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Il Pd: “Il deposito cauzionale sui resi è la svolta green non più rinviabile”

Previsto da una direttiva europea, il sistema di deposito su cauzione per i contenitori di plastica monouso di bevande in Italia ha sempre trovato la strada in salita. Almeno fino adesso. Eppure, la logica è semplice: il consumatore acquista una bevanda e paga per il contenitore un’aggiunta al prezzo, di solito qualche centesimo, che gli viene restituita quando riporta l’imballaggio vuoto al rivenditore. Diciotto gli Stati europei che lo utilizzano, mentre altri dieci lo hanno previsto. A rilanciare il sistema del “resi” anche in Italia è ora il Partito Democratico con una proposta di legge (a prima firma della deputata Silvia Roggiani e sottoscritta anche dai deputati Evi, Simiani, Casu, Forattini, Girelli, Pandolfo, Ricciardi e Dori) presentata alla Camera dei deputati. Con loro il professor Enrico Giovannini direttore scientifico dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e i rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste e della società civile impegnate nella promozione dell’economia circolare e nella lotta all’inquinamento da plastica. Tra loro Enzo Favoino e Silvia Ricci, coordinatori della campagna “A Buon Rendere – molto più di un vuoto”. L’idea è di arrivare ad un testo condiviso con la maggioranza, ma le implicazioni politiche sono tutt’altro che semplici.

“L’Italia uno dei responsabili dello sversamento di plastica in mare”

“In Italia ogni anno si disperdono 8 miliardi di bottiglie e lattine – ha spiegato Silvia Roggiani, – un terzo delle bottiglie sfugge infatti ai circuiti della raccolta differenziata, rendendo il nostro Paese uno dei maggiori responsabili dello sversamento di plastica in mare. Per questo pensiamo sia necessario introdurre anche in Italia un sistema di deposito cauzionale. In Europa esistono esperienze di grande successo su questa modello e il caso della Germania, che ha raggiunto il 98% di tasso di riciclo, ne dimostra l’efficacia”. I sei articoli del disegno di legge, hanno spiegato i parlamentari, mirano dunque “ad allineare l’Italia agli standard già adottati in molti Paesi europei e alle indicazioni della Ue”. Chiari gli obiettivi: ridurre l’abbandono dei rifiuti e aumentare la qualità del riciclo. Arrivare al punto di trasformare una bottiglia in un’altra bottiglia invece che in un oggetto di minor valore.

Inizia l’iter alla Camera

Il testo ora inizierà il suo iter parlamentare e, se approvato, potrebbe rappresentare una delle riforme ambientali più significative. Nel testo sono previsti l’istituzione di un organismo DRS; la definizione dell’importo del deposito e dei modelli di raccolta oltre l’entità degli incentivi per gli esercizi commerciali che funzioneranno come punti riferimento per la restituzione dei “vuoti”.

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08 Gennaio 2025

Fino adesso, in Italia il tema del deposito cauzionale è stato più volte rinviato tra resistenze industriali, timori della grande distribuzione e dei Consorzi che si occupano del riciclo della plastica. Settore sul quale il nostro Paese ha investito molto. “Ma questo sistema offrirebbe benefici concreti anche all’economia del riciclo, attualmente in forte crisi, soprattutto per quanto riguarda la plastica, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti dalle normative europee”, ha spiegato Eleonora Evi, deputata Pd che ha aggiunto “se non mettiamo a terra gli strumenti che servono a cambiare il modo in cui facciamo le cose, e il sistema di deposito nazionale va proprio in questa direzione, continueremo a usare plastica vergine e prodotti monouso”. E poi ci sono gli obiettivi europei sul clima da raggiungere entro il 2030. Enrico Giovannini: “L’Italia è un’eccellenza europea sull’economia circolare, ma senza nuovi strumenti non raggiungerà quegli obiettivi UE. Per questo, il sistema di deposito cauzionale rappresenta un tassello aggiuntivo, capace anche di creare occupazione e innovazione”.

“Una battaglia culturale”

Si tratta dunque di una battaglia culturale. La proposta del Pd arriva in un momento in cui l’Italia rischia dunque di rimanere l’ultimo grande Paese europeo senza un sistema di restituzione dei vuoti. Per il Partito Democratico e le associazioni che sostengono la proposta di legge, la battaglia è prima di tutto ambientale e culturale: significherebbe avere meno plastica nei fiumi e rifiuti abbandonati sulle strade e le spiagge, oltre a più riciclo di qualità. “Non si può tollerare – spiegano i promotori – che l’Italia perda tonnellate di plastica potenzialmente riciclabile mentre altri Paesi diventano leader dell’economia circolare”. Per il Pd il deposito cauzionale è un cambio di passo, Il testo ora passerà al vaglio delle commissioni. La discussione è avviata.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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