche. Possibile che non si possa integrare una tecnologia analoga? In secondo luogo conferma che bisognerebbe rivolgere più attenzione a come si gestisce la spesa: se ne avvantaggia sia l’ambiente che il portafogli. Infine suggerisce che a volte basta poco per risolvere problemi del quotidiano. Costa circa 119 euro, ma come direbbero gli economisti ha un “punto di pareggio” a breve termine: si ripaga in poco tempo, dato che si butta meno frutta e verdura. Con quello che costa…

