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Biocarburanti HVO – Le bioraffinerie di Venezia e Gela

Filiere di agri-feedstock

Eni ha firmato accordi di lungo periodo in sette paesi africani – Kenya, Congo, Angola, Costa d’Avorio, Mozambico e Ruanda – e ha avviato sperimentazioni e studi di fattibilità in altre nazioni, tra cui Italia e Kazakistan – con l’obiettivo di sviluppare filiere di agri-feedstock: cioè, un’agricoltura industriale orientata alla produzione di oli vegetali destinati alla bioraffinazione.

Riduzione emissioni CO2

Intanto, nella rete delle stazioni Enilive è disponibile HVOlution, il primo biocarburante prodotto con 100% da materie prime rinnovabili ai sensi della Direttiva Ue 2018/2001 “RedII”.

Sempre ai sensi di questa direttiva, l’utilizzo di HVO in purezza consente una riduzione delle emissioni di CO2 su tutta la filiera, rispetto al fossile di riferimento, di percentuali che vanno dal 60 al 90%, a seconda della carica utilizzata per la loro produzione. Oggi il biocarburante HVOlution è già in uso da parte di primari operatori della logistica come il gruppo Spinelli, Lannutti e Fercam. Eni ha avviato test su autobus, mezzi pesanti e treni con 100% HVO che stanno dando ottimi risultati. In particolare, per quanto riguarda il trasporto ferroviario, a luglio ha viaggiato tra Sibari e Reggio Calabria, andata e ritorno, per circa 700 chilometri e 13 ore di servizio, il primo treno del gruppo FS Italiane alimentato esclusivamente con HVO in purezza fornito da Enilive.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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