Il ghiaccio salato può generare una carica elettrica mille volte più elevata rispetto al ghiaccio normale quando viene filtrato. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Materials, condotto dagli scienziati della Xìan Jiaotong University. Il team, guidato da X. Wen, S. Shen e G. Catalan, ha ideato un approccio in grado di generare una carica elettrica in modo pulito e continuo. Il 10% della superficie terrestre è ricoperto di ghiaccio, che, piegandosi, può generare elettricità. Tuttavia, il potenziale di questo fenomeno, chiamato effetto flessoelettrico, rimane inutilizzato.
La potenza dell’effetto dipende dal materiale, e il ghiaccio d’acqua puro non è adatto a generare una corrente elettrica sufficiente. Tuttavia, congelando insieme acqua e sale a varie concentrazioni, il ghiaccio salato genera un coefficiente flessoelettrico che aumenta con la salinità. Nello specifico, il ghiaccio contenente il 25 per cento di sale in peso, possono raggiungere un coefficiente flessoelettrico di 1-10 microcoulomb al metro, ovvero 1.000 volte maggiore del ghiaccio costituito solo da acqua e un milione di volte maggiore del solo sale. Gli autori hanno ipotizzato che questo miglioramento si verifica perché la soluzione salina si forma attorno ai bordi dei cristalli di ghiaccio prima che si sciolgano completamente.
Quando il ghiaccio viene piegato, l’acqua salata scorre dal lato compresso alla superficie allungata, creando una carica elettrica. Gli esperti sottolineano che sono necessarie ulteriori approfondimenti per determinare come questa generazione di energia possa alimentare dispositivi elettronici.
I prossimi step sarebbero utili a indagare come questo fenomeno possa consentire la produzione di energia sostenibile a basse temperature, dove sale e ghiaccio si mescolano. I risultati potrebbero avere implicazioni per la geologia dei ghiacciai, ad esempio sulle lune del Sistema solare esterno. Questi risultati, concludono gli autori, suggeriscono che dispositivi di raccolta e rilevamento dell’energia sostenibili dal punto di vista ambientale ed economici potrebbero essere implementati in luoghi freddi.