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Caccia e pasto in volo, così il pipistrello preda gli uccelli

Un insospettabile killer spietato. Arriva un nuovo, inedito tassello nella comprensione dell’etologia dei pipistrelli, tra gli animali più sorprendenti e affascinanti in natura. Un tassello che ne rivela un lato sin qui sconosciuto.A rivelarlo è la prima documentazione nella storia di un attacco in volo a un pettirosso, catturato e – letteralmente – divorato da una nottola gigante (Nyctalus lasiopterus), il più grande pipistrello europeo, un’apertura alare che può superare i 45 centimetri e una vita trascorsa principalmente in foreste mature, dove ama rifugiarsi nelle cavità degli alberi più alti.

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19 Agosto 2025

La predazione è stata integralmente “registrata” grazie a piccoli sensori in grado di catturare suono e movimento su scale temporali inferiori al secondo: speciali “tag” non invasivi di cui sono stati dotati alcuni degli esemplari di nottola gigante di una delle più nutrite colonie al mondo, nel Parco Nazionale di Doñana, vicino Siviglia, in Spagna. Dispositivi ad alta tecnologia in grado di registrare l’altitudine, l’ecolocalizzazione, il movimento 3D e, negli auspici dei ricercatori, il comportamento di caccia dei pipistrelli. E così è stato: la registrazione più “cruda” documenta una picchiata vertiginosa di un pipistrello che – da un’altezza di oltre un chilometro – insegue nel cuore della notte la sua preda – impegnata in una fuga disperata testimoniata da 21 richiami di soccorso – e la raggiunge a 400 metri dal suolo, per poi sferrarle un morso letale. I successivi suoni di masticazione, registrati tra i richiami di ecolocalizzazione, indicano come il pipistrello abbia mangiato l’uccello ininterrottamente durante il volo per 23 minuti consecutivi, senza perdere quota.

Un comportamento che Laura Stidsholt, coautrice della ricerca (appena pubblicata su Science e docente presso l’Università di Aarhus, definisce “affascinante, in quanto documenta per la prima volta come i pipistrelli non solo siano in grado di catturare gli uccelli, ma anche di ucciderli e mangiarli mentre volano. Ed è accaduto – aggiunge – con una preda che pesa circa la metà del pipistrello stesso: sarebbe come se catturassimo e mangiassimo un animale di 35 chili mentre facciamo jogging”.

Nyctalus lasiopterus (foto: Elena Tena) 

Le rotte degli uccelli migratori si intrecciano fatalmente con i territori di caccia dei chirotteri, che hanno ottime capacità di ecolocalizzazione: l’ideale per individuare gli stormi nel cuore della notte. Ma sin qui la circostanza che i primi costituiscano una importante risorsa alimentare, in particolare durante il periodo di pre-letargo, l’autunno, e quello della gestazione, la primavera, era stata dimostrata solo attraverso l’analisi delle feci.Ecco spiegata, dunque, l’importanza della nuova scoperta. Un inno al “mors tua vita mea”, in natura nulla di sorprendente. “Certo, ascoltare quella registrazione ci ha destabilizzato – ammette ancora Stidsholt – ma si tratta di una specie piuttosto rara di pipistrelli, che in particolare nell’Europa mediterranea non se la passa troppo bene a causa di siccità e incendi boschivi, e dunque è una buona notizia che riesca ad assicurarsi pasti soddisfacenti”.

Nel corso dello studio è stato registrato anche un altro attacco in volo, non andato a buon fine. Ci sono tuttavia elementi sufficienti per ricostruire le tecniche di predazione: “I pipistrelli, durante il volo, rimuovono le ali per immobilizzare la preda, ridurre la resistenza aerodinamica e facilitarne la manipolazione, tecnica che ricorda le strategie di falconeria aerea utilizzate per catturare grandi insetti”, scrivono gli autori. Un comportamento ritenuto sbalorditivo, che conferma ipotesi e sospetti di diverse linee di ricerca.

“Alta tecnologia e marcatura degli esemplari hanno consentito di documentare in modo così straordinariamente efficace la tecnica di predazione in volo delle nottole giganti”, spiega il biologo Danilo Russo dell’università degli Studi di Napoli Federico II. “In un nostro studio – aggiunge – avevamo rilevato la coesistenza pacifica tra questa specie e alcuni uccelli, in particolare cinciarelle, all’interno dei posatoi, avanzando l’idea che le nottole giganti catturino le loro prede solo in volo, non all’interno di spazi ristretti”. Misteri della natura, in parte decifrati.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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