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Cibo del futuro, la biotecnologia aiuta a creare alimenti più sani e sostenibili

“Crediamo che la biotecnologia possa cambiare radicalmente il modo in cui produciamo il cibo”. Ne è convinto Lorenzo Paolini, cofondatore & ceo di Noiet, startup food-biotech fondata a Milano nel luglio 2025 insieme a Marcello Brugnoli che sviluppa proteine fermentate multifunzionali in grado di sostituire, in un’unica soluzione, additivi sintetici tradizionalmente impiegati nell’industria alimentare. Proteine che garantiscono conservazione naturale, protezione antiossidante, miglioramento del profilo nutrizionale e prolungamento della vita dei prodotti. Davanti alla richiesta del mercato di trovare alimenti più naturali, privi di additivi artificiali e con etichette semplici e trasparenti, Noiet ha sviluppato una tecnologia basata sulla fermentazione microbica che consente di ottenere ingredienti naturali in grado di essere riprodotte anche su scala industriale.

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La tecnologia alleata dei cibi del futuro

“La nostra idea è dimostrare che è possibile unire innovazione, naturalità e sostenibilità – racconta Lorenzo Paolini – e se l’obiettivo è costruire un’industria alimentare più trasparente, pulita e circolare, la tecnologia non può che essere uno degli alleati principali”. Nemico numero uno: gli additivi di sintesi chimica, i cosiddetti “numeri E”, le sostanze utilizzate per una funzione specifica (ad esempio i conservanti), ma prive di valori nutrizionali, con il risultato di allungare l’etichetta e complicarne la comprensione al consumatore. Spiega Paolini: “Utilizzando come materia prima, gli alimenti originati dalla produzione delle bevande vegetali, ricchi di proteine, fibre e zuccheri, tramite il nostro processo, otteniamo un ingrediente naturale in polvere, estremamente ricco da un punto di vista nutrizionale e con proprietà antiossidanti e conservanti. Attraverso la biotecnologia, riusciamo a sostituire gli additivi chimici con ingredienti fermentati multifunzionali e clean-label, riducendo al contempo l’impatto ambientale dell’industria alimentare”.

Lorenzo paolini e Marcello Brugnoli fondatori della startup Noiet 

Una nuova generazione di ingredienti clean label

Il cuore dell’innovazione risiede nella combinazione tra sottoprodotti vegetali ricchi di fibre e proteine, e un processo di fermentazione microbica che li trasforma in ingredienti bioattivi naturali. Il risultato è una polvere naturale fermentata a basso contenuto di carboidrati, ma ricca di fibre a antiossidanti capace di sostituire più ingredienti in etichetta, semplificando le formulazioni e migliorando la qualità del prodotto finale. Non si tratta di un sostituto uno-a-uno, ma di una soluzione integrata.

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L’agrifood tech italiano

Noiet è tra le sette startup innovative, selezionale dall’acceleratore FoodSeed che punta a ridisegnare in chiave sostenibile il futuro del cibo. Lanciato nel 2023 con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro, il programma di accelerazione – parte della rete nazionale di Cdp Venture Capital – ha potuto contare sul sostegno di Eatable Adventures, tra i principali acceleratori Foodtech su scala globale. “In soli tre anni abbiamo accelerato 21 startup selezionate tra oltre 480 candidature, contribuendo alla raccolta di oltre 10 milioni di euro e alla creazione di oltre 80 posti di lavoro. Il vero risultato, per noi, è aver iniziato a costruire e nutrire un ecosistema in cui startup, corporate, ricerca e investitori collaborano ogni giorno per rendere il comparto agroalimentare italiano sempre più competitivo e concreto a livello globale”, ha spiegato Carlotta Candelaresi Senior Program Associate & Incubation Manager Eatable Adventures.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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