Tumori: prevenzione e terapie
Uno studio sostiene che nei pazienti con mieloma multiplo il vaccino potrebbe fare meno effetto
Sanihelp.it – Ovviamente non viene messa in dubbio l’utilità del vaccino mRNA antiCovid 19, ma uno studio condotto negli Stati Uniti e presentato al congresso della Società americana di ematologia rivela che la sua efficacia nelle persone affette da mieloma multiplo potrebbe essere ridotta, a causa della immunodepressione causata dalla malattia e dalle cure che, se fanno bene da una parte, purtroppo provocano una diminuzione delle difese immunitarie.
Lo studio ha riguardato quasi 4000 persone con mieloma multiplo, tra la fine del 2019 e la fine del 2020, sottoposte a vaccinazione antiCovid 19 e seguite per 287 giorni. Anche i pazienti con leucemia linfatica cronica presentano tassi di risposte immunitarie nettamente inferiori al vaccino mRNA antiCovid 19 somministrato in due dosi rispetto agli individui sani della stessa età. Il tasso di risposta al vaccino in questi studi era nettamente inferiore rispetto alla popolazione generale e i pazienti che hanno mostrato la migliore risposta erano in fase di remissione, quando il sistema immunitario comincia a riprendere a funzionare. Il primo autore del lavoro sul mieloma multiplo, Nathanael R. Fillmore, del VA Boston Healthcare System e della Harvard University, ha spiegato che lui e i colleghi hanno deciso di effettuare questa ricerca perché i dati consentono di valutare quanto sia efficace la vaccinazione nei pazienti con mieloma multiplo nel mondo reale.
Fillmore ha dichiarato, inoltre, che serviranno altri studi per valutare la correlazione tra lo stadio del mieloma, i tipi di terapie somministrate e le tempistiche del trattamento che possono influire sull’efficacia del vaccino, oltre che per capire se i pazienti possono trarre un beneficio dall’esecuzione dei test sierologici per monitorare la risposta anticorpale dopo il vaccino o dai vaccini di richiamo.
Questo studio suggerisce di adottare altre strategie per proteggere le persone affette da patologie oncoematologiche dall’infezione da Coronavirus.