Fascino e resistenza si fondono nella Stapelia, splendida pianta succulenta che si fa notare con i suoi fiori colorati e dall’odore intenso, donando un tocco esotico in qualsiasi ambiente. Originaria del Sudafrica e della Tanzania, è apprezzata non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua straordinaria capacità di adattamento e la semplice coltivazione. Ottenere una sua crescita rigogliosa non è impegnativo: con poche azioni mirate è possibile prendersene cura facilmente, garantendole uno sviluppo ottimale.
Stapelia: fioritura ed esposizione
Appartenente alla famiglia delle Apocynaceae, la Stapelia è famosa per i suoi fiori spettacolari e insoliti, caratterizzati da un profumo intenso e pungente, capace di attirare gli insetti impollinatori: proprio per il suo odore forte è nota anche come pianta carogna e pianta stella di cadavere.
Nonostante il suo profumo particolare, la stapelia è considerata un gioiello dalla rara bellezza, in particolare grazie alle sue sfumature vivaci. I suoi grandi fiori a forma di stella possono raggiungere un diametro di 20 centimetri e sono resi unici dai petali carnosi, colorati da nuance vibranti, che vanno dal viola al giallo fino al rosso scuro. Spesso arricchiti da macchie o striature, il loro aspetto richiama un tessuto vellutato, aumentando il fascino della pianta. Altra peculiarità di questa succulenta sono gli steli lunghi, appiattiti e angolari.
Questa meravigliosa pianta perenne sorprende non solo per i suoi fiori inconfondibili, ma anche per la sua versatilità e la notevole resistenza, che le permettono di adattarsi ai nostri climi. Presente in numerose varietà, tra queste le più conosciute sono la Stapelia variegata, nota per i fiori colorati e i fusti striati, e la Stapelia hirsuta, caratterizzata dalla presenza di peluria sui fusti. Per quanto riguarda la sua fioritura, questa varia a seconda del clima, ma tendenzialmente avviene tra l’estate e l’autunno, da luglio a settembre.
La coltivazione della Stapelia è semplice, richiedendo tuttavia alcune accortezze. Nonostante la sua capacità di adattamento, la pianta predilige un terreno ben drenato, dovendo evitare quelli troppo compatti: è sempre bene arricchire il substrato con della sabbia e del terriccio per cactus in modo da aumentare il drenaggio e scongiurare i ristagni idrici che sono responsabili del marciume radicale.
Quanto all’esposizione, la Stapelia ama il Sole, preferendo la luce indiretta o il sole filtrato: nelle giornate molto calde è consigliato posizionarla in una zona parzialmente ombreggiata, per evitare che i fusti si scottino. In caso sia troppo in ombra cresce più lentamente e può non fiorire.
Per svilupparsi al meglio, la Stapelia richiede temperature tra i 18 e 26 gradi e un clima caldo e asciutto, mentre mal tollera il freddo, dovendo essere protetta dal gelo, tenendo conto che sotto i 10 gradi potrebbe danneggiarsi in modo irreversibile. Per mantenerla rigogliosa e sana è necessario garantirle una corretta circolazione dell’aria.
Coltivazione in vaso e giardino della Stapelia
La Stapelia può essere seminata all’aperto in caso di clima caldo, ma tendenzialmente viene coltivata in serre o come pianta da appartamento. Se piantata in vaso negli interni, va posizionata vicino a una finestra soleggiata, evitando però la luce solare diretta nelle ore centrali della giornata. Il contenitore scelto non deve essere troppo grande e dotato di fori di drenaggio, per prevenire i ristagni idrici. Il vaso va riempito con un substrato drenato e leggero e i semi vanno posti sulla superficie, visto che necessitano di luce per germinare. Questi possono essere premuti leggermente sul terriccio oppure collocati appena sotto, nebulizzando poi il substrato.
Pur potendo essere coltivata in giardino, nella maggior parte dei casi è preferibile far crescere la Stapelia in vaso, visto che teme il freddo e durante l’inverno deve essere sempre spostata in un luogo riparato. Anche se coltivata in piena terra, i semi vanno collocati in superficie oppure appena sotto, al massimo a 1-2 millimetri di profondità, per garantire una corretta illuminazione durante la germinazione. Oltre che per seme, la Stapelia può essere moltiplicata per talea.
Cura della Stapelia
La cura della Stapelia è semplice e, con le giuste accortezze, è possibile mantenerla in salute senza grandi sforzi. Per quanto riguarda l’irrigazione, questa non deve essere abbondante: annaffiature eccessive possono provocare ristagni idrici, causa del marciume radicale. Il terreno deve essere mantenuto leggermente umido e le irrigazioni devono essere sporadiche in inverno, aumentandole in caso di clima secco. Durante la primavera e l’estate è necessario che le annaffiature siano regolari.
La concimazione della Stapelia va svolta tra la primavera e l’estate, all’incirca una volta al mese, ricorrendo a del fertilizzante per cactus in modo da stimolare una fioritura rigogliosa e una crescita ottimale. Ogni anno è necessario rinvasare la pianta, durante la stagione primaverile, ricorrendo a un contenitore più grande. In merito alla potatura questa operazione non è necessaria, dovendo limitarsi a rimuovere le parti secche che potrebbero essere veicolo per l’insorgere di parassiti.
Manutenzione della Stapelia: altri consigli utili
Nella manutenzione della Stapelia è fondamentale non trascurare alcuni segnali che possono indicare come la sua salute sia in pericolo, dovendo intervenire tempestivamente. Se la pianta diventa alla base nera e molla, è un chiaro sintomo di marciume radicale: in questo caso è necessario ridurre le irrigazioni, eliminare i fusti compromessi e verificare che il terreno sia ben drenato. Al contrario, se i fusti risultano raggrinziti agli apici, la causa potrebbe essere una carenza idrica, dovendo potenziare le irrigazioni, senza però esagerare, evitando sempre che il terreno diventi eccessivamente bagnato.
La Stapelia può essere soggetta all’attacco di parassiti, in particolare da parte della cocciniglia farinosa, che si riconosce per la presenza di macchie bianche sui fusti. Per contrastarla si possono effettuare dei lavaggi della pianta oppure ricorrere a un batuffolo di cotone imbevuto di alcool con cui rimuovere i parassiti manualmente o a un prodotto specifico. Nel caso in cui questa succulenta non dovesse fiorire, si può intervenire stimolando la fioritura con del fertilizzante ricco di potassio e fosforo.