Tumori: prevenzione e terapie
L’intelligenza artificiale sta cambiando non solo la vita quotidiana, ma anche la scienza
Sanihelp.it – I ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, dell’Istituto dei Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dell’Università Cattolica di Roma, hanno svolto uno studio pubblicato sulla rivista Communications Physics, a proposito di un sistema di intelligenza artificiale che ingloba il tumore in una rete neurale ed è in grado di monitorare il metabolismo e la crescita delle cellule tumorale, oltre che gli effetti delle chemioterapie.
«Si tratta di un’applicazione originale e innovativa dei nuovi concetti di Deep Learning alla fisica» spiega il coordinatore della ricerca, Claudio Conti del Dipartimento di Fisica della Sapienza e Direttore dell’Istituto dei sistemi complessi del Cnr.
«L’idea» aggiunge «è che possiamo usare questi modelli matematici non solo per fare operazioni semplici come il riconoscimento delle immagini, ma anche fare esperimenti decisamente non convenzionali, che sfruttano la fisica e la biofisica con un approccio interdisciplinare».
Il team di ricercatori, in collaborazione con Massimiliano Papi della Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha realizzato una rete neurale ottica che ingloba al suo interno delle cellule tumorali viventi che crescono e si moltiplicano nel tempo. Si tratta di un dispositivo ibrido, formato da tessuti viventi e parti fisiche, come lenti, specchi e computer tradizionali, che evolve nel tempo e può essere addestrato per fornire informazioni sulle cellule tumorali, il loro metabolismo e l’effetto di chemioterapia e altri trattamenti.
I ricercatori hanno utilizzato cellule tumorali di glioblastoma, un tumore gravissimo del cervello, che sono state inserite nel dispositivo ottico.
Fasci laser sono in grado di attraversare le cellule tumorali, che si comportano come i nodi di una rete neurale. Il sistema di intelligenza artificiale agisce come una vera e propria rete neurale biologica, memorizza ed elabora i dati e successivamente codifica le informazioni contenute nella luce estratta dalle cellule tumorali.
Ma non solo, la rete neurale vivente può riconoscere gli stimoli esterni e reagire ai cambiamenti: aggiungendo alcune dosi di farmaci chemioterapici i ricercatori hanno dimostrato la capacità del modello di calcolare l’efficacia della terapia contro il glioblastoma.