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Scuola, via alla consultazione sui nuovi programmi. “Ma il questionario del ministero è una farsa”
Online un formulario a risposta multipla per docenti e presidi. Ma è protesta: “Impossibile esprimere pareri negativi. Così non rispondiamo, questo non è vero ascolto”
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Scuola, se la gita è un lusso per pochi: “Uno studente su due non fa più viaggi d’istruzione”
Costi elevati, sempre meno prof che accompagnano i ragazzi, sanzioni disciplinari che impediscono il viaggio: così la gita scolastica è in declino. Dalle scuole medie alle superiori, i viaggi d’istruzione somigliano sempre di più a un lusso per pochi, speso soprattutto entro i confini dello stivale.
Lo dice l’osservatorio sulle gite di Skuola.net che ha intervistato 3mila alunni delle scuole di secondo grado confermando un trend ormai stabile nel post pandemia quando, dopo due anni di stop, le gite sono pian piano riprese.
Secondo il sondaggio, quest’anno uno studente su due dovrà rinunciare al viaggio d’istruzione di più giorni: il 29 per cento ha già ricevuto comunicazione da parte della scuola che non si partirà, mentre l’11 per cento è ancora in attesa di ricevere indicazioni, ma la fine dell’anno scolastico si avvicina.Classe in gita perde aereo per tornare in Italia, nuovo volo costa 350 euro in più: ira dei genitori
di Pierfrancesco Albanese
01 Aprile 2025
I “no” degli studenti
Quasi uno studente su dieci (7 per cento), poi, saluterà i propri compagni in partenza senza aggregarsi al gruppo. La motivazione, almeno stando a quella resa nota nel questionario, è nella metà dei casi la mancanza di voglia di passare giorni fuori casa h24 con compagni e prof. Almeno un terzo di chi rinuncia invece lo fa per ragioni economiche: non si può permettere la gita. E solo in qualche caso scattano (e vengono accettate) collette solidali.
Per circa un “deluso” su quattro non è prevista nemmeno la tradizionale gita fuori porta di un giorno. A cui si aggiunge una quota – circa uno su tre – di sognatori, che ancora aspettano che il proprio istituto pianifichi un’uscita da qui a giugno.
Gli ostacoli alla partenza
Tra i principali ostacoli alla partenza, al primo posto figura nuovamente l’indisponibilità dei professori ad accompagnare le classi in gita: un problema comune a quattro studenti su dieci. C’è poi un 18 per cento, quasi uno studente su cinque, che sostiene come i costi dei trasporti e delle sistemazioni per il pernotto, in alcuni casi proibitivi, abbiano spinto la propria scuola a non organizzare affatto la trasferta, visto il rischio concreto che dopo aver messo in moto la macchina molte famiglie non avrebbero poi aderito.
E in effetti, dove è stato organizzato un viaggio di istruzione, uno su dieci è rimasto a bocca asciutta perché non si è raggiunto il numero minimo di partecipanti.
Infine, ci sono le sanzioni disciplinari: il 14 per cento degli intervistati ha rivelato di non poter partire a causa della condotta tenuta in classe.
Gli studenti italiani possono tirare un sospiro di sollievo: gite scolastiche e scambi culturali sono salvi, per il momento. “Al fine di evitare Il rischio di compromettere il regolare svolgimento dei viaggi di istruzione nell’interesse della collettività, data l’importanza rivestita da questi nell’offerta educativa scolastica, Anac ha deciso un’ulteriore deroga di sei mesi per le scuole al fine di qualificarsi e gestire gli affidamenti per gite scolastiche e viaggi d’istruzione secondo le nuove regole stabilite dal Codice degli appalti”. Lo comunica l’Autorità anti corruzione.
Uscite didattiche e viaggi rischiavano di saltare per colpa del mancato adeguamento delle scuole ai requisiti previsti dal nuovo Codice degli appalti. Per organizzare gite di istruzione per cifre superiori a 140mila euro, infatti, con la nuova norma gli istituti sarebbero obbligati a gestire la spesa tramite un vero e proprio appalto pubblico, diventando stazione appaltante qualificata. Procedure lunghe e complesse, per le quali nelle scuole spesso non c’è il personale adatto. Per questo molti presidi stavano già rinunciando a organizzare gite. Ora arriva la proroga: ci sono altri sei mesi di tempo per adeguarsi alle nuove regole. Nel frattempo i viaggi di istruzione sono salvi e gli studenti non saranno privati “di un così fondamentale strumento di crescita e apprendimento”, scrive Anac.
“Le visite d’istruzione sono un’opportunità importante per ampliare gli orizzonti culturali dei nostri studenti e rafforzare il loro apprendimento. Per questo, abbiamo lavorato con Anac per trovare soluzioni che permettano alle scuole di continuare a organizzarle senza interruzioni, ma con procedure che assicurino trasparenza e legalità”. Lo dichiara il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, commentando la decisione di Anac.Gite scolastiche salve, per ora: nuova deroga di sei mesi al Codice degli appalti
a cura della redazione Cronaca nazionale
09 Dicembre 2024
Le mete e la durata del viaggio
Tra chi parte, due su tre resteranno in Italia, privilegiando città d’arte e mete low cost rispetto a Roma e Milano: Firenze, Napoli e Palermo. All’estero vincono Atene e Barcellona. In alternativa, ci si muove tra le località di mare o di montagna, o verso città meno turistiche – sempre per questioni di budget – come testimonia il 24 per cento degli studenti.
Per ammortizzare i costi il 40 per cento dei ragazzi starà fuori tre giorni.
Il budget medio ruota attorno ai 424 euro, con un aumento del 5 per cento rispetto allo scorso anno.
Mezzo preferito è il pullman, uno su quattro andrà in aereo e poco più di uno su dieci in treno. Pochissimi in nave, sia per muoversi che per partire, appena il 2 per cento, ma comunque raddoppiati rispetto allo scorso anno. LEGGI TUTTOVoto in condotta, il preside Arte: “Fosse per me lo abolirei, coi ragazzi serve un lavoro educativo”
Ludovico Arte, preside del Marco Polo di Firenze, scrisse che quando si parlava di voto in condotta a lui veniva in mente la Buoncostume. Ora che pesa sul voto finale della maturità, cosa ne pensa? «Fosse per me lo abolirei. E non perché non ci sia un problema di comportamento dei ragazzi, ma perché non […] LEGGI TUTTO
Maturità, Valditara firma l’ordinanza: la condotta pesa sul voto finale, i Pcto tra i requisiti
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato l’ordinanza che disciplina lo svolgimento dell’esame di Stato. La prima prova scritta si svolgerà il 18 giugno alle 8.30. Da quest’anno è requisito per l’ammissione alla maturità lo svolgimento dei Pcto, ovvero i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (l’ex alternanza scuola-lavoro). Altra […] LEGGI TUTTO
Scuola, niente ora di religione per oltre un milione di studenti: “Non sono mai stati così tanti”
Uno studente su sei non frequenta l’ora di religione. Gli esonerati, così vengono chiamati gli studenti e le studentesse che scelgono una materia alternativa, sono un milione e 164mila. Mai così tanti. Sessantottomila in più dell’anno prima. La percentuale è passata dal 15,5% del 2022-2023 al 16,6% del 2023-2024.
Scuola, oggi la stretta di Valditara sui diplomifici. E una norma per assumere i docenti idonei
di Viola Giannoli
28 Marzo 2025
A diffondere i dati è l’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, che ha chiesto al ministero dell’Istruzione e del Merito l’ultimo aggiornamento sulla frequenza della religione cattolica nelle scuole statali.
Nella classifica dei capoluoghi, spicca il sorpasso laico di Firenze: più di uno studente su due fa alternativa (51,5%). In tanti a dire “no grazie” alla religione cattolica sono pure gli alunni di Bologna (47,3%), Aosta (43,6%), Biella (40,6%), Mantova (40,5%), Brescia (38,6%), Trieste (37,9%) e Torino (37,7%).
Quanto agli istituti, la percentuale record degli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica si trova al professionale e al tecnico Olivetti di Ivrea (90,7% e 87,9%). Va detto che in molti casi il numero degli studenti adulti degli istituti tecnici e professionali che frequentano le scuole serali influenza la percentuale complessiva dell’istituto. Nella top five, segue al terzo posto l’istituto tecnico Sassetti-Peruzzi di Firenze con l’86,8%, la primaria Nazario Sauro di Monfalcone (Gorizia) con l’86,45% e l’istituto professionale Carrara di Novellara (Reggio Emilia) con l’86,29%.
Primi tra i licei il Leon Battista Alberti di Firenze (84,65%); tra le secondarie di primo grado la Rodari di Torre Pellice (Torino) con l’83,70%, mentre con l’83,58% dei bambini è la San Giacomo di Brescia tra le scuole dell’infanzia quella a più alto tasso di esentati. a risultare in testa alle scuole dell’infanzia.
Il dato nazionale per tipo di scuola vede al primo posto gli istituti professionali con il 27,83%, al secondo gli istituti tecnici con il 25,31, anche per le ragioni già dette, e al terzo i licei con il 18,48%. Scuola secondaria di primo grado, primaria e scuola dell’infanzia si posizionano tra il 15,77 e il 12,4%. LEGGI TUTTOScuola, via alla consultazione sui nuovi programmi. “Ma il questionario del ministero è una farsa”
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Scuola, se la gita è un lusso per pochi: “Uno studente su due non fa più viaggi d’istruzione”
Costi elevati, sempre meno prof che accompagnano i ragazzi, sanzioni disciplinari che impediscono il viaggio: così la gita scolastica è in declino. Dalle scuole medie alle superiori, i viaggi d’istruzione somigliano sempre di più a un lusso per pochi, speso soprattutto entro i confini dello stivale.
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Secondo il sondaggio, quest’anno uno studente su due dovrà rinunciare al viaggio d’istruzione di più giorni: il 29 per cento ha già ricevuto comunicazione da parte della scuola che non si partirà, mentre l’11 per cento è ancora in attesa di ricevere indicazioni, ma la fine dell’anno scolastico si avvicina.Classe in gita perde aereo per tornare in Italia, nuovo volo costa 350 euro in più: ira dei genitori
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Gli ostacoli alla partenza
Tra i principali ostacoli alla partenza, al primo posto figura nuovamente l’indisponibilità dei professori ad accompagnare le classi in gita: un problema comune a quattro studenti su dieci. C’è poi un 18 per cento, quasi uno studente su cinque, che sostiene come i costi dei trasporti e delle sistemazioni per il pernotto, in alcuni casi proibitivi, abbiano spinto la propria scuola a non organizzare affatto la trasferta, visto il rischio concreto che dopo aver messo in moto la macchina molte famiglie non avrebbero poi aderito.
E in effetti, dove è stato organizzato un viaggio di istruzione, uno su dieci è rimasto a bocca asciutta perché non si è raggiunto il numero minimo di partecipanti.
Infine, ci sono le sanzioni disciplinari: il 14 per cento degli intervistati ha rivelato di non poter partire a causa della condotta tenuta in classe.
Gli studenti italiani possono tirare un sospiro di sollievo: gite scolastiche e scambi culturali sono salvi, per il momento. “Al fine di evitare Il rischio di compromettere il regolare svolgimento dei viaggi di istruzione nell’interesse della collettività, data l’importanza rivestita da questi nell’offerta educativa scolastica, Anac ha deciso un’ulteriore deroga di sei mesi per le scuole al fine di qualificarsi e gestire gli affidamenti per gite scolastiche e viaggi d’istruzione secondo le nuove regole stabilite dal Codice degli appalti”. Lo comunica l’Autorità anti corruzione.
Uscite didattiche e viaggi rischiavano di saltare per colpa del mancato adeguamento delle scuole ai requisiti previsti dal nuovo Codice degli appalti. Per organizzare gite di istruzione per cifre superiori a 140mila euro, infatti, con la nuova norma gli istituti sarebbero obbligati a gestire la spesa tramite un vero e proprio appalto pubblico, diventando stazione appaltante qualificata. Procedure lunghe e complesse, per le quali nelle scuole spesso non c’è il personale adatto. Per questo molti presidi stavano già rinunciando a organizzare gite. Ora arriva la proroga: ci sono altri sei mesi di tempo per adeguarsi alle nuove regole. Nel frattempo i viaggi di istruzione sono salvi e gli studenti non saranno privati “di un così fondamentale strumento di crescita e apprendimento”, scrive Anac.
“Le visite d’istruzione sono un’opportunità importante per ampliare gli orizzonti culturali dei nostri studenti e rafforzare il loro apprendimento. Per questo, abbiamo lavorato con Anac per trovare soluzioni che permettano alle scuole di continuare a organizzarle senza interruzioni, ma con procedure che assicurino trasparenza e legalità”. Lo dichiara il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, commentando la decisione di Anac.Gite scolastiche salve, per ora: nuova deroga di sei mesi al Codice degli appalti
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09 Dicembre 2024
Le mete e la durata del viaggio
Tra chi parte, due su tre resteranno in Italia, privilegiando città d’arte e mete low cost rispetto a Roma e Milano: Firenze, Napoli e Palermo. All’estero vincono Atene e Barcellona. In alternativa, ci si muove tra le località di mare o di montagna, o verso città meno turistiche – sempre per questioni di budget – come testimonia il 24 per cento degli studenti.
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Mezzo preferito è il pullman, uno su quattro andrà in aereo e poco più di uno su dieci in treno. Pochissimi in nave, sia per muoversi che per partire, appena il 2 per cento, ma comunque raddoppiati rispetto allo scorso anno. LEGGI TUTTO
AMBIENTE
CUCINA
VIAGGI
Un giorno nella Capitale croata, Zagabria
Irlandando, Dublino, Meath, Belfast, Bushmills, Derry, Mullaghmoore, Kylemore Abbey, Clifden, Galway, Cliff Of Moher, Limerick, Adare, Dingle Peninsula, Kinsale, Kilkenny, Glendalough
Da Roma a Budapest e ritorno, Keszthely, Heviz, Tapolka, Oreghegy, Budapest
Sognando l’Aurora, Reykjavik, Penisola di Snaelfess, Vik, Hofn, Jokursarlon, Fludir, Geysir, Gulfoss, Krisuvik
L’Isola dei Cavalieri, Malta, Gozo, Comino
Dublino e Belfast, Dublino e Belfast