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Le foreste africane perdono più carbonio di quanto ne immagazinano


“Se le foreste africane non assorbono più carbonio, significa che altre regioni e il mondo intero dovranno ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra per rimanere entro l’obiettivo dei 2°C dell’Accordo di Parigi ed evitare cambiamenti climatici catastrofici. I finanziamenti per il clima destinati al Tropical Forests Forever Facility (un fondo per la conservazione delle foreste tropicali, ndr) devono essere rapidamente incrementati per porre fine una volta per tutte alla deforestazione globale”. Sono queste le parole con cui Heiko Balzter dall’University of Leicester ha riassunto i risultati del lavoro di mappatura delle foreste africane di cui è stato a capo, e pubblicato su Scientific Reports.

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Il dato principale che emerge dallo studio è infatti un nuovo allarme sullo stato di salute delle foreste, perché dimostra come a partire dai primi anni 10 si sia osservato un capovolgimento. Le foreste africane hanno perso più carbonio di quanto ne hanno immagazzinato, per colpa di incendi e disboscamenti e di un generale degrado in buona parte legato ad attività umane, spiegano gli esperti. A questa conclusione i ricercatori sono arrivati mettendo insieme dati di diversa origine. In primis quelli che arrivano dalle osservazioni spaziali (da satelliti e strumenti a bordo della Stazione spaziali), combinati con osservazioni sul campo e un sistema di machine learning per modellare l’estensione delle coperture forestali (in particolare per stimarne l’altezza e quindi la biomassa emersa). I risultati delle analisi hanno mostrato dei trend diversi a seconda del periodo analizzato: se dal 2007 al 2010 le foreste africane nel complesso hanno guadagnato massa, dal 2010 in poi il trend è cambiato. Al punto che per il periodo tra il 2010 e il 2017 i ricercatori parlano di un ribaltamento: le foreste africane sono passate dall’essere un carbon sink a diventare una fonte di carbonio, con la perdita di oltre 100 milioni di tonnellate l’anno.

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Un dato in linea con quanto riportato già in precedenza da altri gruppi di ricerca, con un trend che rischia di inasprirsi con l’aumento della popolazione e l’aumento delle richieste provenienti dall’Asia, si legge nell’articolo. Affrontare il problema richiederà un’azione a più livelli, concludono gli autori: economici, politici e sociali, nonché un adeguato sistema di monitoraggio per intercettare azioni di disboscamento illegale. “I nostri risultati sottolineano l’urgente necessità di attuare politiche volte a fermare la deforestazione globale, come richiesto dalla Glasgow Leaders Declaration per colmare il divario delle emissioni globali – scrivono – Le attuali revisioni dei piani nazionali (i Nationally Determined Contributions) per l’Accordo di Parigi devono essere ancora più ambiziose per compensare la continua perdita dei depositi di carbonio naturali”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml

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