Tumori: prevenzione e terapie
I disturbi a lungo termine causati dalla Covid possono influenzare negativamente le terapie
Sanihelp.it – Un paziente oncologico su 6 con pregressa infezione da Sars Cov2 sviluppa i sintomi di long Covid, con stanchezza cronica e problemi respiratori.
Lo sostiene uno studio presentato al congresso dell’European Society for Medical Oncology (ESMO), uno dei più importanti eventi mondiali nella lotta al cancro.
Poiché la sopravvivenza dei pazienti oncologici alla Covid 19 va dal 60% all’80%, è necessario analizzare gli effetti post-malattia (long Covid) su queste persone.
Ricordiamo che la pandemia non ha riguardato solo chi ha contratto il virus, ma c’è stata una notevole riduzione del numero di interventi chirurgici, delle terapie erogate e degli esami di prevenzione effettuati, con conseguenti diagnosi tardive.
Per questo motivo i malati oncologici sono stati subito inseriti tra gli aventi diritto alla vaccinazione.
In ogni caso, una delle caratteristiche di questa patologia è proprio quella di lasciare degli strascichi a lungo termine, in particolare spossatezza, tosse, affanno, perdita di peso.
Le condizioni peggiori si sono riscontrate negli uomini con più di 65 anni, in quelli con altre malattie o con l’abitudine al fumo, il che ha determinato un aumento del rischio di morte.
Anche la continuità delle cure oncologiche ha risentito di questa situazione, con interruzioni e variazioni.
«Questi dati confermano la necessità di continuare a dare priorità ai pazienti oncologici, che rappresenta uno degli obiettivi principali che ESMO si è posta fin dall’inizio dell’epidemia», ha spiegato Antonio Passaro, responsabile della Comunicazione di ESMO, durante la conferenza stampa.
«Considerando gli sforzi che i sistemi sanitari investono nella lotta contro la pandemia, è della massima importanza non trascurare lo studio e la comprensione delle curve di incidenza e di mortalità da tumore così da pianificare politiche sanitarie adeguate per il futuro», ha concluso Passaro.