Con il suo fascino incanta e con la sua bellezza decora ogni ambiente grazie alle foglie verdi brillanti, in alcune varietà impreziosite da punte bianche che ricordano l’effetto della neve. La selaginella è una meravigliosa pianta di Natale, ideale come dono durante le feste, e si distingue non solo per il suo aspetto ornamentale, ma anche per la notevole resistenza e la coltivazione semplice. Bella e facile da mantenere, non richiede particolari attenzioni ed è adatta sia in vaso che in piena terra, potendo inoltre essere coltivata anche come rampicante o per la copertura di tappeti erbosi.
Selaginella e l’esposizione
Pianta erbacea sempreverde, la selaginella appartiene alla famiglia delle Selaginellaceae, è originaria delle foreste umide tropicali e comprende numerose specie molte delle quali provengono da America Meridionale, Australia e Africa. Ritenuta una delle piante del Natale, è utilizzata negli interni o per arricchire giardini, muri e porticati e si distingue per il portamento lussureggiante. Le sue foglie sono piccole, squamiformi e disposte a spirale sugli steli.
Chiamata anche muschio spikemoss, è simile al muschio, non produce fiori, cresce velocemente e non si sviluppa sopra i 30 centimetri. Oltre che molto decorativa, è longeva e resistente, anche se non sopporta freddo e caldo eccessivi. Se il clima è secco tende a chiudersi a palla per poi aprirsi quando le condizioni sono più favorevoli. La temperatura che preferisce è tra i 15 e i 25 gradi, dovendo proteggerla durante i mesi più freddi.
La selaginella richiede un terriccio non calcareo, leggero, drenato e ricco di sostanza organica, facendo sì che sia sempre umido, ma mai bagnato. La pianta va posta in un luogo con luce solare indiretta e protetto dalle correnti d’aria. Un’illuminazione eccessiva può stressarla e i raggi solari diretti bruciarne le foglie.
Coltivazione in vaso e giardino della selaginella
Per coltivare la selaginella il periodo migliore è la primavera, quando le temperature sono in aumento. La pianta può essere coltivata in giardino tramite spore, simili a quelle delle felci, processo tuttavia molto lento e non semplice da gestire. Di solito si ricorre al metodo della talea, che è più semplice e consiste nel prelevare un rametto lungo 3-5 centimetri per poi appoggiarlo su un terreno morbido e umido. Il rametto inizierà nel giro di poche settimane a radicare nei punti in cui è a contatto con il substrato: quando una nuova crescita compare significa che la talea ha attecchito e che la pianta continuerà a svilupparsi.
La selaginella può essere moltiplicata anche tramite divisione per cespo, separando la pianta madre in porzioni che siano dotate di radici proprie. Sollevando la zolla dal terreno si dividono i ciuffi con le mani, prestando attenzione a non danneggiare i fusti. Le porzioni ottenute vanno piantate alla medesima profondità originale in un terreno umido e morbido. Le nuove porzioni devono essere mantenute all’ombra e idratate per poter attecchire velocemente e riprendere la crescita.
La pianta può essere coltivata in vaso, dovendo scegliere un recipiente basso, largo e in terracotta e un substrato umido, drenante e soffice, composto da torba, terriccio universale e sabbia fine o perlite. Anche in vaso può essere prorogata tramite talea, appoggiando un rametto di 3-5 cm su un terreno umido fino a quando non sviluppa radici nei punti di contatto. In alternativa, si può moltiplicare con la divisione dei cespi, separando delicatamente la pianta in più porzioni dotate di radici per poi ripiantarle con la medesima profondità. La selaginella va rinvasata ogni anno in primavera.
Selaginella e la cura: gli interventi necessari
La selaginella non richiede cure impegnative per la sua manutenzione. Per l’irrigazione bisogna procedere con annaffiature regolari in primavera ed estate, da eseguire ogni 2-3 giorni, in modo tale da mantenere il terreno umido, evitando tuttavia i ristagni idrici. Durante l’autunno e l’inverno le irrigazioni vanno diradate, assicurandosi però che l’ambiente sia sempre umido ed evitando che il terreno si asciughi. La selaginella può essere nebulizzata con acqua tiepida senza calcare. È bene tenere a mente come questa pianta sempreverde non ami il calcare: in caso sia presente nell’acqua questa va bollita, aggiungendo qualche goccia di aceto.
Ogni anno va eseguita la potatura, durante il momento del rinvaso: questa operazione mira a contenere la pianta, che tende a crescere in modo disordinato, ridandole forma. Nell’ambito dell’intervento vanno rimossi i rami secchi, vecchi, danneggiati o eccessivamente lunghi, ricorrendo a delle forbici pulite e affilate. Inoltre, vanno diradate le parti sovrapposte, facendo in modo che l’aria circoli correttamente e stimolandone la crescita.
In primavera ed estate è necessario procedere con la concimazione una volta al mese, ricorrendo a del fertilizzante liquido per piante verdi, per poi sospendere le operazioni in autunno e inverno.
Problematiche che possono colpire la selaginella
Nella cura della selaginella si possono fare i conti con alcune criticità. I suoi nemici sono i ristagni idrici, responsabili del marciume radicale. In caso di irrigazioni eccessive le foglie possono marcire oppure ingiallire, mentre se sono troppo ridotte seccarsi e qualora l’umidità sia elevata e la ventilazione scarsa possono presentarsi muffe, fusti molli e parti scure.
Pur essendo resistente, la selaginella può essere attaccata da parassiti: la cocciniglia per esempio indebolisce la pianta, succhiandone la linfa ed è favorita da ambienti caldi e stagnanti. Altra criticità è il ragnetto rosso, che compare quando l’aria è troppo secca, causando foglie scolorite, punte secche e sottili fili tipo ragnatela.
Per contrastare questi problemi si può ricorrere a soluzioni naturali, come l’olio di neem, oppure, nei casi più gravi, a insetticidi specifici. In ottica di prevenzione è importante rimuovere le foglie secche o morte, evitare i ristagni d’acqua e mantenere una buona ventilazione e un ambiente con umidità costante.
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