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Guzmania: cura, come si annaffia e come farla rifiorire

La guzmania è un genere di piante che appartiene alla famiglia delle bromeliacee: si contano più di 200 specie di guzmania, le cui origini sono da ricercare tra il Centro e il Sud dell’America. Deve il suo nome al fatto di essere stata dedicata al naturalista iberico Anastasio Guzman. La guzmania ha foglie arcuate, la cui colorazione è tipicamente verde brillante. La fioritura della pianta è contraddistinta dalla brattea, che può essere rossa o arancione, con piccoli fiori di colore bianco o giallo paglierino. Raggiunge solitamente un’altezza compresa tra alcune decine di centimetri e un metro. La specie più comune nel nostro paese è probabilmente la guzmania lingulata, che raggiunge circa i 30 centimetri di altezza e ha le foglie a forma di lancia, e della quale sono disponibili anche diverse cultivar che presentano caratteristiche estetiche differenti.

La migliore esposizione per la guzmania

Per aiutare la guzmania a crescere nel migliore dei modi, dobbiamo collocarla in un ambiente che offre il giusto livello di luminosità, ma senza l’irraggiamento solare diretto. La colorazione delle foglie è un indicatore del corretto equilibrio tra la quantità di luce disponibile e quella necessaria per la sua corretta vegetazione. Il luogo che scegliamo per la pianta dev’essere anche ben ventilato, ma senza che la guzmania sia esposta a correnti d’aria. La guzmania vegeta in modo ottimale con una temperatura che si aggira attorno ai 20 gradi. Può tollerare delle minime pari a circa 15 gradi e delle massime che sfiorano i 30, a patto che l’ambiente rimanga umido.

Il terreno ideale per la guzmania

Per coltivare con successo la guzmania dobbiamo scegliere una miscela di corteccia, sabbia a granulometria grossa e torba. Non dimentichiamoci che questa pianta non sopporta il ristagno idrico, che provoca problemi a livello radicale: assicuriamoci quindi di sistemarla sempre in un terreno che offre un buon drenaggio.

Il rinvaso della guzmania

Quando ci occupiamo del rinvaso della guzmania, scegliamo sempre un contenitore che abbia un diametro di un paio di dita più ampio del precedente. Solo in questo modo possiamo assicurare la giusta proporzione tra la quantità di terra disponibile e le esigenze di sviluppo delle radici, scongiurando il ristagno idrico. La sostituzione del vaso deve avvenire solo nel momento in cui non c’è più spazio per la crescita dell’apparato radicale.

L’innaffiatura e la concimazione della guzmania

Per annaffiare in modo corretto la guzmania, dobbiamo accertarci di mantenere il terreno sempre inumidito, ma senza che sia troppo bagnato. La pianta predilige gli ambienti umidi: per questo motivo, possiamo utilizzare un nebulizzatore per distribuire dell’acqua sulle foglie durante la stagione estiva. Un altro accorgimento utile è quello di sistemare circa un paio di centimetri di ghiaia nel sottovaso e lasciare sempre un dito d’acqua. In questo modo, la guzmania beneficia della risalita dell’umidità. Sinceriamoci però del fatto che la parte inferiore del vaso non sia bagnata da quell’acqua. Durante la stagione invernale, per contro, possiamo limitarci ad annaffiare solo per consentire al terreno di restare umido. Infine, possiamo concimare la guzmania aggiungendo del fertilizzante liquido all’acqua dell’innaffiatura, solo durante la primavera e l’estate, con una cadenza quindicinale.

La potatura della guzmania

Non dobbiamo eseguire una vera potatura della guzmania: preoccupiamoci piuttosto di recidere tutte le foglie che non fossero in buona salute, per evitare che favoriscano l’attacco da parte di parassiti.

Si può far rifiorire la guzmania?

Quando la guzmania giunge a fioritura, di solito attorno al suo terzo anno di vita, trascorrono circa tre mesi e poi muore. L’infiorescenza, infatti, spunta al centro della rosetta fogliare, senza che possano crescere nuove foglie. La pianta però sviluppa al contempo numerosi polloni basali, dai quali riparte il ciclo della vita: dopo altri tre anni, potremo quindi ammirare una nuova fioritura.

Le avversità che colpiscono la guzmania

La guzmania non è una pianta tipicamente soggetta a malattie e, anzi, manifesta più che altro le conseguenze tipiche degli errori nella tecnica colturale. Ad esempio, le foglie della guzmania possono tendere ad una tonalità troppo chiara di verde a causa dell’esposizione in un luogo troppo luminoso. Al contrario, possono diventare di un verde troppo intenso se la guzmania fosse ricoverata in un ambiente con poca luce. In questo caso, ricordiamoci di spostarla in un luogo dove, comunque, non riceva il soleggiamento diretto. L’eccesso di irrigazione può provocare il marciume radicale, di cui un chiaro sintomo è la colorazione marrone delle foglie. In questo caso, bisogna estrarre la pianta dal suo contenitore, eliminare le radici che non sono sode e fare un trattamento fungicida. Solo quando la zolla è ben asciutta, possiamo rinvasare la guzmania, attendendo almeno qualche giorno prima di annaffiare nuovamente. Solo in rari casi, la pianta può essere colpita da cocciniglia, ragnetto rosso o afidi. Nel primo caso, possiamo rimuoverla con dell’ovatta imbevuta di alcool. Il ragnetto rosso può essere eliminato semplicemente con un’annaffiatura corretta o cercando di mantenere un tasso di umidità superiore nell’ambiente in cui si trova la pianta. Se fosse persistente, si potrebbe ricorrere ad un acaricida. Infine, gli afidi possono essere eliminati con prodotti specifici. In ogni caso, quando eseguiamo un trattamento sulla guzmania, ricordiamoci di evitare che i fitosanitari possano penetrare nella rosetta fogliare.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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