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Scuola, perdita apprendimento estivo: al via sesta edizione Arcipelago Educativo
Al via la sesta edizione di Arcipelago Educativo, un progetto di Save the Children e Fondazione Agnelli contro le disuguaglianze educative che dal 2020 a oggi ha coinvolto oltre 7 mila e 400 bambine, bambini e adolescenti in Italia. Per il sesto anno consecutivo, arcipelago educativo raccoglie la sfida del contrasto al summer learning loss, offrendo la possibilità di beneficiare di opportunità educative gratuite di qualità durante l’estate. LEGGI TUTTO
Lotta ai diplomifici: calano i candidati esterni alla maturità ma la vera stretta sarà da settembre
La lotta ai diplomifici dà i suoi primi risultati. A sostenerlo, numeri alla mano, è il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. Nelle tre regioni meridionali dove il fenomeno è più accentuato – Campania, Sicilia e Calabria – sono state revocate in tutto 71 parità scolastiche ad altrettanti indirizzi di studio. “La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i suoi primi frutti concreti” commenta il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, “il nostro impegno – continua – è per una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità”. Ma la situazione si presenta a macchia di leopardo. Se il termometro che misura il rilascio dei diplomi facili è costituito dagli studenti che le paritarie presentano alla maturità come candidati esterni e dagli stessi maturandi interni che affollano le quinte classi, in alcune regioni si registrano drastici cali e in altre regioni incrementi. I primi (i cosiddetti privatisti), coloro che non hanno seguito neppure un giorno di lezione in classe e sperano di superare le prove con una preparazione fai da te, rappresentano un vero business per le scuole private: non costano quasi nulla e pagano profumatamente per esami di idoneità che consentono loro di recuperare più anni in un battibaleno e presentarsi al cospetto della commissione esaminatrice.
La lotta in numeri
I numeri, con qualche anomalia, danno ragione al ministro Valditara. Quest’anno, i privatisti delle scuole paritarie sono letteralmente crollati in Sicilia, meno 28%, e in Friuli-Venezia Giulia, meno 26%. Subiscono un vistoso calo in Abruzzo, meno 18%, e vengono ridimensionati del 10% in Calabria. Ma aumentano dell’11% in Campania, del 9% in Lombardia, del 13% in Toscana. E a livello nazionale si chiude con un risicato calo dell’1,3%.
Nelle statali, a livello nazionale, i privatisti calano del 7% per via delle nuove regole relative alle attività di Pcto, ore obbligatorie per accedere alla maturità. Anche se il calo dei privatisti presenta un andamento strutturale almeno da un decennio: nel 2015, erano quasi 18mila, nel 2022 calano a 16mila e 800 per diventare poco più di 13mila quest’anno. Stessa situazione a macchia di leopardo anche sui candidati interni delle paritarie: calano vistosamente in Sicilia (meno 37%), in Puglia (meno 11%) e in Calabria (meno 17%). Ma crescono del 17% in Toscana e dell’11% in Emilia-Romagna. Facendo registrare una contrazione complessiva del 3,5%.Maturità, i consigli dei prof per l’orale: “Arrivare riposati, ragionare e non avere paura di osare”
di Sara Bernacchia
22 Giugno 2025
Diplomifici
Per avere un’idea di cosa hanno trovato gli ispettori durante i controlli che hanno prodotto la revoca della parità scolastica, basta dare un’occhiata ad alcuni decreti della regione Sicilia. Al Pitagora di Agrigento (revoca della parità per l’indirizzo Istituto tecnico tecnologico – Costruzioni, Ambiente e Territorio – e per l’indirizzo tecnico economico – Amministrazione, Finanza e Marketing) non è chiaro quanto venissero pagati i docenti e la scuola non ha saputo dimostrare di avere versato i contributi agli stessi. Ma non solo. Aule sovraffollate, scarsa sicurezza degli ambienti e lezioni online, modalità assolutamente vietata a scuola. E docenti privi di abilitazione all’insegnamento, quando le graduatorie provinciali traboccano di spiranti pronti all’assunzione. Al punto da fare scrivere nero su bianco agli ispettori che la “scuola ha erogato una offerta didattica irrispettosa degli ordinamenti degli studi”. Gravi irregolarità anche al Margherita di Palermo, dove è stata cancellata l’autorizzazione per l’indirizzo tecnico economico-Amministrazione, Finanza e Marketing. Pochissimi alunni frequentanti durante le visite ispettive. E ancora docenti non abilitati e lezioni da remoto. Ma è la gestione dei registri personali degli insegnanti e dei verbali che viene stigmatizzata. Nessuna “prova tangibile – si legge nel decreto di revoca – di verbali degli organi collegiali che risultino protocollati e custoditi”. E “gravi carenze che impediscono la tracciabilità dell’azione didattica” nei registri degli insegnanti. C’è poi la partita degli esami di idoneità, quelli che servono per saltare più anni scolastici con un solo esame. Troppi, secondo gli ispettori, per l’ammissione alla classe quinta.Maturità, i consigli dell’esperta per l’orale: “Studiare a voce alta e sguardo ai commissari”
