20 Novembre 2024

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    Piante rampicanti, 10 idee per colorare giardini e terrazzi

    Le piante rampicanti rientrano nella categoria delle piante decorative, apprezzate soprattutto per la loro bellezza e la loro grande capacità di decorare spazi, sia esterni, sia interni. L’impatto visivo che queste piante creano è notevole, dando vita a effetti a cascata o vere e proprie coperture esteticamente sorprendenti. Di tipologie di rampicanti ne esistono a decine, motivo per il quale è sempre bene avere chiaro l’obiettivo che si vuole ottenere piantandole. Alcune di queste garantiscono fioriture abbondanti, altre invece donano foglie per tutto l’anno, raccolgono l’umidità dalle pareti, resistono al freddo o al caldo e possono essere perenni. Piantarle e prendersene cura non è così complesso, ma ci sono alcuni accorgimenti da seguire affinché la loro salute si mantenga nel tempo.

    Piante rampicanti da esterno: 10 idee che danno colore
    Se si ha a disposizione un terrazzo, un balcone, un giardino o anche solo una parete esterna, le piante rampicanti possono essere una valida soluzione per decorare gli spazi e ottenere un effetto bello e colorato. Di varietà ne esistono tante, con fiori o senza fiori, a cascata o a “cespuglio”, perenni e sempreverdi. Qualsiasi pianta rampicante da esterno crea un’atmosfera nuova quindi sceglierle è sempre un’ottima soluzione se si vuole creare un luogo che rilassi e che rinfreschi. L’importante è selezionare la pianta rampicante che si desidera e farlo con cura. Ma quali sono le 10 piante rampicanti da esterno adatte per colorare gli spazi?

    Falso Gelsomino
    Impossibile non cominciare la lista delle dieci piante rampicanti da esterno con lui, il Falso gelsomino. Si tratta di una delle piante rampicanti più diffuse e più amate per quanto riguarda gli spazi esterni, in particolare terrazzi e giardini. Amato per la sua fioritura colorata dal profumo indimenticabile, il falso gelsomino ama ricevere la luce diretta del sole. È resistente, si adatta alla coltivazione in vaso con grande facilità e fiorisce a primavera (marzo e giugno). Il falso gelsomino resiste anche al freddo e per lui l’inverno non è un ostacolo, come invece lo sono i famosi “colpi di secco”, che potrebbero indebolirlo.

    Glicine
    Il Glicine è un’altra pianta rampicante da esterno impossibile da non amare. Bellissima e colorata, questa pianta è apprezzata soprattutto per le sue fioriture a grappolo sfumate di lilla, suggestive ma purtroppo poco durature. I fiori del glicine, infatti, durano poche settimane o addirittura pochi giorni se il tempo non è dei migliori. Cresce sia in ombra, sia al sole, ma la luce è una sua grande amica: è grazie a essa se i suoi fiori crescono così belli e così colorati. Quello che non piace al glicine è la messa in vaso; preferisce sempre spazi ampi in cui potere crescere liberamente, talvolta riempiendo intere pareti.

    Bignonia
    Di colori se ne intende anche la bignonia, una pianta rampicante da esterno molto gettonata e, vedendo i suoi colori, bellissima. Anche lei ama il clima caldo, ma riesce a sopportare bene le stagioni invernali più rigide. Cresce molto rapidamente e lo fa principalmente in piena terra, anche se a volte si coltiva anche in vaso (ma molto raramente). Ciò che colpisce della Bignonia rampicante è la sua colorata fioritura, in contrasto con le foglie verdi brillanti di cui si compone.

    Caprifoglio
    Pianta rampicante sempreverde e rustica, il caprifoglio ama adattarsi e lo fa con grande facilità. Per lasciare che cresca in modo sano, è importante posizionare la base della pianta in una zona riparata dal sole diretto, ma i suoi fiori colorati crescono meglio se colpiti dai raggi del sole. Il caprifoglio cresce in tempi molto brevi e si espande in lungo e in largo per diversi metri.

    Hardenbergia
    Il colore con l’hardenbergia non mancherà. Questa pianta rampicante da esterno è perfetta se si vuole ottenere un risultato coloratissimo e profumato. I suoi fiori, di un viola intenso riconoscibile, sono a forma di spiga e crescono bene al sole. Il freddo non fa paura all’hardenbergia e la velocità con cui cresce è molto apprezzata da chi sceglie di coltivarla.

