Melanoma, maggiore sopravvivenza con nivolumab
Sanihelp.it – Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, cellule dell’epidermide che hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi del sole.
Raro nei bambini, può colpire intorno ai 40-50 anni, con aumento del rischio per chi si espone molto alla luce ultravioletta, non solo del sole ma anche di lampade e lettini, in particolare se ha occhi, capelli e pelle chiari.
La terapia negli ultimi anni ha compiuto dei grandi passi, in particolare con lo sviluppo dell’immunoterapia e della terapia a bersaglio molecolare.
Lo studio di Fase 3 CheckMate -76K che valuta nivolumab, un anticorpo monoclonale, in monoterapia adiuvante nei pazienti con melanoma completamente resecato ha dimostrato un beneficio statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da recidiva.
L’azienda Bristol Myers Squibb (BMS) ne ha dato l’annuncio tramite Gina Fusaro, responsabile del programma di sviluppo, melanoma, BMS, che ha spiegato che «i pazienti con melanoma di stadio IIB/C sono a rischio elevato di recidiva, con circa un terzo dei pazienti di stadio IIB e metà di stadio IIC che vanno incontro a recidiva entro cinque anni dall’intervento chirurgico. I risultati dello studio CheckMate -76K rappresentano un progresso significativo per i pazienti con melanoma di stadio IIB/C e una espansione della nostra esperienza nel trattamento del melanoma. La recidiva è un evento che cambia la vita delle persone con il cancro. Il trattamento con nivolumab nelle fasi iniziali di malattia, quando il sistema immunitario può essere più reattivo, potrebbe potenzialmente prevenire la recidiva – un obiettivo fondamentale per migliorare l’outcome dei pazienti». LEGGI TUTTO