Tumori: prevenzione e terapie
L’obiettivo è quello di informare, di accrescere il livello di consapevolezza delle cure, ma non solo
Sanihelp.it – Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce delle cellule del midollo osseo chiamate plasmacellule, cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B il cui il compito è quello di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. La moltiplicazione abnorme e incontrollata di una plasmacellula origina delle cellule tumorali. Si osserva quindi una riduzione delle difese immunitarie. La malattia colpisce prevalentemente le persone anziane. In Italia, il mieloma multiplo rappresenta l’1,5% di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l’1,6% di quelli diagnosticati nell’uomo.
Allo scopo di migliorare la conoscenza di questa malattia e di far sì che le regioni abbiano un atteggiamento uniforme nella presa in carico e nelle cure dei pazienti, è stata elaborata la Carta dei diritti del paziente con mieloma multiplo, promossa da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di GlaxoSmithKline (GSK).
Nella Carta si tratta del diritto alla prevenzione e alla tempestività delle cure, all’equità delle cure, al trattamento personalizzato e a ricevere la migliore opportunità terapeutica, alla qualità delle cure, alla qualità della vita, all’informazione consapevole, alla buona relazione e all’informazione sulle scelte di cura, alla presa in carico della persona nella sua complessità, alla cura degli aspetti psicologici, a non soffrire.
«Ancora oggi l’accesso alle terapie innovative è appesantito da procedure regolatorie eccessivamente lunghe che rallentano fortemente l’effettiva disponibilità delle cure per i pazienti. Soprattutto per i pazienti in fase avanzata o refrattari alla terapia standard, la scelta della cura più appropriata va fatta in linea con i protocolli terapeutici più aggiornati esistenti a livello nazionale e internazionale, e occorre che essi siano in effetti resi disponibili per i pazienti in modo tempestivo ed uniforme sul territorio. È prioritario lavorare per supportare familiari e caregiver che hanno un ruolo centrale nel difficile percorso di cura, sia sotto l’aspetto psicologico che nel contribuire a una migliore aderenza terapeutica. La possibilità di implementare nuovi modelli organizzativi territoriali, basati sulla prossimità delle cure e favoriti dall’innovazione tecnologica, appare oggi una priorità assoluta» spiega Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva.