Sanihelp.it – L’aspartame si trova in molti prodotti, dalle bibite ai dolci, viene usato per dolcificare il caffè da chi non può o non vuole assumere zucchero, e ogni tanto finisce sotto la lente di ingrandimento.
Già nel 1981 un comitato di esperti separato dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sugli additivi alimentari l’ha considerato sicuro purché venga consumato entro certi limiti.
Ora se ne stanno occupando l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e il dipartimento di ricerca sul cancro dell’OMS (JECFA, Joint FAO/WHO Espert Commettee on Food Additives).
La IARC deve valutare, sulla base di tutte le evidenze scientifiche finora dimostrate, se una sostanza può essere o meno un potenziale pericolo, mentre lo JECFA sta considerando la quantità di aspartame che può essere assunta senza rischi.
L’esito di questi esami dovrebbe essere annunciato il 14/07, giorno in cui l’AIRC renderà pubblica la sua decisione.
La classificazione IARC prevede 4 livelli per le sostanze esaminate:
– cancerogeno
– probabilmente cancerogeno
– possibilmente cancerogeno
– non classificabile
Nel primo gruppo si trovano sostanze come l’amianto, che sono ormai notoriamente cancerogene.
La probabile cancerogenicità non riguarda solo le sostanze, come la carne rossa e troppo cotta, ma anche alcune situazioni, come per esempio il lavoro notturno.
Tra i possibili cancerogeni sono classificati i campi elettromagnetici associati all’uso dei telefoni cellulari e, appunto, l’aspartame.
Nel gruppo non classificabile rientra tutto ciò per cui non esistono evidenze.
Questa notizia ha creato un forte allarme nell’industria alimentare, considerati gli interessi in gioco.