    Clematide
    Il suo nome tecnico è clematis, ma tutti la conoscono come clematide. È una pianta rampicante da esterno molto apprezzata, specialmente se si guarda ai suoi fiori, coloratissimi, sfumati e super “generosi”. Per coltivarla nel migliore dei modi è necessario darle la giusta dose di ombra alla base, mentre per la parte alta si deve sempre lasciare spazio al sole di agire per farla crescere sana, rigogliosa e bellissima. La clematide riempie terrazzi e giardini e i suoi fiori colorati accendono di luce tutto l’ambiente: impossibile non innamorarsene.

    Passiflora caerulea
    La particolarità di questa pianta rampicante sono senza ombra di dubbio i suoi fiori. La passiflora caerulea regala fiori meravigliosi molto particolari e la sua tolleranza al freddo è altissima. Sopporta temperature fino a -10°, ma per ottenere una fioritura perfetta ha bisogno della luce diretta del sole. Questa pianta rampicante è ottima per abbellire il proprio terrazzo o il proprio giardino perché si presta a più spazi e cresce rigogliosa.

    Plumbago auriculata
    Tra le piante rampicanti da esterno non si può non citare il plumbago auriculata. Noto per i suoi bellissimi fiori azzurri, il plumbago fiorisce da giugno fino a ottobre. Non tollera le temperature sotto gli 8°, quindi la sua coltivazione è adatta alle zone del centro-sud. Se coltivato al nord, infatti, il plumbago tende a perdere le foglie: in questi casi di solito si trasferisce in una serra fredda, ma l’ideale sarebbe lasciarla crescere dove le temperature glielo consentono senza crearle problemi.

    Vite Canadese
    Lei non produce fiori, ma il suo colore è una vera conquista per lo sguardo. La vite canadese è amatissima, soprattutto quando si vuole creare una vera e propria copertura di spazi esterni. Al contrario del plumbago, sopporta molto bene il freddo, tant’è che anche le temperature sotto i 15° non la spaventano affatto. La sua particolarità sono le foglie, che da verdi cambiano colore a seconda della stagione. Dal verde dell’estate, passano al giallo intenso in autunno e al rosso acceso in inverno.

    Cobea
    Pianta rampicante da esterno sempreverde, la cobea (cobaea scandens) può essere coltivata come pianta perenne, ma è bene ricordare che nelle zone del nord Italia non sopporta le temperature sotto i 5°. La sua crescita è veloce (si parla di poche settimane), ma sono i suoi fiori a colpire: grandi, campanulati, sono verdi e sfumati di viola su tutta la loro cornice.

    Piante rampicanti da esterno: quando piantare
    Il periodo migliore per seminare e piantare le piante rampicanti è la primavera. In questo modo, infatti, queste possono crescere e arrivare alla loro massima bellezza durante il periodo estivo, senza soffrirne le temperature e lo stress che il caldo può portare. Andrebbe bene anche piantarle in autunno per lo stesso motivo: prevenire lo stress termico dell’inverno e consentire loro di svilupparsi in modo libero e tranquillo.

    Piante rampicanti: terreno e annaffiatura
    Affinché le piante rampicanti da esterno crescano in modo rigoglioso e senza sofferenze, è molto importante che il terreno sia morbido e sciolto e non troppo asciutto, in modo tale da favorire la libera crescita delle radici. Queste ultime, inoltre, non devono raccogliere troppa acqua, perciò sì alla giusta irrigazione, ma attenzione a non esagerare. Nel caso in cui il terriccio sia troppo bagnato, si consiglia l’uso di un terriccio con pietra pomice o con argilla, particolarmente efficaci per evitare il marciume delle radici. Per quanto riguarda l’annaffiatura, quindi, questa dipenderà ovviamente sia dalla stagione, sia dalla zona climatica in cui ci si trova, sia dalla fase vegetativa della pianta stessa. In estate, ad esempio, se il terreno della pianta rampicante risulterà troppo asciutto, l’irrigazione può avvenire anche due volte al giorno (mattina e sera), mentre per l’autunno e per la primavera basterà irrigare una volta ogni tre o quattro giorni. Durante la stagione più fredda, infine, l’annaffiatura sarà sospesa.

