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Come coltivare il topinambur in vaso e in giardino

Noto anche con il nome di carciofo di Gerusalemme, il topinambur appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Questa splendida pianta perenne è apprezzata per i suoi tuberi, commestibili sia crudi, sia cotti, che sono molto simili allo zenzero. Originaria del nord America, la sua coltivazione è piuttosto semplice, visto che non richiede cure particolari. Inoltre, si adatta bene a qualsiasi tipo di suolo, anche se preferisce quelli ben drenati.

Topinambur: dove posizionarlo

Pianta del genere Helianthus, dotata di infiorescenza a capolino, il topinambur viene chiamato a livello scientifico Helianthus tuberosus. Questa pianta rustica è bulbosa e perenne e si contraddistingue per le sue radici e i suoi fiori gialli, che assomigliano a delle margherite. Il topinambur crescendo raggiunge fino ai 3 metri di altezza: ne esistono diverse varietà, tra le quali la più comune è la helianthus tuberosus, contraddistinta da uno sviluppo molto rigoglioso, tuberi di grandi dimensioni e una forte resistenza alle malattie. Questa pianta perenne rizomatosa sopporta bene il freddo, prosperando in diverse condizioni climatiche e terreni differenti, prediligendo quelli drenati, ben lavorati e ricchi di sostanze nutritive.

Il topinambur va posizionato in un luogo che sia soleggiato, facendo in modo che riceva tra le 6 e le 8 ore di luce solare diretta al giorno, assicurando così un suo sviluppo ottimale. Tuttavia un sole troppo intenso potrebbe danneggiarne le foglie: quindi, dovrà essere collocato in una zona in cui riceva il sole al mattino e nel resto della giornata l’ombra. Anche se si adatta alle zone di ombra parziale, un’esposizione alla luce solare ridotta può comportare meno fiori e una crescita minore. Per quanto riguarda la temperatura per la sua coltivazione dovrebbe essere tra i 15 e i 20 gradi. Il topinambur è molto produttivo e richiede un luogo spazioso, visto che tende a espandersi: contraddistinto da una crescita rapida, si sviluppa molto in altezza.

Come coltivare il topinambur

Facile da coltivare e dalla bassa manutenzione, il topinambur si può piantare in giardino durante la primavera, periodo perfetto per il suo clima più mite, in modo tale da raccogliere tra maggio e settembre le radici. I tuberi vanno posizionati a circa 15 centimetri di profondità, lasciando tra di loro una distanza di 30 centimetri.

Oltre che in giardino, il topinambur può essere coltivato in vaso: si dovrà ricorrere a un contenitore di grandi dimensioni, per permettere alla pianta di sviluppare con facilità le sue radici. Al suo interno va posto un mix di sabbia e argilla per poi piantare i tuberi sempre a 15 centimetri di profondità, operazione che in questo caso può essere eseguita dalla fine dell’inverno alla primavera, eccetto quando il terreno diventa congelato. Visto che la pianta continua a germogliare e moltiplicarsi da sola, quando viene piantata non sono necessari successivi trapianti.

Quando raccogliere i tuberi

I tuberi del topinambur impiegano tra i 90 e i 120 giorni per maturare. Questo ortaggio invernale va raccolto tendenzialmente durante l’autunno fino a dicembre, quando la pianta diventa tutta secca in seguito alla fioritura. Più l’arbusto è alto e il fusto è grande più sottoterra il topinambur darà soddisfazioni: la grandezza dei tuberi prodotti è strettamente connessa alla tipologia di terreno e quanto è stato lavorato.

Il processo di raccolta può essere eseguito nel corso del tempo, raccogliendo i tuberi al bisogno di volta in volta, visto che resistono anche nel corso dell’inverno. Per la raccolta è necessario scavare i tuberi dal terreno sottostante la pianta, ricorrendo a una zappa oppure una forca da vangatura, andando a una profondità dai 10 ai 25 centimetri.

Prendersi cura del topinambur: consigli utili

Il topinambur richiede una bassa manutenzione. Per assicurarsi un suo sviluppo rigoglioso è necessario occuparsi in modo regolare delle sue annaffiature, visto che per crescere richiede una buona quantità d’acqua. Tuttavia, è importante evitare di inzuppare totalmente il terreno per scongiurare i ristagni idrici. Durante la primavera e l’estate, il topinambur dovrebbe essere bagnato circa una volta alla settimana. In caso di estati molto calde, la frequenza va aumentata a una volta al giorno, mentre dopo il periodo del raccolto si può interrompere considerando che la pianta ha raggiunto il suo ciclo di vita non avendo più bisogno di un terreno umido. Appena interrato è cruciale mantenere il terreno sempre ben umido per far sì che le radici si sviluppino in modo ottimale.

Nel corso della crescita del topinambur è necessario nutrirlo, ricorrendo a un fertilizzante ricco di azoto da impiegare ogni 2 settimane. Per quanto riguarda la potatura, questa operazione è fondamentale: all’inizio della stagione primaverile è necessario tagliare gli steli morti oppure deboli, occupandosi successivamente dei germogli sovraffollati. Eseguire la potatura assicura una corretta circolazione dell’aria, consentendo alla pianta di crescere in modo più rigoglioso e dicendo addio all’insorgere di eventuali malattie.

Inoltre, bisogna ricordarsi anche di tagliare le foglie secche e di rimuovere le erbacce con regolarità. Questo ortaggio può essere attaccato da malattie e parassiti, come gli afidi e le limacce, che ne rallentano la crescita, contribuendo anche a portarlo alla morte e, pertanto, qualora si presentino bisogna intervenire tempestivamente ricorrendo a dei prodotti ad hoc.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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