Tumori: prevenzione e terapie
Una ragazzina ha dato il via a una gara di solidarietà
Sanihelp.it – Si chiama Greta, ed è la figlia di un medico che lavora all’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova, la bambina che qualche mese fa ha deciso di raccogliere i suoi capelli in una lunga treccia per donarla alle pazienti del suo papà, in modo che potessero avere una parrucca di capelli veri.
Questo perché la chemioterapia alla quale viene sottoposto chi è colpito da un tumore ha tra gli effetti collaterali proprio la perdita dei capelli.
Il gesto di Greta ha dato il via a una vera e propria gara di solidarietà e tante donne e ragazze hanno deciso di seguire il suo esempio, così che allo IOV sono state donate moltissime trecce.
Lo rivela l’associazione veronese La cura sono io, che si è occupata di trasformare in parrucche i capelli donati.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, venuto a conoscenza dell’iniziativa ha commentato: «La sofferenza di una donna malata di tumore va oltre il dolore fisico. C’è quello morale legato anche alle conseguenze estetiche delle cure. Da queste ragazze e donne è partito e arrivato a destinazione un commovente messaggio d’amore, che spero trovi una grande emulazione.
Il gesto di Greta è diventato contagioso e per questo ringrazio e abbraccio protagonisti e protagoniste di questa bella storia di solidarietà e auguro alle donne che riceveranno queste parrucche di guarire e tornare presto ad avere i propri capelli – conclude – Con gli oncologi veneti sono in ottime mani».
Chi volesse donare i propri capelli cosa deve fare? Per prima cosa è necessario interpellare le associazioni che si occupano di realizzare le parrucche per i malati oncologici. I capelli devono essere sani, senza doppie punte, devono essere legati in una coda o in una treccia, e per il taglio è meglio farsi aiutare da un parrucchiere.