    Piante rampicanti: potatura
    Tutte le piante rampicanti da esterno hanno bisogno di una potatura “post impianto”. Potarle significherà regalare loro una crescita nettamente più rigogliosa durante il primo anno di vita, ma è importante seguire una regolare potatura anche nei periodi successivi, eliminando tralci secchi e malandati. LEGGI TUTTO

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    L’Heuchera, come prendersi cura della “Coral Bells”

    Comunemente nota come Coral Bells, l’Heuchera è una pianta dalle multiple varietà. Originaria del Nord America, si coltiva sia in giardino, sia in bordure e/o aiuole, sia in vaso come pianta da appartamento. A farne una pianta piuttosto particolare è il suo fogliame: a seconda del tipo, infatti, le foglie possono assumere colorazioni eterogenee, andando dal rosso, al rosa, all’arancione, fino ad arrivare a cromie ben più chiare e vivaci durante i mesi invernali. Sempreverde, l’Heuchera produce anche delle infiorescenze, pronte a nascere verso la primavera inoltrata e soprattutto durante l’estate. Queste sono formate da lunghi steli su cui sbocciano piccoli fiorellini colorati. Anche loro, a seconda della varietà di Heuchera, possono andare dal bianco, al rosso o al rosa. Coltivarla non è complesso e il risultato sarà sempre e comunque positivo. Attraverso le sue foglie rotonde o a forma di cuore, l’Heurecha piace sempre e soddisfa. Coltivarla è possibile sia in giardino, sia in vaso e per quest’ultimo caso si rivela perfetta per i panieri appesi.

    Come coltivarla in vaso
    Per coltivare l’Heuchera in vaso i passaggi da seguire sono semplici e veloci: sul fondo del vaso va steso uno strato di biglie di argilla espansa (migliorano il drenaggio) e poi va messo il terriccio, specifico per piante da fiore. A questo punto si possono posizionare le piante, si procede con la sistemazione e una leggera pressione del terriccio e infine si bagna il tutto.

    Come coltivare l’Heuchera in giardino
    Per coltivare l’Heuchera in giardino come primo step si dovranno preparare le buche da impianto, azione da svolgere almeno una settimana prima. Nel caso di una coltivazione multipla, si consiglia sempre di distanziare le buche almeno di 30 o 40 cm. La buca deve essere almeno il doppio della piantina che sarà inserite; una volta scavata si dovrò ripulire il terreno da eventuali radici, sassi e quant’altro e irrigare il tutto con generosità. Il terreno, infatti, dovrà assorbire l’acqua come fosse una spugna e se questo non dovesse succedere, significa che bisognerà agire nuovamente e correggere dunque la composizione della terra (magari utilizzando sabbia e aggiungendo uno strato “di drenaggio” con ghiaia). Il nemico numero uno dell’Heuchera? Il ristagno idrico. Per concludere la coltivazione in giardino e prima di inserirvi la pianta (o le piante), ci consiglia l’integrazione di un concime naturale direttamente nelle buche, o un fertilizzante granulare a lenta cessione. Fatto questo, nei giorni successivi (si parla dai 7 ai 14) tra la preparazione delle buche e il trapianto della pianta, l’Heuchera e le sue colleghe possono essere lasciate in vaso vicino alle buche preparate che le andranno a ospitare. In questo modo cominceranno ad adattarsi sia al clima, sia al luogo che diventerà per loro casa.

    Esposizione dell’Heuchera
    Appurato che si tratta di piante dalla facile adattabilità e coltivazione, è importante sapere dove queste debbano essere esposte. In generale, l’Heuchera predilige posizioni soleggiate o di semi-ombra, ma questa differenza risiede soprattutto nella varietà di pianta che si ha di fronte. Ad esempio, le specie di Heuchera a foglia molto scura preferiscono un’esposizione minore diretta di sole, mentre le varietà a foglia molto chiara hanno una maggiore predilezione verso i raggi solari diretti. Generalmente e per non incappare in errori di alcun tipo, è preferibile esporre l’Heuchera a mezz’ombra; in questo modo sarà riparata dalla luce diretta del sole nelle ore più calde dell’estate, ma riuscirà comunque ad assorbire la giusta quantità di sole, specialmente in inverno. Alla domanda: “L’Heuchera resiste al freddo?”, la risposta è quindi “sì”. Questa pianta sempreverde sopporta molto bene sia il freddo, sia il gelo, mentre il caldo eccessivo non è il suo migliore alleato. In ogni caso, e questo è un punto di grande comodità, l’Heuchera durante i mesi di giugno e di luglio entra in una specie di “riposo vegetativo” e di conseguenza le possibilità che le sue foglie possano rovinarsi e/o bruciarsi è molto basso. Fare attenzione all’esposizione, però, resta fondamentale.

