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Energia rinnovabile: per gli esperti di Science è la “rivelazione 2025”


“Dalla Rivoluzione Industriale in poi, l’umanità ha corso bruciando l’energia solare ‘antica’, quella catturata per milioni di anni dalle piante, conservata nei combustibili fossili ed estratta dalle viscere della terra. Ma quest’anno la spinta si è spostata inequivocabilmente verso l’energia che fluisce dal Sole oggi. Con questo incipit, Science – una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo – rende nota la sua scelta del “Breakthrough of the Year 2025”: la crescita apparentemente inarrestabile delle energie rinnovabili. Nel 2025, infatti, le rinnovabili hanno superato il carbone come fonte di elettricità a livello globale. Secondo il centro studi Ember, il solare e l’eolico sono cresciuti così velocemente da coprire, da soli, l’intero aumento della domanda globale di elettricità registrato da gennaio a giugno.

La Cina leader mondiale

Il motore di questa rivoluzione è senza dubbio la Cina. Dopo anni di sussidi strategici, Pechino è leader globale indiscussa nella produzione di energia da fonti rinnovabili. E si vede. La trasformazione fisica del paesaggio cinese, infatti, è impressionante: pannelli solari a perdita d’occhio ricoprono aree desertiche e l’altopiano tibetano, mentre turbine eoliche alte 300 metri sorvegliano le coste. Nel solo 2024, la Cina ha installato nuova capacità eolica e solare equivalente a circa 100 centrali nucleari, tanto che oggi sarebbe in grado di alimentare l’intero consumo degli Stati Uniti. Tutto ciò ha contribuito a portare la crescita delle emissioni di gas serra in Cina a una virtuale stagnazione (sebbene il colosso asiatico continui in realtà a costruire centrali a carbone, molte delle quali rimangono inattive, in attesa di essere avviate per soddisfare eventuali picchi di domanda) e ha permesso al presidente Xi Jinping di dichiarare alle Nazioni Unite che il paese taglierà le emissioni del 10% in un decennio, non consumando meno, ma raddoppiando la scommessa su vento e sole.

Una rivoluzione per tutti

Il primato della Cina non sarebbe altrettanto imponente se non fosse anche capofila nella produzione di tecnologia green, realizzando l’80% delle celle solari mondiali, il 70% delle turbine eoliche e il 70% delle batterie al litio. Tale supremazia manifatturiera ha abbassato i prezzi a livelli che nessun concorrente può eguagliare, innescando un “circolo virtuoso” di crescente domanda e ulteriore espansione della produzione. Ciò ha reso l’energia eolica e solare la fonte energetica più economica (e accessibile) in gran parte del mondo, facendo raggiungere all’industria di esportazione cinese un valore di quasi 180 miliardi di dollari nel 2024.

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La tecnologia green non è più d’élite

Passare all’eolico oppure al fotovoltaico, dunque, non è più una scelta dettata da coscienza ecologica e preoccupazione per il cambiamento climatico, ma è diventata semplicemente conveniente. Mentre l‘Europa è una cliente di lunga data, i Paesi del Sud del mondo stanno correndo ad acquistare pannelli solari, batterie e turbine cinesi, spinti dalle forze di mercato e dal desiderio di indipendenza energetica – scrive Science.

La polemica

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Le importazioni di pannelli solari in Africa e Asia meridionale, per esempio, sono schizzate alle stelle, poiché le persone hanno compreso che i sistemi solari sui tetti possono alimentare a basso costo luci, telefoni cellulari e ventilatori, anche nelle “baraccopoli” di Nairobi. E ancora, in Pakistan, l’import di pannelli cinesi è quintuplicato in due anni (2022-24) a causa dell’aumento dei prezzi del gas. Come commenta Lauri Myllyvirta del Centre for Research on Energy and Clean Air, “Per chi si chiedeva ‘come farò a tenere le luci accese in casa?’, la scelta è stata ovvia”.

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Gli ostacoli

Nonostante i successi, la strada per la rivoluzione non è priva di ostacoli. La maggior parte dei paesi non sta facendo abbastanza e le emissioni globali di gas serra, seppur più lentamente che in passato, continuano a salire, tanto che l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C sembra ormai fuori portata. Negli Stati Uniti, poi, l’amministrazione Trump ha reso palese il suo disinteresse per lo sviluppo di eolico e solare, e il consumo di carbone americano è tornato a salire. Senza contare che i pannelli solari cinesi a basso costo devono affrontare altissime barriere commerciali negli Stati Uniti.

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Un altro punto critico sono le infrastrutture necessarie per sfruttare appieno l’energia eolica e solare. La Cina sta costruendo impianti di accumulo su larga scala per immagazzinare energia verde e linee di trasmissione a lunga distanza per portarla alle città, ma forse non abbastanza velocemente.

Il progresso tecnologico

Lo sviluppo futuro dell’energia rinnovabile sarà influenzato anche dal progresso tecnologico. Sono in studio, per esempio, celle solari di silicio e perovskite, più efficienti perché in grado di catturare più lunghezze d’onda della luce; pale delle turbine eoliche capaci di raccogliere più energia; batterie per l’accumulo al sodio o al vanadio più economiche o anche batterie zinco-aria per contenere molta più energia. I risultati attuali, comunque, fanno già intravedere agli esperti un lumicino in fondo al tunnel. “Grazie alle rinnovabili, il tanto atteso declino dei combustibili fossili è in vista”, ha dichiarato Hannah Ritchie dell’Università di Oxford. L’era del sole e del vento potrebbe essere davvero iniziata”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml

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