Gli aerei moderni inquinano. Avere aerei che volano utilizzando al posto del cherosene l’anidride carbonica di scarto, è l’ultima innovazione della startup OXCCU. Nata nel 2021 da uno spin off del Dipartimento di Chimica dell’Università di Oxford, questa giovane impresa ha brevettato un processo rivoluzionario per convertire CO2 e idrogeno verde direttamente in carburante sostenibile per l’aviazione, a costi decisamente inferiori rispetto ai metodi attuali. Una notizia cruciale per un settore, quello aereo, che vede nel SAF (Sustainable Aviation Fuel – carburante per aviazione sostenibile prodotto da materie prime rinnovabili e di scarto) uno strumento chiave per la propria decarbonizzazione.
Gli scienziati di Oxford
Situato all’interno del Saltend Chemicals Park di px Group nell’East Yorkshire, nel Regno Unito, l’impianto pilota di carburante sostenibile funziona con idrogeno verde e CO2 biogenica ottenuta dalla combustione di biogas dai rifiuti, e promette di produrre almeno 200 litri di combustibile liquido al giorno. Dal 2010, OXCCU sta portando avanti ricerche su combustibili e sostanze chimiche verdi in collaborazione con gli scienziati di Oxford, con l’obiettivo di assicurare, entro pochi anni, voli interamente carbon neutral. “Siamo un’azienda che consente la conversione di idrogeno verde e anidride carbonica in carburante sintetico per aviazione. Ci impegniamo a raggiungere l’obiettivo di soddisfare almeno il 10% del fabbisogno di carburante con SAF entro il 2030 nel Regno Unito. Svilupiamo carburanti di nuova generazione”, ha dichiarato il Ceo di OXCCU, Andrew Symes.
Il caso
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Carburanti sostenibili a basso costo
L’aviazione è responsabile del 3% delle emissioni globali di gas serra. Dopo un declino provocato dal covid-19, i viaggi in aereo sono di nuovo aumentati notevolmente: le loro emissioni sono di alto profilo e difficili da gestire.
Le autorità di regolamentazione sia nell’Unione Europea che nel Regno Unito stanno inasprendo i requisiti per aumentare l’utilizzo del carburante a reazione. Tuttavia, gli elevati costi di produzione ne hanno impedito l’adozione su larga scala, con il SAF che rappresenta ancora meno dello 0.2% della fornitura globale di carburante per aerei.
Il carburante brevettato dalla startup OXCCU supera i tradizionali processi multifase convertendo direttamente i gas di scarico e l’idrogeno in idrocarburi a reazione in un’unica reazione esotermica. La chimica semplificata riduce i costi di capitale e operativi, mantenendo al contempo gli standard di qualità del carburante. Non solo, la flessibilità delle materie prime, tra cui biogas riformato, scarti di legno gassificati e CO2 pura combinata con idrogeno, potrebbe rendere la tecnologia utilizzabile in diverse aree geografiche.
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Come funziona la tecnologia di OXCCU
La tecnologia messa a punto dall’azienda supera i metodi tradizionali, che richiedono un processo a due fasi (noto come Reverse Water Gas Shift e Fischer-Tropsch), consolidandoli in un’unica conversione catalitica: il sistema utilizza un catalizzatore e un reattore per trasformare direttamente e idrogeno in idrocarburi liquidi.
Questo approccio non solo riduce i costi di capitale e operativi, ma abbassa anche l’intensità di carbonio del carburante finale. Un altro vantaggio strategico è la flessibilità: il processo può utilizzare un’ampia gamma di materie prime, tra cui biogas riformato, rifiuti di legno gassificati e anidride carbonica pura combinata con idrogeno verde. In pochi anni, l’azienda è passata dal laboratorio a un impianto dimostrativo commerciale, dimostrando che il carbonio e l’idrogeno di scarto possono essere convertiti direttamente in carburante per aerei a basso costo. Questo rapido progresso sta rimodellando il mercato del carburante sostenibile per l’aviazione, liberando l’accessibilità economica di cui l’aviazione ha bisogno per decarbonizzare.
Startup
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I finanziamenti
La startup – che sta sviluppando un processo per convertire il carbonio di scarto in SAF – qualche giorno fa ha raccolto 20,75 milioni di sterline (28 milioni di dollari) in un aumento di capitale guidato dai nuovi investitori Orlen VC, Safran Corporate Ventures, International Airlines Group (IAG), Hostplus e TCVC, oltre al continuo supporto dei finanziatori esistenti Clean Energy Ventures, IP Group/Kiko Ventures, Aramco Ventures, Eni Next, Braavos Capital e l’Università di Oxford. Questo nuovo capitale consentirà a OXCCU di accelerare la commercializzazione, espandere le sue attività e far progredire la sua prossima fase di ampliamento tecnologico. L’operazione di raccolta fondi accelera il lancio di un nuovo impianto dimostrativo – il secondo, il primo è stato inaugurato nel 2024 – situato presso l’aeroporto di Londra Oxford, in fase di realizzazione sarà pienamente operativo nel 2026.
La decarbonizzazione su larga scala
Il finanziamento riflette la crescente consapevolezza che la riduzione dei costi di produzione dei SAF è fondamentale per accelerare la decarbonizzazione su larga scala. Il processo di OXCCU semplifica i percorsi di produzione dei SAF eliminando la necessità di passaggi di inversione del gas d’acqua o di e-metanolo. Al contrario, il suo catalizzatore brevettato a base di ferro consente la sintesi diretta di idrocarburi della gamma jet fuel a partire da carbonio di scarto gassoso in un’unica reazione esotermica. Ciò riduce i costi di capitale e operativi e riduce l’intensità di carbonio del carburante.
La soluzione di OXCCU soddisfa sia le esigenze ambientali che quelle commerciali, con applicazioni che vanno oltre l’aviazione e interessano anche i settori chimico e plastico. “Questo è un momento critico per le tecnologie climatiche, poiché l’urgenza continua ad aumentare”, ha aggiunto il Ceo. “L’aviazione ha bisogno di una soluzione, e la leva più importante è il SAF. La sfida è il costo del SAF ed è esattamente ciò che stiamo affrontando con la nostra impresa innovativa”.