È partito il conto alla rovescia. Mancano esattamente trenta giorni all’esame di maturità 2025 che prenderà il via il 18 giugno alle 8.30 di mattina. Tante conferme ma anche qualche importante novità, ecco come funzionerà l’esame di Stato per mezzo milione di studenti italiani.
Le date
Alle 8.30 di mattina del 18 giugno, un mercoledì, suona la campanella. Tutti (di nuovo) in classe o nei corridoi per il tema scritto di italiano. Il giorno dopo, giovedì 19 giugno, alla stessa ora si è chiamati alla seconda prova scritta di indirizzo, su una o più discipline che caratterizzano il corso di studi. Solo per alcuni studi è poi prevista una terza e ultima prova scritta, questo non riguarda ad esempio i licei. L’esame si chiude con un colloquio ma in questo caso la data non è nazionale, viene fissata da ciascun istituto scolastico di solito con il sorteggio di una lettera dell’alfabeto che corrisponde all’iniziale del cognome di chi per ogni classe sosterrà l’esame per primo. Gli orali cominciano generalmente una settimana dopo la fine degli scritti e dunque potrebbero partire entro fine giugno e terminare entro metà luglio. Poi bisognerà aspettare i quadri per sapere se si è promossi, bocciati e con quale voto.
Le prove scritte
La prima prova scritta consiste in un tema scritto nazionale di lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento. La prova sarà composta da 7 tracce, suddivise in tre tipologie: analisi del testo (tipologia A), testo argomentativo (tipologia B) e tema d’attualità (tipologia C). Sei le ore a disposizione.
La seconda prova scritta, anch’essa nazionale, verte su una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali riguarda competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo. Nei classici quest’anno tocca al latino, negli scientifici alla matematica, al linguistico alla lingua straniera scelta come prima opzione, e così via, secondo un decreto del ministero dell’Istruzione che contiene tutte le materie scelte per ogni tipo di studi. A disposizione: 4 ore al liceo classico, 6 ore allo scientifico, ad esempio.
Il colloquio (e le novità dei Pcto e dell’educazione civica)
Il colloquio orale ruota invece attorno a più materie per valutare “la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi e accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale del candidato”. Gli studenti sono tenuti inoltre a esporre, attraverso una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (i cosiddetti Pcto), che, assieme alle prove Invalsi, sono diventati un requisito obbligatorio per l’ammissione alla maturità stessa. E dovranno dimostrare di conoscere anche l’educazione civica, introdotta di nuovo tra le materie di studio dal ministro Giuseppe Valditara.
Il peso della condotta sull’esame
Nel caso in cui uno studente prenda meno di 6 nel voto in condotta non verrà ammesso all’esame di maturità e dovrà ripetere l’anno. Nel caso di valutazione del comportamento pari a sei decimi, lo studente o la studentessa dovrà anche presentare un elaborato critico sulla cittadinanza attiva e solidale assegnato dal Consiglio di classe. Non solo: per ottenere il massimo del punteggio nei crediti scolastici, e dunque ambire ad avere il voto più alto complessivo al termine dell’esame, bisognerà prendere almeno 9 in condotta. E questo non vale solo per l’ultimo anno di studi ma per tutto l’ultimo triennio e cioè per l’ultimo, il penultimo e il terzultimo anno. Varranno dunque i voti già ottenuti nei due anni precedenti (che non potranno essere ritoccati dal Consiglio di classe) e quello dell’anno ancora in corso.
All’orale serve anche il Curriculum dello studente
Durante il colloquio si parlerà anche delle esperienze inserite nel Curriculum dello studente: non un optional, ma uno strumento obbligatorio in cui ciascuno studente dovrà raccontare chi è fuori dai banchi, inserendo certificazioni linguistiche o informatiche extrascolastiche, attività di volontariato o nell’associazionismo, sport, teatro e una prima risposta alla domanda “cosa farò da grande”. Anche di questo la commissione terrà conto durante lo svolgimento del colloquio.
Le commissioni miste
Le commissioni d’esame sono formate da un presidente esterno alla scuola in cui ci si è iscritti e da tre commissari interni e tre esterni. Sul sito di ogni Ufficio scolastico regionale si trova l’elenco dei nomi dei presidenti di commissione. Ad esempio quelli del Lazio, della Campania o della Lombardia.
Il punteggio
Per superare l’esame il punteggio minimo complessivo, maturato quindi tra i crediti degli anni di studi e i risultati delle prove, è di 60 centesimi. Il punteggio massimo è 100 centesimi. Il presidente esterno potrà assegnare anche 5 punti di bonus e la lode. Per avere i 5 punti di bonus bisogna essere stati ammessi all’esame di Stato con almeno 30 crediti su 40 e aver totalizzato almeno 50 punti alle prove della maturità, tra scritto e orale. Ogni prova d’esame vale un massimo di 20 punti che, sommati a quelli ottenuti col credito scolastico, dà il voto finale.
Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml