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Operazione PHALCO: attività fisica contro il cancro

Tumori: prevenzione e terapie

Il movimento come parte integrante della riabilitazione

Sanihelp.it – Si sente spesso parlare dell’importanza dell’attività fisica nelle patologie oncologiche, sia come prevenzione, sia dopo un intervento chirurgico. Lo confermano i primi risultati del progetto Operazione PHALCO (PHysicAL aCtivity for Oncology) promosso da Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), presentati il 21 ottobre durante la Giornata della Fondazione.
L’attività fisica, adattata alle condizioni dei pazienti con tumore, costituisce un vero e proprio toccasana, in quanto aumenta le capacità funzionali, la forza muscolare, migliorando flessibilità e mobilità articolare, e quindi qualità di vita e autonomia. Il movimento, che tra l’altro aiuta anche a ridurre il peso, deve essere parte integrante della riabilitazione dei pazienti dopo la chirurgia.
«Sappiamo – spiega Stefania Gori, presidente Fondazione Aiom e direttore del Dipartimento Oncologico IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, Negrar di Valpolicella – che chi svolge un’attività fisica moderata per 30 minuti almeno 5 giorni a settimana ha il 7% di rischio in meno di ammalarsi di tumore al seno, il 15% in meno di cancro del colon retto, rene e fegato. Dati consistenti però sottolineano che l’attività fisica è fondamentale anche nei pazienti con tumore, per mantenere una buona qualità di vita e una sufficiente autonomia, diminuire la probabilità di recidive e conservare ossa in salute».
La fragilità delle ossa può anche essere indotta dalle terapie somministrate per guarire dalla malattia, come per esempio nei casi di tumore mammario positivo ai recettori per gli estrogeni e/o del progesterone e le terapie ormonali che vengono prescritte, che sono indispensabili, hanno come effetto collaterale l’alterazione del tessuto osseo e un aumento del rischio di osteopenia e osteoporosi.
La fragilità delle ossa si può affrontare e prevenire anche aiutandosi con l’esercizio fisico, ma le corrette abitudini da sole purtroppo non bastano. Serve anche una terapia farmacologica mirata a difesa delle ossa.


Fonte: http://www.sanihelp.it/rss/rss_salute.xml

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