Rabboccare di continuo l’acquario, sciacquare frutta e verdura dimenticando il rubinetto aperto, lavare l’auto con un getto ininterrotto. È così che, goccia dopo goccia, si disperdono enormi volumi di acqua. In Italia ogni cittadino utilizza in media 215 litri al giorno, più del doppio rispetto alla quantità raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Basta un piccolo esperimento per rendersene conto: se una bacinella da 10 litri si riempie in meno di due minuti, significa che il flusso supera i sei litri al minuto, ben oltre la soglia ottimale. A ciò si somma una perdita strutturale: oltre il 42% del flusso immesso nella rete non arriva nelle nostre case. Ma c’è un dato ancora più sorprendente: solo l’1% dell’acqua potabile, resa tale grazie a trattamenti che comportano costi economici ed energetici, viene effettivamente bevuto, mentre il resto è destinato a usi quotidiani che non necessitano di un simile livello di purezza.
In questo contesto, Altroconsumo propone, attraverso la piattaforma Impegnati a cambiare, dieci consigli per ridurre i consumi e contribuire a un uso più equo e sostenibile delle risorse.
1. Usare la lavastoviglie
La lavastoviglie è molto efficiente, a patto di adoperarla nel modo corretto. Con il programma eco, il consumo medio è di 9 litri per ciclo, che possono aumentare a 13 con l’impostazione automatica. A confronto, l’analogo lavaggio manuale richiede oltre 60 litri. Ciò significa che una famiglia può risparmiare circa 15mila litri d’acqua all’anno, usando questo elettrodomestico. In ogni caso, meglio farlo funzionare sempre a pieno carico e utilizzare le temperature più basse, che riducono l’energia elettrica necessaria.
2. Tenere in ammollo i piatti da lavare a mano
Quando non si è in condizioni di adoperare la lavastoviglie, occorre per forza fare il lavaggio a mano. Attenzione al metodo usato: risciacquare i piatti sotto un getto d’acqua continuo comporta un consumo di circa 60-70 litri, che si riduce drasticamente impiegando una bacinella con acqua calda e sapone.
Anche la sequenza con cui si lavano le stoviglie è importante: iniziare dalle meno sporche e lasciare in ammollo le più incrostate consente di mantenere l’acqua pulita più a lungo. Perfino l’acqua di cottura della pasta, spesso gettata via, può essere utile: grazie all’amido, facilita il distacco dello sporco e riduce, quindi, la necessità di detersivi.
3. Ottimizzare la lavatrice
La lavatrice è un’altra fonte di consumi domestici. Un ciclo con il programma cotone tradizionale assorbe 80-90 litri, mentre con quello eco il fabbisogno si ferma a circa 55 litri.
Anche i detergenti hanno un ruolo: dosi eccessive creano più schiuma, richiedono risciacqui aggiuntivi e aumentano così gli sprechi. Oggi, grazie a detersivi sempre più concentrati, basta poco prodotto per ottenere un buon risultato.
4. Fare una doccia breve
L’igiene personale rappresenta ben il 39% dei consumi. Il soffione standard della doccia eroga circa 12 litri al minuto, quindi dieci minuti equivalgono a 120 litri. Con i soffioni a risparmio idrico (che erogano 7-9 litri al minuto), il consumo cala in modo considerevole. Una doccia breve richiede circa 50 litri, mentre un bagno nella vasca supera facilmente i 150.
5. Modificare lo scarico del wc
Il wc è responsabile di circa il 20% dei consumi. I tradizionali scarichi a pulsante unico rilasciano circa 12 litri di acqua a ogni utilizzo. I sistemi a doppio pulsante consentono, invece, di scegliere tra 3 e 6 litri: una differenza che, moltiplicata per più scarichi al giorno, diventa consistente.
6. Proteggere lo scaldabagno dal calcare
Attenzione al calcare nello scaldabagno, perché ha un impatto sugli impianti. Quando l’acqua dura viene riscaldata, i minerali si depositano sulle resistenze e lungo le tubature, riducendo le prestazioni del sistema. Con dispositivi di addolcimento o con controlli periodici, l’apparecchio mantiene un buon rendimento e dura più a lungo.
7. Controllare eventuali perdite
Un rubinetto che gocciola disperde 1.500 litri in un anno, l’equivalente di dieci vasche da bagno. Se il problema riguarda il wc, lo spreco può raggiungere decine di metri cubi, incidendo anche sulla bolletta. Per controllare, è sufficiente guardare il contatore quando nessuno usa l’acqua: se continua a girare, è probabile che ci siano perdite occulte.
8. Installare frangi-getto ai rubinetti
Un frangi-getto è un piccolo dispositivo che mescola aria al getto del rubinetto, riducendo i consumi idrici del 30-50%. L’efficacia, però, dipende dalla manutenzione: se l’acqua è molto calcarea, i fori dell’apparecchio possono otturarsi vanificando il risparmio. Una pulizia periodica con acido citrico mantiene il sistema in condizioni ottimali.
9. Chiudere l’acqua nelle pause
Lasciare il rubinetto aperto mentre si spazzolano i denti è una pessima abitudine, che comporta uno spreco di acqua di circa 12 litri al giorno per persona, cioè oltre 4mila litri in un anno. Lo stesso vale quando ci si rade la barba, si lavano i capelli o ci si insapona le mani.
10. Annaffiare le piante a inizio o fine giornata
Meglio dare da bere alle piante al mattino o alla sera, quando il sole è meno intenso rispetto alle ore centrali della giornata: così l’evaporazione si riduce e serve meno acqua. Anche raccogliere l’acqua piovana, come facevano le nostre nonne, può essere una buona idea per irrigare risparmiando.