È possibile ridurre il consumo di carta? Sì, ma intanto bisogna volerlo. In media, lo dicono i dati statistici, ogni italiano consuma circa duecento chili di carta. La realtà dei fatti è dunque palese: è uno spreco enorme. Basterebbe porre una maggiore attenzione ad alcuni aspetti della vita quotidiana e mostrare un po’ più di sensibilità sul tema, carissimo a tutti, ambiente e mondo in primis. Ridurre lo spreco di carta dovrebbe essere un obiettivo comune, un’azione positiva che mira alla salvaguardia dell’ecosistema e protegge ovviamente le risorse boschive mondiali. Ma come si può fare per ridurre lo spreco di un materiale così diffuso e soprattutto così utilizzato? Qui alcune riflessioni mirate.
Come sprecare meno carta: qualche consiglio pratico
Provare a sprecare la carta è un atto davvero semplice, se applicato nei piccoli gesti quotidiani. Quante volte, ad esempio, tendiamo a stampare file che potrebbero comodamente essere consultati online? E quanto spesso poi capita di stampare evitando il fronte/retro? Per quanto possano sembrare banalità, in realtà è proprio da queste decisioni che parte lo spreco maggiore. Se quindi l’obiettivo finale è ridurre il consumo di carta e di conseguenza sprecarne meno, ecco segnalati tutti i consigli più pratici ed efficaci per raggiungerlo.
Stampare il meno possibile
La prima azione da eseguire per cercare il più possibile di ridurre il consumo di carta è certamente diminuire la stampa dei file. Se un tempo l’idea di avviare la stampante balenava alla mente subito, oggi l’attenzione a questa soluzione dovrebbe essere maggiore. Lavorando quasi al 100% a livello virtuale, stampare non è poi così necessario. Dipende dai casi e dai contesti, ma dove possibile cerchiamo di evitare di stampare fogli che potrebbero tranquillamente rimanere online e consultati facilmente da pc, smartphone, tablet e così via. Discorso valido anche per la ricezione delle bollette: è possibile farsele inviare telematicamente, risparmiando così circa 300 grammi di carta alla volta.
Preferire il fronte/retro (se necessaria la stampa)
Nel caso in cui la stampa sia necessaria (documenti medici e altro), sarebbe utile cercare di impaginare il file occupando meno spazio possibile e poi stampare il file fronte/retro. In questo caso si andrà a ridurre il consumo di carta, risparmiando sulle quantità di fogli stampati.
Fare la raccolta differenziata
Non dovrebbe essere ribadito, ma è importante ricordarsi di fare la raccolta differenziata a casa. Con gli appositi cestini per plastica, carta, vetro e naturalmente umido, andare sempre a dividere la spazzatura in base al tipo di materiale. Inoltre, quando si va a buttare la carta nel bidone, bisognerebbe cercare di appiattire il più possibile il volume, in modo da facilitarne la divisione. Infine, ma non per minore importanza, prima di buttare giornali, magazine, quotidiani o qualsiasi altra rivista che si ha in casa, perché non provare a regalarla a qualcuno o lasciarla in qualche spazio pubblico che potrebbe esserne interessato? Luoghi come la parrucchiera, l’estetista, le sale d’attesa sono perfetti per questo tipo di “riciclo” cartaceo. Se si può dare nuova vita alla carta facendo del bene, perché evitarlo?
Utilizzare più carta riciclata
Strettamente legato al punto precedente c’è ovviamente il riciclo della carta. Nel caso della stampa necessaria o anche quando si ha bisogno di lavorare su carta (fogli, quaderni, block notes etc.) sarebbe sempre meglio scegliere carta riciclata. In commercio ormai se ne trovano tantissimi (anche vere e proprie confezioni di fogli) ed è sempre un’ottima soluzione anche per ridurre il consumo di carta in ufficio.