    Quando fiorisce e quanto cresce
    Per la fioritura dell’Heuchera bisognerà attendere l’estate. È in questa stagione, infatti, che questa pianta sempreverde produrrà piccole e delicate infiorescenze colorate. Sul “quanto” l’Heuchera possa effettivamente crescere, di solito si parla di circa 30 cm di altezza e una larghezza che può raggiungere i 30 o 40 cm.

    Annaffiatura e potatura dell’Heuchera
    L’Heuchera ha bisogno di una annaffiatura regolare; solo in questo modo il terreno riuscirà a mantenere la giusta umidità, senza cadere nell’esagerazione. Se coltivata in vaso, l’Heuchera preferisce ricevere acqua 1 o 2 volte a settimana nei mesi più caldi dell’anno, mentre in inverno si può irrigare anche solamente 2 volte al mese. Ovviamente, più sarà grande il vaso in cui la pianta è contenuta, più umidità sarà trattenuta al centro e maggiore sarà l’evaporazione. Un piccolo accorgimento: non lasciare l’acqua in eccesso nel sottovaso, poiché potrebbe provocare marciumi e all’Heuchera questo non piacerebbe, dato che la esporrebbe a eventuali malattie fungine.

    Sulla potatura è importante essere informati, dato che è un altro aspetto importante ai fini della salute della pianta. L’Heuchera, infatti, tende a crescere in ciuffi, motivo per il quale prestare attenzione alle eventuali foglie danneggiate e/o secche sarà efficace. Non solo si manterrà esteticamente bella, ma sarà stimolata anche dal punto di vista della crescita.

    Come propagare l’Heuchera?
    Ringiovanire una pianta di Heuchera è possibile? Assolutamente sì. Per farlo basterà tagliare a frequenza periodica le foglie vecchie, ma c’è anche l’opzione della propagazione a essere molto gettonata. Per propagare l’Heuchera, infatti, è necessario estrarre le piante dal terreno, ripulirle da radici e tagliare successivamente il cespo di foglie e radici in più porzioni, poste immediatamente a dimora. In questo modo la pianta sarà “svecchiata” e crescerà più rigogliosa e decisamente più forte, oltre che colorata. L’Heuchera può essere propagata anche per semina, ma il modo migliore (e più efficace) è quello appena descritto.

    Heuchera: le varietà più comuni
    Esistono più di 50 varietà di Heuchera e ognuna di esse possiede caratteristiche uniche. Alcune sono apprezzate per la loro resistenza al freddo e alla siccità (Heuchera americana e Heuchera villosa), mentre altre sono apprezzate soprattutto per la bellezza dei fiori colorati (Heuchera sanguinea). Tra le altre varietà più frequentemente utilizzate ci sono: l’Heuchera Berry Smoothie, L’Heuchera Blood Red, l’Heuchera Caramel, l’Heuchera Champagne, l’Heuchera Cayun Fire, l’Heuchera Cherry Cola, l’Heuchera Circus, l’Heuchera Delta Dawn, l’Heuchera Frosted Violet, l’Heuchera Grape Soda e l’Heuchera Hollywood. I nomi suggeriscono spesso il colore o delle foglie, o dei fiori, e sono una diretta metafora dell’aspetto della pianta. Ad esempio, l’Heuchera Hollywood è molto apprezzata per essere elegante e vistosa, con foglie verde scuro un po’ spento e fiori rossi dello stesso colore dei red carpet, appunto, hollywoodiani. LEGGI TUTTO

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    In Puglia il primo stabilimento della startup britannica che combatte le microplastiche

    “Le microplastiche sono state trovate in cima alle montagne artiche e nelle profondità della Fossa delle Marianne, con un recente studio che prevede che l’inquinamento potrebbe più che raddoppiare nel prossimo decennio”. A parlare Giovanna Laudisio, amministratore delegato di Naturbeads, startup con sede a Bath che ha sviluppato una tecnologia unica e innovativa che consente di sostituire le microsfere di plastica con prodotti biodegradabili a base di cellulosa.

