Prevenzione tumori: l'ecografia prostatica transrettale
Sanihelp.it – L’ecografia prostatica transrettale consente di verificare le dimensioni e la morfologia della prostata, la ghiandola che arricchisce il liquido seminale di componenti essenziali. Una sonda ultrasonografica, lubrificata con un gel, viene inserita per un breve tratto nel retto, l’ecografo emette ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità nella zona da esplorare e le onde sonore, rimbalzando sui tessuti o sugli organi interni, forniscono un’immagine della prostata sullo schermo di un computer. L’esame consente di valutare lo stato di salute della prostata, soprattutto in caso di sintomi, come difficoltà a urinare o minzione frequente, e di effettuare una diagnosi precoce di tumore alla prostata, per la quale occorre effettuare però anche una biopsia, cioè il prelievo di un frammento di tessuto da analizzare in laboratorio. L’ecografia prostatica consente inoltre di verificare la risposta alla terapia se la diagnosi è già stata formulata, e chiarire dubbi in caso di valori elevati di PSA (Antigene prostatico specifico) o perplessità durante l’esplorazione rettale nel corso di una visita urologica. Prima dell’inserimento della sonda, il medico pratica un’esplorazione con il dito per accertarsi che non vi siano ostacoli, poi procede all’esecuzione dell’esame con il paziente sdraiato sul lettino su un fianco con le ginocchia contro il petto, o supino con le gambe sollevate. L’esame non è doloroso né pericoloso, ma ha delle controindicazioni, per esempio se il paziente soffre di ragadi anali, di emorroidi sanguinanti o di stenosi anali. Particolare attenzione va prestata anche a chi assume terapie anticoagulanti o antinfiammatorie che possano portare a sanguinamento. La preparazione richiede soltanto di liberare il retto con un clistere da eseguire qualche ora prima dell’esame. LEGGI TUTTO