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Scuola, niente ora di religione per oltre un milione di studenti: “Non sono mai stati così tanti”
Uno studente su sei non frequenta l’ora di religione. Gli esonerati, così vengono chiamati gli studenti e le studentesse che scelgono una materia alternativa, sono un milione e 164mila. Mai così tanti. Sessantottomila in più dell’anno prima. La percentuale è passata dal 15,5% del 2022-2023 al 16,6% del 2023-2024.
Scuola, oggi la stretta di Valditara sui diplomifici. E una norma per assumere i docenti idonei
di Viola Giannoli
28 Marzo 2025
A diffondere i dati è l’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, che ha chiesto al ministero dell’Istruzione e del Merito l’ultimo aggiornamento sulla frequenza della religione cattolica nelle scuole statali.
Nella classifica dei capoluoghi, spicca il sorpasso laico di Firenze: più di uno studente su due fa alternativa (51,5%). In tanti a dire “no grazie” alla religione cattolica sono pure gli alunni di Bologna (47,3%), Aosta (43,6%), Biella (40,6%), Mantova (40,5%), Brescia (38,6%), Trieste (37,9%) e Torino (37,7%).
Quanto agli istituti, la percentuale record degli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica si trova al professionale e al tecnico Olivetti di Ivrea (90,7% e 87,9%). Va detto che in molti casi il numero degli studenti adulti degli istituti tecnici e professionali che frequentano le scuole serali influenza la percentuale complessiva dell’istituto. Nella top five, segue al terzo posto l’istituto tecnico Sassetti-Peruzzi di Firenze con l’86,8%, la primaria Nazario Sauro di Monfalcone (Gorizia) con l’86,45% e l’istituto professionale Carrara di Novellara (Reggio Emilia) con l’86,29%.
Primi tra i licei il Leon Battista Alberti di Firenze (84,65%); tra le secondarie di primo grado la Rodari di Torre Pellice (Torino) con l’83,70%, mentre con l’83,58% dei bambini è la San Giacomo di Brescia tra le scuole dell’infanzia quella a più alto tasso di esentati. a risultare in testa alle scuole dell’infanzia.
Il dato nazionale per tipo di scuola vede al primo posto gli istituti professionali con il 27,83%, al secondo gli istituti tecnici con il 25,31, anche per le ragioni già dette, e al terzo i licei con il 18,48%. Scuola secondaria di primo grado, primaria e scuola dell’infanzia si posizionano tra il 15,77 e il 12,4%. LEGGI TUTTOScuola, via alla consultazione sui nuovi programmi. “Ma il questionario del ministero è una farsa”
Online un formulario a risposta multipla per docenti e presidi. Ma è protesta: “Impossibile esprimere pareri negativi. Così non rispondiamo, questo non è vero ascolto”
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Scuola, da rifare il concorso Pnrr per docenti di laboratorio in 5 regioni: “Violato l’anonimato”
ROMA – Concorso annullato e prove da rifare per i docenti di laboratorio nelle scuole secondarie di Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria. Lo ha deciso il Tar di Ancona, accogliendo il ricorso di un gruppo di concorrenti. Secondo il tribunale è stato violato l’anonimato durante la prova pratica: ad alcune centinaia di candidati ammessi alla prova per la disciplina A022, materie tecnico-pratiche, era stato chiesto di apporre nome e cognome sui fogli usati per la soluzione dei quesiti.
Il concorso ordinario Pnrr, bandito a livello nazionale per assumere 18.232 insegnanti, è stato strutturato a livello interregionale e le procedure per le cinque regioni succitate sono state gestite dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche, che ha nominato la commissione d’esame. Le prove si sono svolte a maggio scorso a Porto Sant’Elpidio.Grembiule a scuola, docenti divisi: “E’ scomodo”, “No, aiuta a combattere le differenze sociali”
Salvo Intravaia
04 Febbraio 2025
Il Tar: violato il principio di anonimato
Nello scegliere il tipo di prove, la commissione ha deciso di far svolgere quella pratica ai candidati della classe A022 (“Laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali”) in forma scritta e in quel caso – ha rilevato il Tar – non c’era motivo per non osservare il principio di anonimato.
“Quando una prova pratica viene strutturata in forma scritta – ha commentato l’avvocato dei ricorrenti – occorre rispettare la regola generale del suo svolgimento in forma anonima, non essendoci alcun valido motivo per cui chi corregge la prova debba conoscere il nome del suo autore, così da mettere a rischio la credibilità e la trasparenza del concorso”.
Il Tar ha applicato questo principio giurisprudenziale, rilevando che si trattava di una prova pratica, da portare a termine in un tempo massimo di otto ore e consistente nella redazione di una dimostrazione tecnica per gli studenti di un istituto tecnico o professionale, quindi non era “ipotizzabile che l’espletamento della stessa nell’arco delle otto ore concesse potesse avvenire alla presenza della commissione”.
Ora il ministero dell’Istruzione dovrà far ripetere la prova pratica ai 174 candidati che hanno superato la prova, poi, ripetere anche le prove orali e approvare una nuova graduatoria di vincitori, valida a partire dal prossimo anno scolastico.
La nota del ministero: nessuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate
“Il concorso interessato dalla sentenza del Tar delle Marche si riferisce a una classe di concorso per insegnante tecnico pratico (A022) gestito dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche per un totale di 60 posti”, si legge in un comunicato del ministero dell’Istruzione. “I candidati che hanno superato la prova scritta sono stati 174 e al 13/2 risultano a fascicolo 50 assunzioni in ruolo. Il Tar ha stabilito nella sentenza che dovrà essere ripetuta la prova pratica in quanto sarebbe stata violata la regola dell’anonimato. Pertanto, il rifacimento della prova pratica e dell’orale interesserà i 174 candidati che hanno superato la prova scritta, senza alcuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025 e sul complesso delle procedure Pnrr”.
Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle in Commissione Cultura scrivono: “La decisione del Tar, che ha annullato la selezione per i docenti di laboratorio nelle scuole secondarie in Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria getta nel caos centinaia di insegnanti, mettendo a rischio il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Chi pagherà per questo disastro? Chiediamo a Giuseppe Valditara di venire in commissione e fare immediata chiarezza, individuando le responsabilità di questa situazione inaccettabile. Il ministero deve intervenire con soluzioni rapide ed efficaci per garantire che le scuole non restino senza docenti di laboratorio. Non possiamo permetterci ritardi. Nessuna scusa, nessun rinvio: il problema va risolto subito, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico”.
Vito Carlo Castellana, segretario Gilda, conferma che la questione riguarderà un migliaio di docenti: “La verità è che non si riescono a fare questi concorsi”, dice, “ ci sono pochi commissari, poche risorse, non esistono più gli esoneri dall’insegnamento. Le commissioni a risparmio non funzionano”.
Sui concorsi Pnrr della scuola, finanziati con i soldi europei, si era già alzata la polemica poiché i loro vincitori saranno assunti prima dei prescelti attraverso i bandi ordinari. LEGGI TUTTOScuola, chiuse le iscrizioni: crescono i licei ma il Made in Italy è un flop
Appena 38 nuovi iscritti per il liceo sponsorizzato dalla premier. Valditara: “Boom per il nuovo professionale 4+2 con oltre cinquemila adesioni” ma la Cgil replica: “Solo 8 studenti per classe, alcuni corsi neanche potranno partire”. Più adesioni per Scienze umane e Linguistico, scendono l’Artistico e i tecnici
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Scuola, prof di Roma denuncia: “Uno studente mi ha rotto la spalla ma l’istituto non ha fatto nulla”
L’aggressione in una terza media di Spinaceto. Il racconto dell’insegnante di Matematica: “Gli ho tolto il cellulare e mi ha sbattuto al muro. Poi la preside ha attaccato me”
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