    La startup britannica si è assicurata un round di finanziamento di serie A da 9,3 milioni di euro per completare lo scale up della sua tecnologia pionieristica che affronta l’inquinamento da microplastica in tutto il mondo. Naturbeads costruirà il suo primo impianto di produzione in Puglia, l’iniezione di capitale consentirà all’azienda di aumentare significativamente la propria capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda di ingredienti sostenibili in molti settori industriali.

    Inquinamento

    Le microplastiche trasformano le nuvole e il clima

    di redazione Green&Blue

    12 Novembre 2024

    “Ciò che ci differenzia dalle altre aziende che stanno cercando di risolvere le sfide del packaging in plastica è che siamo una delle poche in tutto il mondo a concentrarci esclusivamente sulla plastica presente nei prodotti quotidiani e a produrre un’alternativa scalabile ed ecologica”.

    La tecnologia circolare di Naturbeads
    Le microplastiche, particelle di plastica di dimensioni inferiori a cinque millimetri, persistono nell’ambiente per centinaia di anni, contribuendo all’inquinamento dei corsi d’acqua, degli ecosistemi marini, degli oceani e del suolo. Sono stati rilevati in oltre 1.300 specie marine, sono diventati parte della catena alimentare e hanno sollevato serie preoccupazioni riguardo al loro impatto sugli ecosistemi e sulla salute umana. Stime indicano che oltre 2 milioni di tonnellate di microplastiche vengono aggiunte ogni anno ai prodotti di uso quotidiano dai cosmetici ai detergenti, dagli adesivi alle vernici e molto altro ancora, che continuano a inquinare gli oceani e l’ambiente.

    Le normative Ue per vietare l’uso delle microplastiche sono state pubblicate nell’ottobre 2023, con l’obiettivo di eliminarle gradualmente nei prodotti da risciacquo come shampoo e detergenti per il viso entro il 2027, seguito dall’eliminazione graduale nei prodotti per la cura della persona e per la casa, prodotti per l’agricoltura compresi fertilizzanti e molti altri.

    Biodiversità

    Uno studio rivela: i delfini respirano microplastiche

    di  Pasquale Raicaldo

    17 Ottobre 2024

    Fondata nel 2018, la spin-out dell’Università di Bath sta lavorando allo sviluppo della sua tecnologia innovativa per la produzione di microsfere di cellulosa sviluppata dai co-fondatori dell’azienda, il professor Davide Mattia e la professoressa Janet Scott, insieme alla dottoressa Giovanna Laudisio.

    Nel 2019 Naturbeads è stata la prima società nella quale ha investito il fondo a impatto Sky Ocean Ventures nell’ambito dell’iniziativa lanciata insieme a UK Research and Innovation. Da allora molti passi in avanti sono stati fatti.

    E oggi grazie alle risorse incassate da Eos Advisory, Investitore di St. Andrews, Scozia, che ha guidato l’operazione di serie A da 9.3 milioni di euro insieme all’investitore Progress Tech Transfer e a CDP Venture Capital attraverso il suo Corporate Partners I Fund, PI-NB e Paragon Capital Management di Singapore, Naturbeads costruirà il suo primo impianto di produzione in Puglia. Il finanziamento consentirà all’azienda di aumentare significativamente la propria capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda di ingredienti sostenibili in molti settori industriali, tra cui quello delle microplastiche.

    La startup sta già collaborando con diversi produttori globali per integrare i suoi ingredienti di microsfere di cellulosa in varie applicazioni industriali, dimostrando che le loro microsfere si decompongono naturalmente senza compromettere le prestazioni del prodotto, e prevede di raggiungere i suoi primi traguardi commerciali nel corso del prossimo anno. Per Alberto Calvo, amministratore delegato di Progress Tech Transfer “Il team di scienziati di Naturbeads ha ambizioni coraggiose di portare sul mercato una soluzione per affrontare l’inquinamento da microplastica in una varietà di applicazioni, con una tecnologia piattaforma che offre elevate prestazioni tecniche e con un approccio completamente circolare”. LEGGI TUTTO