in

Tumori: olaparib per la prostata

Tumori: prevenzione e terapie

Food and Drug Administration (FDA) approva olaparib per alcuni pazienti con tumore della prostata metastatico

Tumori: olaparib per la prostata

Sanihelp.it – Olaparib è un potente inibitore enzimatico degli enzimi PARP che ha dimostrato di inibire la crescita tumorale in vitro e in vivo, sia quando impiegato in monoterapia che in associazione con altri medicinali antineoplastici.

Già in uso per il trattamento del cancro dell’ovaio avanzato e della mammella metastatico, ora è stato approvato per la cura di pazienti affetti da tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione, in cui la malattia è progredita dopo terapia con enzalutamide o abiraterone acetato e che sono portatori di mutazioni a determinati geni.

Il tumore alla prostata è la neoplasia più frequente tra gli uomini adulti. Oggi la prospettiva di vita è buona e la sopravvivenza a 5 anni è del 92%, tuttavia in una percentuale di pazienti, dopo una iniziale risposta alla terapia chirurgica e farmacologica, la malattia evolve in una forma più aggressiva, diffondendosi ad altre parti del corpo.

Lo studio di fase III PROfound, presentato a Barcellona durante il Congresso europeo di Oncologia clinica (Esmo), ha dimostrato che in questi uomini olaparib riduce il rischio di progressione della malattia o di morte del 51% rispetto ai farmaci antiandrogeni.

La sopravvivenza mediana complessiva dell’intera popolazione dello studio è stata di 17,5 mesi con olaparib e di 14,3 mesi con enzalutamide e/o abiraterone.

Su questo studio FDA ha basato la sua decisione.

«PROfound è il primo studio positivo di fase 3 a dimostrare una rilevante efficacia clinica dei PARP inibitori sia negli uomini con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione e BRCA mutato, sia in coloro che hanno altre mutazioni dei geni coinvolti nei meccanismi di riparazione del DNA» ha spiegato Giuseppe Procopio, coordinatore nazionale dello studio PROfound e responsabile dell’Oncologia Medica Genitourinaria della Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano «Finalmente anche nel tumore della prostata stiamo entrando nell’era della medicina di precisione: attraverso l’esecuzione di un test sarà possibile personalizzare le cure e offrire un trattamento con un target molecolare per i pazienti con tumore della prostata avanzato che sono progrediti dopo una precedente terapia ormonale».


Fonte: http://www.sanihelp.it/rss/rss_salute.xml

Focaccia dolce con albicocche

Spaghetti al pesto con bocconcini di merluzzo