Ginecologia
La modella e influencer, che sui social ha raccontato la propria storia di dolore cronico e ritardo diagnostico, è stata sottoposta a un intervento contro l’endometriosi.
Sanihelp.it – «Ho aspettato tanto questo momento». Comincia così il post su Instagram che Giorgia Soleri ha pubblicato lo scorso 19 agosto, corredato da un’immagine che dice molto: il suo braccio con, al polso, il braccialetto identificativo dell’ospedale.
Così la modella e influencer, nota ai più per essere la fidanzata di Damiano dei Måneskin, ha fatto sapere di essersi finalmente operata per risolvere uno dei problemi che la attanaglia da tempo: l’endometriosi. «Il 21 Marzo 2021 è il giorno in cui è arrivata la diagnosi di endometriosi e adenomiosi. In realtà, come per la maggior parte delle persone affette da queste malattie, io lo sapevo già. Lo sapevo quando a 14 anni sono svenuta a scuola per i dolori mestruali e sono stata quasi obbligata a iniziare la pillola anticoncezionale. Lo sapevo quando ogni mese le mestruazioni mi incatenavano al letto e mi facevano rimettere fino a non avere più forze. Lo sapevo quando a 21 anni mi sono rivolta a un importante centro specializzato e sono stata mandata via senza una diagnosi, trattata come se fossi ipocondriaca e bugiarda. Lo sapevo anche quando è arrivato il referto dopo 20 giorni dalla risonanza magnetica. Lo sapevo e basta» ha spiegato.
Più volte in questi mesi la venticinquenne ha utilizzato i social per raccontare la propria storia, «fatta di dolore cronico e ritardo diagnostico, tra vulvodinia, ipertono pelvico, endometriosi e adenomiosi». Una scelta fatta non solo per ragioni personali ma anche per sensibilizzare, «perché la mia storia è la storia di molte persone, e ci siamo stancate di essere considerate invisibili».
E l’intervento non poteva che essere celebrato come una vittoria: «e non perché voglia usare quella retorica guerresca che tanto odio dove la malattia è una battaglia da affrontare e il malato un guerriero con addosso la responsabilità della proprio guarigione. No, affatto» chiarisce la diretta interessata. «È una vittoria perché da domani avrò la possibilità di conoscere un corpo nuovo, che non ho mai avuto la possibilità di vivere: un corpo senza dolori. L’endometriosi fa parte di me da talmente tanto tempo che non so più nemmeno cosa sia mio e cosa sia suo. Questa operazione è una vittoria perché, da domani, potrò provare a riprendermi una vita che mi appartiene e che per troppo tempo non ho vissuto: la mia».