in

Pellicola per alimenti, quella sostenibile cambia colore se il cibo va a male

La pellicola per alimenti, flessibile e aderente, è uno dei sistemi più usati per la conservazione di cibi o per la protezione a scopo igienico dal contatto con altri alimenti. Sicuramente molto utile, ma il fatto di essere costituita di materiale plastico la rende inquinante e, se non usata correttamente, può essere nociva. Sì perché il più delle volte la pellicola per alimenti è realizzata in Pvc (cloruro di polivinile) materiale molto diffuso perché è quello che consente di isolare maggiormente il cibo dall’aria. Esistono anche pellicole in polietilene (PE), materiale migliore sotto il profilo ambientale, ma più costoso e quindi meno popolare. In ogni caso, secondo gli esperti sarebbe meglio evitare di usarle questo tipo di pellicole oppure utilizzare un’alternativa.

Salute

Pfas, dalla carta da forno all’acqua: indistruttibili e (quasi) inevitabili

07 Novembre 2024

A base di nocciolo di avocado

Una novità interessante arriva dai ricercatori della Nanyang Technological University di Singapore: una pellicola per alimenti creata dagli scarti dei noccioli della frutta. Biodegradabile cambia colore quando il cibo si rovina. L’ulteriore nota positiva è che la pellicola ha anche proprietà antibatteriche per proteggere il cibo dalla contaminazione batterica. Perfetto esempio di economia circolare.

Agricoltura

Pesticidi e cambiamenti climatici: oltre 500 sostanze usate in agricoltura danneggiano gli insetti

28 Ottobre 2024

L’ingrediente principale per preparare la pellicola è il nocciolo di avocado, ma si usano anche i semi di durian (un frutto apprezzato nel Sud-Est asiatico) e di jackfruit. Secondo i ricercatori della NTU l’estratto dei semi di avocado contiene catechina e acido clorogenico, entrambe sostanze con un forte potere antiossidante. Questa loro virtù li mette in grado di prevenire l’ossidazione e bloccare la crescita di batteri nocivi, come lo Staphylococcus aureus che può causare gravi intossicazioni alimentari.

Il pigmento naturale cambia colore se il cibo si deteriora

I semi di avocado contengono un pigmento naturale, la perseorangina, sensibile alle variazioni del pH che cambia colore a seconda che l’ambiente sia acido o alcalino. Nel caso di pesce o carne il deterioramento è visibile quando la pellicola alimentare passa dal giallo al marrone scuro. L’esperimento dei ricercatori della NTU ha dimostrato che la pellicola riesce ad avvisare del deterioramento dei cibi anche due giorni prima che un gambero cambi colore o emetta cattivo odore. Una caratteristica strategica per controllare la freschezza del cibo e scoraggiare il consumo di cibi potenzialmente nocivo anche se ancora sembra fresco.

I ricercatori del NTU sono particolarmente soddisfatti anche dell’effetto positivo sull’ambiente: i produttori di alimenti possono ridurre gli sprechi e utilizzare elementi del ciclo di produzione alimentare, come i noccioli, che abitualmente avrebbero trattato come scarti.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Perché piantare alberi nell’Artico potrebbe peggiorare il riscaldamento globale

Scuola, l’ora di religione non piace più: quasi uno studente su quattro dice no