Alimentazione
L’attrice lo ha scoperto con un test genetico mirato dopo aver provato a risolvere da sola i sintomi fastidiosi. Ora cura l’alimentazione e, se necessario, ricorre agli integratori di lattasi.
Sanihelp.it – «Ogni volta che finivo di mangiare arrivava la solita scocciatura: nel giro di qualche minuto la pancia lievitava, come se dentro avessi un palloncino. Il più delle volte questo fastidio era anche accompagnato da episodi di gastrite e da senso di pesantezza allo stomaco» così Claudia Gerini ha descritto, in una intervista a Ok salute e benessere, i sintomi che accusava fino a qualche anno fa.
Ha provato a eliminare dalla propria dieta i lieviti, credendoli i veri responsabili, ma non avendo sortito alcun risultato si è rivolta a un nutrizionista che le ha proposto il test genetico per l’intolleranza al lattosio: è bastato un prelievo di sangue per confermare il sospetto diagnostico.
L’attrice ha quindi rivisto le proprie abitudini alimentari, cercando di evitare il più possibile alimenti contenti lattosio. Una soluzione solo apparentemente facile: «Con mio grande stupore ho scoperto che questo zucchero non è presente soltanto nel latte e nei latticini, ma anche in molti altri alimenti, come in alcuni tipi di prosciutto cotto, di succhi di frutta, in moltissimi piatti pronti e persino nel pane dei tramezzini» ha sottolineato. «Mi ritengo anche fortunata perché nel mio menù posso inserire il gorgonzola e la provola, due dei miei formaggi preferiti, privi di lattosio».
Certo non è facile gestire una dieta senza lattosio quando si è spesso impegnati in cene ed eventi mondani. «In questi casi sono autorizzata ad assumere delle piccole pastiglie che permettono al corpo di digerire il lattosio senza particolari problemi. Con queste pilloline riesco a tenere lontani i gonfiori addominali e quel fastidioso senso di pesantezza» ha spiegato Claudia facendo riferimento agli integratori di enzima lattasiche vanno assunti poco prima del pasto contenente lattosio. «Questa dieta senza lattosio mi ha ridato quell’energia che avevo un po’ perso e sulla quale devo fare affidamento per sostenere le lunghe giornate sui set o gli spostamenti da una città all’altra».