Fare attenzione all’uso della carta igienica
Potrà sembrare strano, ma anche l’uso della carta igienica impatta sull’ambiente e sulla sua salvaguardia. Questo accade sia tra le mure di casa, sia e forse soprattutto nei bagni pubblici. A casa, intanto, sarebbe meglio non sprecare la carta igienica srotolandola all’infinito e utilizzandone una quantità esagerata a ogni pit stop in bagno. Discorso simile e/o uguale per i bagni pubblici: al posto delle salviette per asciugarsi le mani, sarebbe meglio utilizzare il phon o, se la temperatura esterna lo permette, lasciare asciugare le mani all’aria. Basta davvero poca carta per compiere questi piccoli gesti quotidiani nel rispetto dell’ambiente.
Prediligere la stoffa
Per quanto riguarda invece tutta la questione cura personale e, a volte durante l’anno, raffreddore, sarebbe sempre meglio prediligere la stoffa al posto della carta. Ad esempio, invece dei fazzoletti classici, perché non utilizzare quelli in stoffa? È sempre meglio il “riutilizzo” dell’usa e getta, ma non a tutti piace la consistenza della stoffa sul naso. Sarebbe comunque una bella mossa ecologica da provare.
Evitare gli imballaggi (vale anche per la plastica)
Al supermercato spesso è molto complesso trovare prodotti senza imballaggio (a parte le verdure), ma sarebbe meglio sempre acquistare prodotti sfusi laddove possibile. E, cosa ancora più importante, riutilizzare sempre gli imballaggi vecchi, come per esempio i cartoni utilizzati per il trasporto delle uova o altri simili.
Preferire la comunicazione online rispetto alle lettere/posta
Per quanto scrivere su carta sia qualcosa di insostituibile e nulla regala più emozioni della penna che scorre sul foglio bianco, bisogna ammettere che usare i fogli rappresenta uno spreco. Chiaramente non è sempre così e tutto dipende da come ogni persona sceglie di vivere ragionevolmente, ma ciò non toglie che utilizzare fogli senza riempirli tutti e poi buttarli e stampare a raffica senza criterio non sono esattamente un buon esempio di salvaguardia ambientale. Piuttosto, dove possibile, cerchiamo di utilizzare la virtualità quando rappresenta un vantaggio. E-mail di lavoro, e-mail di comunicazione pubblicitaria, comunicazione telematica a tutto tondo. Non sempre sarà possibile (anche per una questione anagrafica e di adattamento), ma provare è sempre un buon punto di partenza verso la riduzione di consumo di carta.
Consumo di carta in Italia: perché non bisogna sprecarla
In tutto questo obiettivo comune, gli italiani restano grandi consumatori di carta, nonostante internet e la digitalizzazione. Basti pensare che ogni cittadino in media consuma circa 80 risme di fogli A4; ad esempio, una famiglia di quattro persone consuma, da sola, la carta ricavata da due alberi. Il risultato? Che nel nostro Paese continuano a essere stampate più di trenta pagine al giorno per abitante.
Numeri che pesano sull’ambiente: per produrre una tonnellata di carta bianca servono 440 mila litri d’acqua, con un impatto che non riguarda solo le foreste ma anche gli ecosistemi acquatici, danneggiati dalle sostanze chimiche impiegate nella lavorazione. Un consumo eccessivo che contribuisce così sia alla deforestazione, sia al depauperamento delle risorse idriche.
In Italia il fabbisogno quotidiano sfiora gli otto milioni di chili di carta. A questo dato si aggiunge la crisi internazionale della cellulosa, che sta mettendo in difficoltà editori e tipografie. I costi sono saliti oltre il 70% e le difficoltà di approvvigionamento non si sono ancora risolte. La pandemia, tra il 2020 e il 2021, ha interrotto catene di fornitura già fragili; il conflitto in Ucraina e l’aumento dei prezzi energetici hanno fatto il resto. Oggi, per giornali e libri, la carta è più scarsa e più cara.