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21 Giugno 2025
Le nuove regole
Ma la stretta vera e propria scatterà dal prossimo mese di settembre, quando entreranno in vigore le disposizioni del recente decreto-legge 45/2025, convertito definitivamente in legge lo scorso 3 giugno. Stop ai salti di tre e quattro anni in uno per i pluribocciati: si potrà tentare l’esame di idoneità per recuperare al massimo due soli anni. E in questi casi gli esami si svolgeranno in presenza di una commissione guidata da un presidente esterno. Stop alla piramide rovesciata: la presenza all’interno dello stesso istituto di poche classi iniziali e una miriade di classi quinte per il medesimo indirizzo: da settembre, sarà ammessa una sola classe quinta in più (collaterale) per indirizzo rispetto alle quarte in funzione. E per tutti gli istituti paritari scatterà l’obbligo di adottare la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. Elementi che consentiranno di controllare l’azione didattica e amministrativa in tempo reale. LEGGI TUTTOMaturità, i consigli dei prof per l’orale: “Arrivare riposati, ragionare e non avere paura di osare”
Se il riferimento musicale indiscusso per l’esame di maturità è Antonello Venditti, con la sua Notte prima degli esami, per l’orale è bene tenere presente anche Francesco De Gregori. “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore – canta in La leva calcistica del ’68 – non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Con il calcio di rigore in questione che diventa metafora perfetta dell’ultima prova d’esame.
“Il colloquio è un momento importante, ma rappresenta il coronamento di percorso. Si arriva con un passato alle spalle e bisogna essere tranquilli per il lavoro che si è fatto negli anni. Non ci si gioca tutto in questa situazione” spiega Ernesto Montanaro, docente di storia e filosofia al liceo classico Tito Livio di Milano e in questi giorni presidente di commissione al liceo Beccaria, che proprio per questo consiglia di “non caricare di aspettative eccessive l’orale, anche perché più lo si fa più si resta di rimanere schiacciati dall’ansia”.
Gestire l’agitazione
Proprio la gestione dell’agitazione, infatti, rappresenta un aspetto fondamentale, sia per chi arriva all’ultima parte dell’esame con qualche difficoltà sia, soprattutto, per chi si presenta con le possibilità e l’ambizione di fare bene. Consigli? “È importante arrivare al colloquio riposati, meglio quindi andare a letto presto piuttosto che fare nottata studiando”.
E guardando alle indicazioni pratiche, la prima è sicuramente quella di “prendersi il tempo necessario e concentrarsi per capire cosa chiede la commissione con il materiale proposto e per impostare quindi il percorso giusto” afferma Montanaro, che torna ancora a De Gregori, che a Nino spiegava che “un giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. “È bene evitare sia un atteggiamento di sfida, che tende ad indisporre la commissione, sia un troppo timoroso” aggiunge il professore, che invita invece “a guardare negli occhi l’interlocutore” e a giocare, appunto, anche di fantasia, “evitando di standardizzarsi su percorsi simulati e facendo emergere anche riferimenti alle proprie passioni ed esperienze, avendo un po’ il coraggio di osare”.
Controllo della situazione
Il centro del colloquio è il percorso di collegamenti da sviluppare partendo dal materiale (un testo, un’immagine, una citazione…) fornito dalla commissione, ragione per cui gli studenti si esercitano per affrontarlo pensando già a possibili connessioni. Ma attenzione: è importante mantenere il controllo della situazione. “Penso a Catone e al suo “rem tene verba sequentur” – afferma Annalisa Zanotti Fregonara, insegnante di greco e latino all’istituto Salvador Allende di Milano – Se si è studiato, le parole seguiranno. Non bisogna preparare percorsi preconfezionati e cercare di deviare verso quelli il proprio discorso. Meglio concentrarsi sui contenuti”.
Citare i testi
Tenendo presente un consiglio, valido per la maggior parte delle discipline: “A fare la differenza – aggiunge la docente – è la capacità di citare i testi. Che siano autori di italiano, greco, latino, lingua straniera, opere per filosofia o documenti per storia, permettono di dare un tocco di originalità”. Sì, perché – soprattutto per chi sarà interrogato tra gli ultimi – il rischio di annoiare la commissione con collegamenti già ripetuti decine di volte è decisamente concreto.
Detto questo, la necessità principale – condizione essenziale per potersi esprimere al meglio – resta rimanere tranquilli: “E’ semplicistico consigliare di non farsi prendere dall’ansia, ma è fondamentale cercare di dominarla per quanto possibile. Ai miei studenti prima di verifiche e interrogazioni ripeto che non si piange per la scuola, che ci sono sempre problemi più grandi dei nostri”. LEGGI TUTTOMaturità, i consigli dell’esperta per l’orale: “Studiare a voce alta e sguardo ai commissari”
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