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Dal siero di latte i prodotti per la cosmesi

Nata in Emilia-Romagna la startup Alma Serum trasforma il siero di latte, ‘prezioso’ scarto della lavorazione lattiero-casearia, in sottoprodotti ad alto valore. Grazie a un’innovativa macchina proprietaria di elettrospinning e a una membrana nanotecnologica sviluppata dalla startup, il siero viene filtrato localmente recuperando, da un lato, acqua pulita riutilizzabile nei processi industriali lattiero-caseari e, dall’altro, rotoli di membrana arricchiti con proteine, vitamine e minerali, pronti per essere trasformati in maschere e patch per l’industria cosmetica. Le dimensioni compatte delle macchine consentono l’installazione di mini-linee produttive direttamente negli stabilimenti lattiero-caseari, riducendo sensibilmente i costi di trasporto e le emissioni di CO2, mentre i caseifici possono accedere a nuove fonti di ricavo trasformando quello che era considerato uno scarto in prodotti di valore per due diversi mercati.

“L’idea di Alma Serum – spiega Antonia Bellina, fondatrice e Ceo di Alma serum – non è nata tra le pareti di un laboratorio, ma da una profonda riflessione sul valore dello spreco. Il mio percorso è legato da sempre all’uso creativo e sostenibile delle risorse: l’esplorazione del potenziale del latte, già trasformato in fibra tessile con il progetto DueDiLatte, ha rappresentato il punto di partenza”. Secondo la manager Alma Serum “è stata una naturale evoluzione, una vera e propria chiamata all’azione. Mi trovavo di fronte al siero di latte, un enorme sottoprodotto dell’industria casearia italiana, spesso confinato al ruolo di ‘rifiuto speciale’ ad alto impatto ambientale. Vedere questa risorsa incredibilmente ricca di proteine e bioattivi naturali – un autentico elisir di benessere biologico – sprecata o, nella migliore delle ipotesi, destinata a complesse lavorazioni estere, era inaccettabile. La nostra missione è stata chiudere questo ciclo, riportando l’eccellenza in Italia e, soprattutto, dimostrando che la salute e la bellezza possono nascere da un processo di economia circolare virtuosa. L’obiettivo primario era trasformare radicalmente un problema di smaltimento in un’opportunità unica per i settori della cosmesi e della nutraceutica”.

Il siero del latte, risorsa preziosa per la cosmetica innovativa

La startup è composta da un gruppo di scienziati fondatori: Antonella Bellina (Ceo), Giorgio Iviglia (Cto Chemistry dept.), Stefano Linari (Cto Engineering dept.), e Alessandro Manfredi (Cfo). L’azienda affonda le sue radici operative in Italia, nel cuore della tradizione casearia del Nord (Emilia Romagna), dove il siero di altissima qualità è abbondante. “Alma Serum è stata formalmente fondata a fine giugno del 2025, coronando anni di esperienza nella valorizzazione sostenibile del siero di latte. La nostra eccellenza ingegneristica e il cuore operativo dei macchinari di elettrofilatura hanno trovato la loro culla in Toscana (Pisa). La transizione dal tessile alla biotecnologia applicata al siero di latte riflette la mia convinzione che l’innovazione debba unire etica ambientale e massima efficacia”, dice Bellina. “Il cuore dell’innovazione – continua – non è un prodotto, ma un processo che eleva il siero di latte da scarto a nuova risorsa di valore”. La novità sta nell’utilizzare il siero di latte ‘tal quale’ – ovvero nella sua forma liquida originale e biologicamente attiva – in sostituzione dell’acqua e dei tradizionali ingredienti in polvere liofilizzata. “Sfruttiamo – spiega Bellina – un processo di filtrazione innovativo e brevettato che si svolge a Km Zero, direttamente in prossimità dei caseifici, per intercettare il siero nella sua massima freschezza”.

Come funziona

1. Filtrazione Nanotecnologica: Utilizzo di membrane all’avanguardia per filtrare il siero.

2. Recupero Attivo e Idrico: Le membrane trattengono tutte le preziose sostanze bioattive (proteine, amminoacidi, minerali) necessarie alla cosmesi. Contemporaneamente, il processo rilascia acqua pulita che può essere immediatamente reimmessa nei cicli produttivi aziendali o utilizzata in agricoltura.

3. Upcycling Estremo: A fine ciclo di filtrazione, le membrane stesse cariche di bioattivi vengono trasformate in veri e propri dispositivi di bellezza, come maschere viso e patch per la skincare avanzata e bio.

“In sintesi, Alma Serum è la prova tangibile che un ‘refluo’ può diventare una materia prima preziosa, di grande valore e 100% naturale per l’industria del benessere, realizzando una perfetta simbiosi tra natura e nanoscienza” spiega Bellina. Le fasi critiche sono due: “Il siero di latte è per sua natura estremamente deperibile. Il nostro processo è focalizzato su due fasi critiche: raccolta immediata e fresca, interveniamo subito dopo la caseificazione per prelevare il siero nella sua massima integrità biologica. E trattamento avanzato e purificazione, utilizziamo biotecnologie specifiche per abbattere la carica batterica e stabilizzare il siero, mantenendolo rigorosamente in forma liquida. Otteniamo così una base liquida ricchissima di proteine, vitamine e minerali che conserva integralmente la sua bioattività”.

Poi c’è la trasformazione del prodotto. “Abbiamo – continua Bellina – la filtrazione meccanica avanzata: la base liquida è sottoposta a filtrazione, dove le nostre membrane nanotecnologiche trattengono i principi bioattivi e rilasciano acqua pulita. E infine, la matrice attiva per la cosmesi: questa tecnica ci permette di ottenere una matrice biologica ricca e iper-attiva, ideale per l’impiego cosmetico in prodotti di skincare avanzata come maschere viso e patch, garantendo una veicolazione e un assorbimento eccellenti sulla pelle”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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