Computer su ruote, in grado di dialogare con le infrastrutture e gli altri veicoli intelligenti su strada per rendere gli spostamenti più sicuri e confortevoli. Le auto connesse sono tra i protagonisti della smart mobility, una mobilità che sfrutta la potenza dei dati e delle nuove tecnologie – dal 5G alla guida autonoma – per migliorare l’esperienza di viaggio. Il mercato globale del comparto sta registrando un trend positivo secondo le stime di Markets and Markets: oggi si attesta a 12,4 miliardi di dollari e dovrebbe raggiungere i 26,4 miliardi entro il 2030 a un Cagr (tasso composto di crescita annuale) del 13,3%.
A sostenere questa tendenza sono diversi fattori. I governi stanno promuovendo lo sviluppo di reti di trasporto intelligenti, mentre aumentano le offerte di soluzioni tecnologiche e di funzionalità di connettività che riguardano diversi ambiti, dalla gestione remota del veicolo ai servizi di intrattenimento, fino alla sicurezza avanzata. Le auto connesse sono infatti degli hub di scambio di dati in tempo reale: comunicano in maniera bidirezionale con altri veicoli smart e con l’ambiente circostante, fornendo informazioni importanti al conducente e favorendo la prevenzione e la rilevazione degli incidenti.
Nel dettaglio, come sottolinea il report, si prevede che l’adozione di diverse norme che richiedono l’introduzione di nuove funzionalità di sicurezza comporterà un aumento dell’utilizzo dei servizi connected car nel mondo. Tra le funzionalità, vengono menzionati i sistemi di navigazione e quelli di avviso di collisione, e ancora le e-call, vale a dire le chiamate di emergenza. L’e-call è stata resa obbligatoria a partire dal 31 marzo 2018 su tutti i nuovi modelli di autoveicoli, si legge in un articolo dell’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano: un sistema integrato nelle smart car, che permette di contattare in autonomia i soccorsi in caso di incidente, comunicando le informazioni necessarie alla centrale operativa attraverso sensori fissati nel telaio del veicolo: nell’elenco di dati forniti all’operatore, ci sono ad esempio, l’orario preciso dell’incidente stradale, la posizione della vettura e il senso di marcia.
Inoltre, come fa notare uno studio di Global research consulting, lo sviluppo dei veicoli autonomi, dell’Iot e della telematica, favorisce la crescita del mercato delle auto connesse. Il report ricorda che in Europa, l’European Transport Safety Council – un’organizzazione indipendente e no-profit per la sicurezza dei trasporti – ha sostenuto la diffusione di tecnologie quali le auto collegate alla rete 5G, vetture senza conducente e sistemi di trasporto su chiamata, che possono essere realizzate con i veicoli connessi, sottolineando poi che la maggiore connessione tra auto è alimentata anche dall’uso crescente di sistemi di infotainment, navigazione, sicurezza e gestione del veicolo. Fattori che hanno rafforzato l’attenzione degli Oem (Original Equipment Manufacturer) sullo sviluppo di nuove tecnologie e funzionalità.
Gli analisti di Markets and Markets evidenziano che a promuovere la domanda di servizi di auto connesse è anche l’aumento delle vendite di automobili di lusso e di fascia alta, lo sviluppo di tecnologie legate all’Intelligenza artificiale, la diffusione delle reti 5G, e la popolarità dell’automazione e dei servizi di mobilità, come il ridesharing. In ogni caso, il mercato crescerà fintanto che continuerà lo sviluppo di hardware e software. E citano un esempio: nel novembre 2021, Continental ha realizzato un programma intelligente che consente di effettuare in maniera automatizzata complesse manovre di guida come soluzione tecnologica per la guida autonoma. A livello geografico, la regione dell’Asia Pacifico dovrebbe guidare la crescita del mercato con la Cina in prima linea, grazie anche all’espansione delle sue infrastrutture di connettività.
Sfide, driver e opportunità di crescita
Il rafforzamento del mercato della telematica – favorito dalle maggiori richieste di connettività e sicurezza – spinge la crescita del settore delle smart car. Nel dettaglio, il comparto della telematica dovrebbe raggiungere i 750 miliardi di dollari entro il 2030 (dati Global System for Mobile Communications); quello legato all’industria automobilistica dovrebbe salire a quota 16.111 milioni di dollari entro il 2030 (dai 9.041 milioni del 2024), a un tasso di crescita composto (Cagr) di 10,1% dal 2024 al 2030. Un’opportunità di sviluppo, si legge nel report di Markets and Markets, è rappresentata dai veicoli a guida autonoma, che possono contribuire alla diffusione del ride sharing e di nuovi servizi di mobilità. Servono naturalmente infrastrutture efficienti e il sostegno dell’IoT per favorire lo sviluppo di questi servizi con le auto autonome: Wi-Fi, 4G, 5G, GPS e Bluetooth sono quindi indispensabili.
Tuttavia, a remare contro l’espansione del settore dei veicoli connessi è la mancanza di adeguate infrastrutture IT su strade statali e autostrade nelle economie in via di sviluppo, come Messico, Brasile e India: ad esempio, le reti 4G-LTE e 3G sono disponibili solo in aree urbane e semi-urbane. Inoltre, rimane un’importante sfida da affrontare: i rischi in ambito cybersecurity, con le minacce alla sicurezza degli utenti e alla privacy dei dati trasmessi. In particolare, le architetture di veicoli mal progettate finiscono per agevolare l’accesso degli hacker a sistemi critici della vettura, come freni e sterzo, che possono così causare incidenti. In più, i dati personali raccolti e comunicati dalle vetture possono essere più facilmente violati e utilizzati per scopi criminali.
Un esempio che mostra bene questa preoccupazione è il test realizzato da alcuni ricercatori nel 2015, che dimostrarono come hackerare da remoto i sistemi di una Jeep Cherokee, prendendo il controllo del mezzo e spegnendo il motore in autostrada. Secondo i ricercatori, bisogna quindi dare priorità agli aspetti della cybersicurezza – favorendo l’adozione di standard globali e irrobustendo le difese tecnologiche – per guadagnarsi la fiducia dei consumatori e consentire al comparto di esprimere tutte le sue potenzialità.
I segmenti del mercato
Gli analisti di Markets and Markets sottolineano che uno dei settori del mercato delle auto connesse più grande nel periodo considerato è quello dei sistemi integrati di connettività: queste soluzioni permettono di ottenere benefici in termini di costi e di capacità di soddisfare i requisiti normativi, e aumentano performance e sicurezza. In particolare, i sistemi integrati consentono ai produttori di veicoli di fornire servizi basati sul cloud come diagnostica da remoto, aggiornamenti Over-the-air, informazioni sul traffico in tempo reale, che migliorano l’esperienza di guida ottimizzando i costi per i consumatori.
A crescere più velocemente sarà però il segmento dell’Aftermarket, che consente ai consumatori di aggiungere funzionalità di connettività ai propri veicoli o di personalizzarle. I fornitori offrono un’ampia gamma di prodotti, quali hotspot WiFi, dispositivi di localizzazione dei veicoli, telecamere che possono essere facilmente installati nelle vetture: ad esempio, Pioneer e Kenwood hanno sviluppato sistemi di infotainment avanzati che includono la navigazione Gps, la connettività Bluetooth e l’integrazione con gli smartphone. Opzioni che possono risultare più economiche rispetto all’acquisto di una nuova auto.
Tuttavia il segmento relativo all’Obu (On-board unit) manterrà la quota di mercato maggiore nel comparto. Si tratta di una componente fondamentale, perché funge da sistema nervoso centrale dei veicoli moderni: raccoglie dati dai sensori della vettura, monitora il funzionamento del motore, la pressione delle gomme, la localizzazione Gps, e si basa su un server centrale o una piattaforma cloud. Questi dati servono poi a far funzionare al meglio diversi servizi, come la diagnostica da remoto e l’assistenza di emergenza. Questa unità svolge anche un ruolo centrale per l’uso degli Adas (Advanced Driver-Assistance Systems, i Sistemi avanzati di assistenza alla guida), sistemi elettronici che aiutano il conducente in determinate situazioni, dalla normale guida a momenti di pericolo, tra cui la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo, il rilevamento di sonnolenza e l’ottimizzazione del controllo della velocità. Un comparto specifico di questo segmento è quello relativo alla Diagnostica di bordo (On-board diagnostics) che a livello globale dovrebbe registrare un cagr del 54,6% dal 2024 al 2030.
Il mercato in Italia
Il settore delle auto connesse e della mobilità smart nella Penisola ha riportato nel 2023 una crescita del 17% rispetto al 2022, raggiungendo un valore di 2,9 miliardi di euro. A evidenziarlo è uno studio dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, che sottolinea anche l’andamento positivo delle soluzioni tecnologiche per l’auto connessa: queste valgono 1,56 miliardi di euro (+11% in un anno). Riportano un incremento anche i sistemi di Adas integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, che raggiungono i 950 milioni di euro (+28%); ancora, le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility, crescono del 18%, toccando i 400 milioni di euro.
Alla fine del 2023, in Italia si contavano 16,9 milioni di auto connesse, il 42% del parco circolante, una ogni quattro abitanti. Tra queste, 5,1 milioni nativamente connesse tramite Sim in ambito consumer (+19% vs 2022); 1,5 milioni di auto aziendali connesse per il fleet management (+25%) e 10,3 milioni di box Gps/Gprs per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative (+3%).
Solo il 15% degli utenti ha detto di essere propenso a usare vetture a guida autonoma nei prossimi anni. I principali motivi tra chi è favorevole sono la comodità di “poter fare altre attività durante il tragitto” (43%), la maggiore sicurezza (34%) e la possibilità di trovare parcheggio autonomamente (29%).