in

Una carta da parati elettrica che riscalda le case: la sperimentazione

In Scozia, quando arriva l’inverno, il freddo si insinua tra le pietre arenarie dei vecchi tenement, le abitazioni popolari costruite all’inizio del Novecento per la classe operaia. Pareti spesse, finestre sottili e impianti a gas ormai datati le rendono difficili da riscaldare: in questo Paese il calore degli edifici si disperde tre volte più rapidamente rispetto alle altre nazioni europee e il riscaldamento genera oltre il 36% delle emissioni di carbonio del Regno Unito.

Tutorial

Quali sono i materiali più ecologici per costruire una casa?

25 Ottobre 2025

Per invertire la rotta, il governo scozzese ha introdotto nel 2024 il New Build Heat Standard, il quale impone che le nuove costruzioni siano dotate di sistemi di climatizzazione a basso impatto. Inoltre, sta mettendo a punto la legge Heat in Buildings Bill, volta a eliminare gradualmente le fonti fossili dalle case entro il 2045.

Glasgow, che conta circa 70mila appartamenti in palazzi storici, è una delle città più coinvolte in questa sfida. Proprio qui, l’Università e il Consiglio comunale cittadini, l’Università di Strathclyde, l’associazione West of Scotland Housing Association hanno ideato, con il finanziamento della coalizione accademica Scotland Beyond Net Zero, una speciale carta da parati elettrica riscaldante chiamata NextGen, attualmente in sperimentazione in dodici alloggi sociali, con l’obiettivo di ridurre sia le bollette sia l’inquinamento.

Come funziona la nuova tecnologia

Nei sistemi tradizionali, come termosifoni, pompe di calore, impianti a pavimento, il calore si diffonde per convezione, cioè riscaldando l’aria circostante che poi si disperde negli spazi. Il nuovo pannello, dello spessore di pochi millimetri e applicato come una tappezzeria, si basa, invece, sull’irraggiamento. In questo caso, l’effetto percepito, simile al sole sulla pelle in una giornata invernale, è immediato, mentre la temperatura resta uniforme e stabile in tutta la stanza. In concreto, la tecnologia presenta due sottili bande di rame, posizionate ai bordi con funzione di elettrodi, che, una volta collegate all’elettricità, attivano nel dispositivo un foglio di grafene, che emette raggi infrarossi, cioè onde termiche invisibili che riscaldano direttamente superfici, oggetti e persone.

Tecnologia e Ambiente

Pittura al grafene per scaldare gli appartamenti: più efficiente dei termosifoni

05 Agosto 2025

Un sistema sicuro

A dispetto del nome, il sistema viene di solito posizionato, tramite un apposito adesivo, sul soffitto, dove può sfruttare la maggiore area libera ed erogare calore in modo omogeneo dall’alto. Il materiale può essere tagliato su misura per adattarsi a lampadari, prese o sensori antincendio. L’impianto è progettato per garantire la sicurezza: il foglio riscaldante è ignifugo e impermeabile e la sua superficie si mantiene tra i 40 e i 50 gradi, evitando rischi di scottatura. Inoltre, la soluzione impiantistica funziona a bassa tensione (24 volt), riducendo il rischio di cortocircuiti e assicurando un funzionamento affidabile. L’app e il termostato non modificano la temperatura del pannello, che resta costante, ma regolano quella dell’ambiente, consentendo di impostare con precisione il livello termico desiderato.

I vantaggi: in casa aria più salubre e meno manutenzione

Rispetto agli approcci attualmente usati, l’impianto offre diversi vantaggi. Anzitutto la rapidità: secondo gli sviluppatori, bastano uno-due minuti dall’accensione per avvertire una sensazione di tepore. Una volta raggiunta la temperatura ottimale, il calore viene assorbito e trattenuto da muri e arredi più a lungo rispetto ai sistemi convenzionali: i dati indicano che il calore può durare fino a 30 ore dopo lo spegnimento, grazie all’inerzia termica accumulata. Inoltre, dato che l’apparecchio non produce fumi né sostanze di combustione (come ossidi di azoto o monossido di carbonio), la qualità dell’aria domestica diventa più salubre.

E ancora, i raggi infrarossi, che penetrano nelle pareti e nei soffitti, aiutano ad asciugare l’umidità eventualmente presente, prevenendo condensa e muffe. Infine, eliminando termosifoni, tubature, caldaie, si recupera spazio nelle stanze e, poiché la configurazione non ha parti meccaniche in movimento come pompe o bruciatori, si riduce la necessità di manutenzione.

Dal punto di vista energetico, alcuni studi indicano che questi pannelli possono ridurre i consumi fino al 76% rispetto al riscaldamento elettrico a convezione e fino al 14% rispetto a quello a gas.

Cosa succede al pianeta

Le soluzioni contro la crisi climatica, così possiamo invertire la rotta

15 Agosto 2025

I primi riscontri e le prospettive future

Gli appartamenti pilota sono monitorati con sensori dedicati e analizzati attraverso l’intelligenza artificiale, per raccogliere dati accurati su efficienza, comfort e durata del calore. I residenti si dichiarano soddisfatti dei risultati, ma non mancano le sfide.

La principale riguarda i costi di messa in opera, ancora elevati: si stima che per dotare dell’impianto una casa di medie dimensioni servano oltre 4.500 euro, una spesa che rende per ora la tecnologia poco accessibile al grande pubblico. I ricercatori sono, tuttavia, ottimisti: con l’aumento della produzione e il progresso degli studi, i costi potrebbero progressivamente diminuire.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Cosa piantare nell’orto a ottobre: guida pratica per l’autunno