La maturità si avvicina. E con essa inizia a crescere l’ansia di studenti e genitori. Basta entrare in una classe quinta di liceo, istituto tecnico o professionale per sentire i commenti dei ragazzi e comprendere quanto l’esame conclusivo del percorso scolastico venga sentito. Eppure, stando ai numeri nudi e crudi, nessuno dovrebbe entrare in fibrillazione per una prova che consegna praticamente a tutti il lasciapassare per l’università o il mondo del lavoro. Tanta ansia e soldi per nulla, verrebbe da pensare. Per quello che appare uno strano fenomeno: gli esami in cui vengono promossi tutti.
Maturità 2025, un mese alla prima prova: dagli scritti al voto in condotta, ecco tutte le novità
19 Maggio 2025
Le tappe di avvicinamento
La macchina ministeriale è ormai pronta per l’annuale kermesse della maturità. I primi di giugno saranno pubblicati gli elenchi con le commissioni, presidenti e commissari esterni, giudicatrici che passeranno in rassegna i 514mila studenti dell’ultimo anno del superiore. E il 18 giugno si parte con la prova scritta di Italiano. Non appena la piattaforma ministeriale dedicata alle commissioni sarà in grado di sfornare i nominativi dei professori che esamineranno gli studenti, si scatena la caccia all’uomo/donna per comprendere carattere, tipo, domande frequenti, materia d’insegnamento a scuola e tutto quanto possa essere utile a inquadrare i soggetti che correggeranno le prove scritte e si troveranno di fronte gli studenti durante il colloquio. Le notizie corrono perfino sui social.
L’ansia degli studenti
Quello dell’ansia cui sono soggetti gli alunni della scuola italiana è uno degli aspetti con cui si confrontano oggi docenti, genitori e dirigenti scolastici. Sono infatti sempre di più le scuole che offrono uno sportello di ascolto, con uno psicologo per alcune ore e giorni alla settimana, a sostegno degli studenti che non riescono a governare l’emotività. E sono tantissimi i ragazzi seguiti privatamente da uno specialista. L’ansia cresce in corrispondenza delle verifiche: compiti e interrogazioni. E alla maturità raggiunge l’acme. Al punto che recentemente il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto raccomandando ai docenti di evitare l’accavallarsi di compiti in classe e interrogazioni nello stesso giorno. E, come ormai di consueto, a ridosso delle prove interverrà nuovamente rivolgendosi ai maturandi tranquillizzandoli. Ma dall’ultimo rapporto GoStudent 2025 sul futuro dell’istruzione, in cui si indagano diversi aspetti della vita scolastica e no degli studenti di sei paesi europei, emerge che due genitori su tre chiedono una valutazione delle prestazioni dei propri figli diversa da quella tradizionale.
Tutti promossi
Per la maturità l’ansia di studenti e genitori monta come se la prova fosse parecchio selettiva. Ma, stando ai numeri ufficiali diffusi dal ministero, la selezione non esiste: passano quasi tutti. Nella tornata 2024, i promossi sono stati il 99,8% dei candidati. Perché allora tanta preoccupazione e trepidazione? I costi di un rito ormai inutile. Per promuovere tutti si impiegano un plotone di professori e presidenti che lavoreranno nei giorni più caldi di un’estate che si preannuncia rovente come quella dello scorso anno. Se non di più. Per formare circa 14mila commissioni esaminatrici, il ministero impiega circa 140mila docenti e presidi. Per un costo che si aggira attorno ai 130 milioni di euro. Con un unico risultato: (quasi) tutti promossi. E un’unica incognita: il voto finale.
Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml